Alta Val Maira / Un sentiero dedicato a Gioele

Sono passati cinque anni da quando Gioele Dutto, giovanissimo socio della Sezione CAI di Cervasca e membro della Delegazione Alpi Marittime del Soccorso Alpino, è stato travolto da una valanga staccatasi mentre stava scendendo lungo la parete nord del Monviso. In sua memoria, i famigliari e gli amici hanno creato l’associazione “La libertà oltre la breccia” con l’obiettivo di trasmettere ad altri ragazzi l’amore per la montagna; tra le iniziative, quella di intitolare a Gioele un sentiero in alta Valle Maira. Per il numero 105 di Alpidoc, Ilario Tealdi ha ripercorso – insieme con il padre di Gioele, Massimo Dutto – le tappe di questo progetto, che è diventato una realtà e che viene inaugurato domenica 4 luglio con partenza alle ore 8 da Grange Collet (Chiappera).

La rivista, in edicola in questi giorni, riserva come sempre molti altri contenuti interessanti. Si inizia, come di consueto, con la cronaca alpinistica curata da Fulvio Scotto che propone una nutrita serie di salite su ghiaccio e misto tra il Beigua e la Valle Varaita, nonché la relazione di una linea di ripido dedicata a Cala Cimenti tracciata sul Monte Fantino, nelle Alpi Liguri.

Quindi si parla di Sentiero Italia, un progetto al quale il Club Alpino Italiano tiene in modo particolare e che naturalmente tocca anche le valli comprese tra il Tanaro e il Po, dove gli operatori turistici si stanno preparando ad accogliere gli escursionisti che lo percorreranno.

Dopo di che si passa allo scialpinismo, con il racconto a due voci (firmato dai torinesi Lorenzo Barbié e Paolo Montaldo) della salita dell’Aiera, in Valle Gesso, la prima compiuta venticinque anni fa, la seconda lo scorso gennaio. Roba da intenditori…

Pucci Giusta, guida alpina monregalese, propone invece un viaggio nel Marguareis e nell’alpinismo storico: quanti sanno che il grande Cesare Maestri negli anni Cinquanta accettò l’invito di Luciano Biancardi e con lui tentò la prima salita dello spigolo alla Punta Tino Prato? Per conoscere come andò a finire occorre leggere l’articolo…

Rimaniamo nel Marguareis, e più precisamente in zona Selle di Carnino, per presentare – attraverso un’intervista allo zoologo di origini brigasche Marco Alberto Bologna e un articolo a sua firma – il recupero delle aree umide comprese tra il Colle dei Signori e Sant’Erim e i risvolti che esso sta avendo sulla biodiversità locale. Il tutto reso possibile grazie a un intervento realizzato dalle Aree Protette Alpi Marittime e a un rapporto di collaborazione instaurato con l‘Università Roma Tre. Per farsi un’idea dell’aspetto che la torbiera aveva “prima”, basta dare un’occhiata alla copertina del numero; quanto al “dopo”, lo illustra bene una foto a doppia pagina inserita all’interno del servizio.

Con Irene Borgna, autrice del volume fresco di stampa “Cieli neri”, viene invece affrontata una selvaggia cavalcata di quattro giorni in Valle Pellice. Compagna di trekking è Hélène Copin, giovane ingegnera paesaggista parigina innamorata delle nostre Alpi e del suo inseparabile taccuino da disegno, che l’ha accompagnata anche durante la traversata delle Alpi del Mediterraneo compiuta tre anni fa.

In chiusura notizie dalle sezioni delle Alpi del Sole, che tra l’altro offrono un articolo sul Bivacco Venezia, in queste settimane assurto alla ribalta della cronaca grazie a un accordo tra il CAI di Cavour e il Comune di Crissolo stipulato in vista di un suo restyling.

La copertina del nuovo numero della rivista delle Alpi del Sole. In apertura Gioele Dutto (ph.A. Pacellini)

Commenta la notizia.