Un tranquillo week end di paura

Indimenticabile fu il 13 dicembre 2020, terza domenica dell’Avvento. Molti ricorderanno che la giornata di sole fece andare in tilt molte località di montagna. C’era tanta voglia, anzi tanta fame di montagna. Le valli colme di neve si trasformarono in calamite. Assembramenti dovunque. Moltissime le baite affollate e le mascherine non indossate. La neve era polverosa, tentatrice. Niente di meglio per mettere da parte le tante paure in quel tranquillo week end di paura, per parafrasare il titolo di un celebre film. Ma a che prezzo? Ecco qualche dettaglio dell’indimenticabile domenica ripreso dai giornali. (Ser)

• Nelle località del Veneto file di auto in coda verso le montagne. Un segno della mal riposta “fiducia nei veneti” del governatore Zaia. Chiudersi in casa? Giammai.

• L’appello alla prudenza del Soccorso alpino rende ancora più inquietante la frenesia di movimento e ammassamento. Appello giustificato: gli interventi di soccorso nel 2020 hanno raggiunto un numero mai registrato prima.

• In Trentino, con gli impianti chiusi, gettonatissime le ciaspole ma anche gli sci con le pelli e gli slittini. 

Ciaspole che passione! (ph. Serafin/MountCity)

• Sul monte Bondone, alle Viote, pienone delle grandi occasioni con auto parcheggiate lungo la strada e problemi di viabilità. 

• Soddisfazione al Centro Fondo alle Viote del Bondone. Per i maestri di sci una domenica d’oro. Anche la piana del Palon e la Cordela sono affollate di fondisti.

• Problemi di traffico al passo del Duron, nelle Giudicarie, altra meta favorita per le ciaspole: auto parcheggiate sulla strada, intasamenti, difficoltà di circolazione.

• Tantissimi gli “skialper” in Panarotta in Trentino. Cima affollata. Qualcuno, sfidando il pericolo valanghe grado 3 ”marcato”, sceglie la salita del Fravort.

• Tanta gente anche in Val dei Mocheni, con la strada della Valcava presa d’assalto, così come il dosso di Costalta.

• Pienone a passo Rolle e pelli di foca a go go. Mai vista tanta gente anche al Lavazé.

• Gettonatissime le mete classiche del Trentino meridionale: da Pian delle Fugazze a Campolongo e Camposilvano; le valli di Terragnolo, e il Pazul; Bordala e l’altopiano di Brentonico, il Monte Altissimo. 

• Pur con gli impianti chiusi, numerosi gli interventi dei soccorsi per cadute sugli sci. A Peio un bambino di 12 anni in gravi condizioni viene recuperato dall’elicottero dei Vigili del Fuoco.

Parcheggio “creativo” al lago di Calaita (Trento).

• All’incantevole laghetto ghiacciato di Calaita, in Trentino, impossibile trovare parcheggio fin dal primo mattino.

• Si tenta disperatamente di raggiungere Misurina da Auronzo. Tutto esaurito, niente da fare. Le forze dell’ordine ordinano il dietro-front. 

• Moltissimi gli sciatori con pelli di foca sorpresi a risalire le piste, attività vietata e punibile con una sanzione. E ovviamente sconsigliata.

• Spostandosi sull’Appennino, folla in vetta al Cusna, complice la bella giornata e la mancanza di alternative. Più in basso famiglie con i bob, ciaspolatori e appassionati di scialpinismo ormai diventato lo sport nazionale.

Tracce di quad sulla storica Via Vandelli.

• Vandali con i quad risalgono nell’Appennino l’antica via Vandelli, un capolavoro viario del diciottesimo secolo per congiungere Modena e Massa. E’ percorribile solo a piedi o con ciaspole. Numerosi i tratti stravolti dai quadricicli a motore. Fototrappole sono annunciate per identificare in futuro i mezzi e i relativi proprietari. Con la speranza che funzionino.

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