Mostre / L’incredibile padre delle Dolomiti
“Déodat de Dolomieu. Curiosando tra i taccuini di viaggio e nella vita avventurosa del padre delle Dolomiti”. E’ questo il titolo dell’esposizione che si tiene a Cortina d’Ampezzo dal 4 agosto al 10 ottobre 2021 presso il Museo Paleontologico “Rinaldo Zardini”, promossa dalla Fondazione Giovanni Angelini – Centro Studi sulla Montagna di Belluno e dalla Fondazione Maria Giussani Bernasconi di Varese, con il patrocinio, tra gli altri, della Fondazione Dolomiti UNESCO e del Comune di Cortina d’Ampezzo.
L’esposizione è dedicata a Luigi Zanzi (1938-2015), insigne studioso di Dolomieu nella storia della scienza e nella storia delle Alpi. La mostra ha preso le mosse dall’obbiettivo di riscoprire la personalità scientifica e umana di Dolomieu. Cadetto di una famiglia dell’alta nobiltà francese, Déodat de Dolomieu (1750-1801), cavaliere di Malta, geologo e filosofo, è uno dei più grandi scienziati-alpinisti del Settecento. La sua vita incredibilmente avventurosa, interrotta dalla prigionia “di stato” per ordine della Regina di Napoli e dalla morte precoce terminando un viaggio nelle Alpi: l’ultimo dei molti viaggi che l’esposizione ricostruisce sulla scorta dei suoi ritrovati taccuini.
Particolare attenzione è dedicata al viaggio del 1789 nel Tirolo e nelle Alpi Venete. Viaggio che portò Dolomieu alla scoperta della “dolomia”, scoperta che lo rese celebre legando il suo nome a un intero gruppo montuoso: le Dolomiti.
A metà tra Don Chisciotte e Cyrano de Bergerac, Dolomieu sfuggì nove volte alla morte, tra agguati e incidenti, duelli e naufragi. Gentiluomo brillante alle corti d’Europa e pioniere della geologia la cui figura è ancora in gran parte da scoprire, la sua vita inimitabile è un lungo viaggio senza sosta, curioso della natura del mondo, viaggiando in mare sui navigli dell’Ordine di Malta, a cavallo lungo le pianure, o a piedi, dormendo sotto le stelle, su impervi sentieri alpestri dove nessuno al suo tempo si era ancora spinto. I documenti inediti qui raccolti ripercorrono questo viaggio, con il fascino intatto di un uomo che più di ogni altro ha fatto della scienza un’avventura.
La mostra di Cortina – impreziosita dall’esposizione di un manoscritto autografo di Dolomieu sul viaggio nelle Dolomiti e da alcuni rarissimi campioni di minerali dolomitici – è accompagnata da un volume-catalogo, curato da Paolo Zanzi, che ne riproduce pressoché interamente il ricco corredo iconografico di documenti originali, taccuini di viaggio, ritratti, stampe e antiche carte geografiche. I testi sono di Luigi Zanzi, Enrico Rizzi e Guido Roghi.
