Raccontare la montagna, una nobile gara
“Libertà è partecipazione” cantava Giorgio Gaber. Anche l’amore per la montagna è partecipazione come si denota dall’attuale moltiplicarsi degli inviti a scrivere. Svetta fra tutti, per l’esperienza fin qui accumulata in tema di narrazioni, il Blogger Contest giunto alla nona edizione, tra i più partecipati appuntamenti di scrittura sul web dedicati alla montagna.
Si partecipa al Blogger Contest con un racconto di finzione ovvero un “reportage narrativo”, un tipo di racconto definito dal deus ex machina Teddy Soppelsa “un genere letterario in cui l’autore ha fatto esperienza diretta dei fatti e li descrive attraverso gli strumenti narrativi”. Insomma, un invito a entrare nel cuore delle storie rendendole appassionanti. Una sola regola: le storie devono “incontrare” le montagne. Per partecipare c’è tempo fino al 31 dicembre e tutte le informazioni si possono trovare sul sito www.altitudini.it

Parente stretto del Blogger Contest è, in forma cartacea, il nuovissimo periodico ”Arcipelago Altitudini /Storie di montagna” (Mulatero, 223 pagine, 19 euro il prezzo di copertina) ideato e curato dallo stesso Soppelsa allo scopo di “raccontare ciò che le vette ancora possono ispirare a chi ne subisce il fascino prima che tutto scompaia dai monti e dalla memoria”. Anche in questo caso impera il “reportage narrativo” in varie declinazioni, compresa la graphic novel.
Andrebbe premesso che fin dalla fondazione del Cai, più di un secolo e mezzo fa, le pubblicazioni del sodalizio non fanno che scavare nell’immaginario montagnino mettendo a frutto la buona volontà degli iscritti. Grazie a queste penne più o meno ispirate si è dato vita a una stampa periodica quasi sempre di buona qualità.
Oggi che i social hanno rimesso in moto la voglia di esibirsi e soprattutto di dare il meglio di sé battendo sui tasti del computer, il compito dei cacciatori di storie dovrebbe essere più facile e forse più efficace. E’ importante però che qualcuno offra agli scriventi buone occasioni per farlo, indirizzandoli e fornendo spunti interessanti.
Un corso avanzato
Una buona idea per chi desidera perfezionarsi potrebbe essere la partecipazione al Corso avanzato di scrittura di viaggio giunto alla settima edizione. A chi preferisce il fai da te anche quando si mette alla tastiera può invece interessare che l’affollata Sezione di Bergamo del Cai lanci il concorso letterario “Raccontare la montagna” con lo slogan “Un tiro di parole” ispirato al linguaggio alpinistico (un tiro di corda…). L’iniziativa è dedicata ai giovani scrittori, under 30, che vogliono raccontare la montagna. Il premio? Un soggiorno con mezza pensione nei rifugi sulle Orobie. Termine massimo per l’invio dei testi le ore 24 del 31/12/2020. Chi, costretto all’inattività fra le mura domestiche non sa come trascorrere il tempo, si dia da fare!
La lezione di Mauri
Ad assolvere nobilmente il compito di mobilitare i tanti scrittori volontari ispirati dalla montagna e dai viaggi è stato a lungo a Lecco il Gruppo Gamma (molto vicino al Cai pur dichiarandosi “laico”) con il concorso letterario per opere inedite dedicato al grande alpinista e viaggiatore Carlo Mauri a lungo reporter per conto del settimanale “La Domenica del Corriere”.
Furono centinaia gli scritti (a quei tempi una carrettata di fogli battuti a macchina o con rudimentali computer) sottoposti al giudizio di una giuria qualificata con alpinisti e giornalisti del ramo. Per lo più trattavasi di récit d’alpinismo che sicuramente sarebbero piaciuti al compianto Mauri.
Non è stato un caso, per dirla con Massimo Mila, se in occasione del Premio Mauri “la rude fatica degli scalatori si è inserita ancora una volta nella missione della cultura, che è poi quella di conquistare all’uomo, per mezzo della conoscenza, tutte le forme e gli aspetti della natura, e di redimerla dall’inerte passività della materia comunicandole la vita dello spirito di cui l’uomo è depositario” (Scritti di montagna, pagina 27).
I temi prediletti
Gite, viaggi, natura, disavventure, gioie e dolori. Questa è in genere la montagna dei racconti che si contendono un riconoscimento nei vari contest. Una montagna spesso vissuta come un sereno Parnaso dove si consuma il naturale desiderio di evasione degli scriventi. O viceversa come un affascinante inferno tra le cui fiamme la vita viene messa di proposito a repentaglio.
In questo spazio di narrazioni che sempre più si apre sul web ci si aspetterebbe di leggere anche qualche doverosa denuncia per una montagna oggi tanto violata e banalizzata. Purtroppo tuttavia questi sono terreni alquanto minati che offrono ispirazione solo alla sparuta schiera attivisti dell’ambiente.
Ma bando alle malinconie. Con tre segnalazioni va conclusa questa mini-carrellata sull’alacre e diffuso raccontificio legato alla montagna. La prima segnalazione riguarda le Aree protette dell’Ossola che lanciano un Contest fotografico con il tema “Storie di tracce sulla neve“. Il tutto avviene in occasione del Festival letterario “Leggere le montagne 2020” promosso dalla Convenzione delle Alpi. Informazioni sulla pagina Facebook @parchivegliadeveroantrona. Attenzione però: il termine ultimo per mandare gli elaborati era il 20 dicembre a meno che non sia stato prorogato. Le fotografie dei primi 30 classificati verranno pubblicate sul sito e sui social dell’Ossola Outdoor Center, mentre i vincitori saranno annunciati sulla pagina Facebook e sul sito www.areeprotetteossola.it
La seconda segnalazione riguarda Morbegno in Valtellina dove la Convenzione delle Alpi ha lanciato la prima edizione del premio “La mia montagna” diviso in due categorie: per alunni delle scuole di secondo grado e per tutti.
Cronache di soccorsi
Il Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia lancia infine, ed è la terza segnalazione, su suggerimento della scrittrice Melania Lunazzi, l’iniziativa “Ti racconto il mio soccorso”. Siete stati protagonisti o testimoni di un intervento di soccorso, di un salvataggio in montagna o in una zona impervia? Vi siete ritrovati nella condizione di dover chiedere aiuto per un infortunio o un incidente, per aver smarrito il sentiero, per un mutamento improvviso delle condizioni meteorologiche o altro e i soccorritori sono venuti a prendervi, a piedi o in elicottero, evitando un peggioramento della situazione?
E’ possibile costruire, prendendo spunto alle situazioni citate, un racconto ricostruendo i fatti e le circostanze con le proprie parole e ricordando come sono andate le cose dal proprio punto di vista.Oppure si può mandare una nota vocale, un disegno, una foto con un commento ritenuto significativo ricordando l’evento.
I racconti devono pervenire entro il 31 gennaio 2021. Il contest ha l’obiettivo di valorizzare l’operato dei tecnici volontari del Soccorso Alpino e Speleologico così come quello di mettere in circolazione esperienze che possano essere utili ad evitare ad altri eventuali situazioni incresciose e pericolose. I racconti, che vanno spediti a tiracconto@cnsas-fvg.it entro, verranno valutati e selezionati per la pubblicazione. Sul sito del Cnsas il bando del concorso.
Il reportage narrativo
Per offrire ai concorrenti un punto di vista qualificato sul tema della nuova edizione del Blogger Contest, è stato chiesto ai giurati di dire cos’è per loro il reportage narrativo. L’argomento è affascinante e vale la pena di riassumere qualche istruttivo concetto: i propositi dei giurati si possono utilmente leggere nella loro integrità sul sito di Altitudini www.altitudini.it/bc2020)
Luisa Mandrino presidente della giuria, scrittrice e sceneggiatrice, racconta il suo incontro con Luciano Vincenzoni, insigne sceneggiatore cinematografico. Un maestro. “Si definiva”, racconta, “un falso bugiardo perché raccontava storie così meravigliose che sembravano finte, ma erano vere. La passione palpitava nei suoi occhi e in ogni suo gesto. Così facendo mi portava con sé a conoscere dal vivo ciò che non avrei mai potuto vedere, perché il tempo aveva ormai puntato altrove i suoi riflettori. Le sue mani disegnavano ombre fantastiche sulle pareti. Sorridevo e mi commuovevo…”.
Ornella Bellucci, giornalista, autrice di audio documentari, spiega che “capire le ragioni di una vicenda, descrivere cosa c’è dietro i fatti, sono il pane del reportage”. “Il linguaggio del reportage”, osserva, “è asciutto e concreto: poche frasi fulminanti per descrivere avvenimenti autentici e persone autentiche, usando le forme e lo stile o gli stili della narrativa”.
Gianluca Costantini, artista-attivista e autore di graphic journalism, spiega infine che “un disegno lo si costruisce con più pezzi di memoria d’istanti effimeri. Per Henri Cartier-Bresson le prime 10.000 fotografie per un fotografo sono le peggiori, ciò vale anche per il disegno: è una tecnica lenta che s’impara con gli anni finché il pensiero tecnico scompare e rimane la gestualità della mano sul foglio, anche quello digitale. La tecnica a un certo punto deve sparire e invece di chiederci ‘come’ si fanno le cose ci si deve chiedere ‘perché’ si fanno. Solo conoscendo e guardando si può disegnare. Dobbiamo mostrare con il disegno l’idea che si ha della realtà”.
Il fiuto di Serafino
Blogger Contest a parte, ecco per concludere l’interessante “ricetta” espressa nel suo sito FB da Serafino Ripamonti, alpinista ed esperto comunicatore della montagna (è anche il portavoce dei Ragni di Lecco). “Sono uno un po’ tardo nel fiutare le notizie”, confessa l’amico Serafino. “Il mio modo di capire non passa attraverso l’intuizione del cronista. Ho bisogno che le cose sedimentino, che i ‘fatti’ prendano il colore del ricordo. È su quel terreno che fiorisce il mio racconto”. Meditate, cari scrittori e/o aspiranti scrittori di montagna. (Ser)