“Sistema montagna” in crisi. Nuovo flash mob nelle Dolomiti
Da Andrea Benesso (andrea.benesso@3parentesi.it), tra gli organizzatori della manifestazione del 20 febbraio a Cima Settsass nelle Dolomiti dove un gruppo di imprenditori e professionisti ha manifestato sotto l’insegna “La montagna merita rispetto” contro la costruzione di nuovi impianti e per “un modello di sviluppo diverso”, è stato diffuso nella stessa giornata il comunicato che qui viene riportato nella sua integrità. Lo striscione che appare nella foto di apertura è lo stesso impiegato in settembre alle Cinque Torri in un analogo flash mob senza etichette. “Non siamo contro lo sci e non siamo integralisti”, spiegarono in quell’occasione i manifestanti, “ma stiamo assistendo impotenti alla distruzione sistematica delle poche aree rimaste libere”. Concetto che nel documento del 20 febbraio viene ribadito.

I motivi della protesta
Nella mattinata di sabato 20 febbraio un gruppo di imprenditori e professionisti del territorio sono saliti, sci ai piedi, sulla Cima Settsass, tra Arabba e la Val Badia, esponendo degli striscioni per richiamare l’attenzione sul difficile momento che sta vivendo la montagna, intesa come ambiente, comunità e come sistema economico.
Dopo la chiusura degli impianti sciistici – avvenuta con tempismo quanto meno poco rispettoso dei lavoratori – che mette di fatto il “veto” sulla stagione turistica invernale assestando un duro colpo all’economia locale, sono state molte le voci che si sono levate, sia per protestare, sia per riflettere sul sistema montagna.
Secondo gli organizzatori di questa manifestazione, la riflessione deve partire dalla constatazione di una contrapposizione: da un lato la difficoltà di gestire un’emergenza sanitaria stagionale a fronte delle caratteristiche del turismo dello sci, che concentra grandi flussi turistici in poco tempo e in pochi spazi; dall’altro una progettualità economica, turistica, ma anche sociale, che si è appiattata sulle grandi opere funzionali allo sci, dimenticando la messa in sicurezza del territorio, la sanità locale, le scuole, i trasporti e la tutela dell’ambiente, necessaria per creare proposte turistiche diversificate, con una stagionalità che risenta meno della neve.
Infine è un dato di fatto difficile da ignorare che il grande afflusso di turisti dell’estate 2020 sia stato sintomatico dell’esigenza, sempre più sentita da parte di una grande fetta della popolazione, di vivere la montagna in modo più lento, più attento al territorio, più personalizzato e forse più rispettoso.
“Non siamo contro lo sci”, dichiara Federico Sordini, imprenditore di Rocca Pietore, “siamo persone che vivono e lavorano in montagna e che la amano. Siamo persone che si sono stancate di assistere impotenti alla distruzione della terra in cui vivono e allo smantellamento dei suoi servizi di base nel tentativo di trasformarla in un parco divertimenti aperto due mesi in estate e tre in inverno”.
Con questa nuova azione vogliamo opporre ai riflettori dei grandi eventi e alla mono-cultura dello sci, un modello di sviluppo diverso, che tuteli anche il nostro patrimonio ambientale e storico, e che possa essere anche occasione per uno sviluppo sociale ed economico diverso.
Per quest’azione è stata scelta l’area del Settsass, Sief e Col di Lana perché si tratta di un’area interessata da un progetto, fortemente voluto dal presidente della Regione Veneto, che prevede la costruzione di un collegamento sciistico tra il comprensorio di Arabba e quello delle Cinque Torri.
La realizzazione di questo collegamento andrebbe in realtà a distruggere una delle pochissime aree dolomitiche rimaste senza impianti. L’importanza storica di cui sono permeati questi luoghi dovrebbe essere sufficiente a scoraggiare qualsiasi progetto di questo tipo, ma purtroppo non è così.
L’azione che abbiamo intrapreso ha l’obiettivo di convogliare la delusione e il dissenso, di far riflettere sul nostro futuro e sulla necessità sempre più impellente di ridare il giusto ordine alle priorità della Montagna e dei suoi abitanti. La montagna merita #rispetto.
La montagna merita #rispetto