Premi Itas 2021. Trionfa la mamma alpinista

“Un passo avanti nella letteratura di montagna” si legge nella motivazione della giuria. A compiere questo passo, vincendo il Premio Itas 2021, è stato Marco Albino Ferrari, una delle migliori firme nel giornalismo e nella letteratura di montagna. Nel romanzo “Mia sconosciuta” edito da Ponte alle Grazie (240 pagine, 16 euro), risulta che Ferrari abbia saputo “aprire uno spaccato familiare sul rapporto tanto simbiotico quanto fertile che lega in maniera indissolubile una madre a un figlio, ed entrambi alla insopprimibile fascinazione per le Terre alte, l’escursionismo e l’alpinismo”. 

Una vittoria indiscutibile e meritata in un concorso – la cui premiazione dei vincitori si inserisce come da tradizione nell’ambito del Trento Film Festival – che ha visto in questa edizione la partecipazione di 110 opere di 45 case editrici. “Una storia all’insegna di una struggente tenerezza”, viene definito il romanzo da Enrico Brizzi, presidente della giuria, “che dà conto dell’apprendistato di un cucciolo d’uomo destinato a farsi adulto grazie alla lezione di libertà della madre, e a dispetto delle prospettive ben più chiuse di altri adulti; lo fa con una prosa precisa, asciutta ma capace di grandi immagini evocative, dove il valore civile di una donna coraggiosa risplende all’insegna della bellezza, e la montagna è vista come spazio di crescita personale, luogo dove ci si può cimentare con i propri limiti e si possono incontrare gli amici che ancora non sapevamo di avere”.

Decisamente affascinante, vestita da alpinista, la figura slanciata, il volto abbronzato aperto in un sorriso. Così viene mostrata Mariarosa sulla copertina del libro di Ferrari. Sapeva a memoria le cime del Monte Bianco. Ed era una donna misteriosa, inafferrabile, velleitaria nelle sue scelte di vita. Come racconta Marco Albino, poté concedersi una vita movimentata da single grazie all’eredità ricevuta dalla famiglia, tra le fughe in montagna, il pianoforte, la pittura, la galleria d’arte a Portofino, le frequenti visite al bar milanese Giamaica tanto amato dagli artisti che lei frequentava. 

Su questo scenario, Ferrari compone il bellissimo ritratto della madre offrendoci anche nitide immagini della Milano che fu in cui visse bambino. Mariarosaria, a quanto si apprende, gli è stata anche efficace consigliera nella vita professionale. Ma talvolta, invecchiando, come capita ai figli unici, rappresentò al suo fianco una presenza problematica. E ciò avvenne anche se, impegnato nella sua brillante carriera di giornalista e scrittore, Marco Albino trovò il modo di non farle mai mancare il proprio affetto. 

Marco Albino Ferrari

Le altre migliori opere che la giuria del Premio Itas ha decretato nelle sezioni in gara sono “Monti Sibillini” di Ussita (Ediciclo editore), “Memorie della foresta” di Damir Karakaš (BEE editore), “Winter 8000” di Bernadette McDonald (Mulatero editore), “Autobiografia della neve” di Daniele Zovi (UTET), “Saggi di antropologia alpina” di Cesare Poppi (Istitut Cultural Ladin).

Sul fronte della cinematografia di montagna, il Trento Film Festival ha premiato con la Genziana d’oro il film “Anche stanotte le mucche danzeranno sul tetto” del regista svizzero Aldo Gugolz, mentre il premio del Cai è andato al film iraniano “Holy Bread”.

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