“Immancabili” mercatini cancellati dal covid
C’era da aspettarselo purtroppo. Saranno annullati in Alto Adige i tradizionali, “immancabili” mercatini di Natale, che ogni anno attirano numerosissimi turisti. Sui giornali locali si legge che “si sta ora pensando a un eventuale programma alternativo nel pieno rispetto delle misure anti-covid”. Lunedì 19 ottobre come una doccia fredda (ma fino a un certo punto) era arrivata la notizia che anche il mercatino di Trento non avrebbe potuto tenersi. Troppo alti i rischi, considerando l’enorme afflusso di persone che ha sempre caratterizzato la manifestazione, soprattutto da fuori provincia, e gli inevitabili assembramenti tra le bancarelle.
In realtà il covid ha cancellato la totalità dei mercatini sparsi nella Penisola. La montagna paga anche in questo modo un prezzo molto alto alla pandemia. Si apprende che le “montagne del sole”in provincia di Cuneo sono state private di una grande attrazione: la 22ª edizione della Fiera Nazionale del Marrone. Rinviata al 2021, covid permettendo. Una decisione obbligata, alla luce delle stringenti indicazioni contenute negli ultimi Dpcm per il contenimento del virus durante le manifestazioni pubbliche.

La Fiera Nazionale del Marrone, che ha alle spalle mesi di preparazione e a cui partecipano ogni anno oltre 200.000 visitatori e 240 espositori selezionati da Comune di Cuneo, Confartigianato, Coldiretti, Slow Food, Cia e Confagricoltura, è considerata una delle più importanti rassegne enogastronomiche d’Italia.
Sono una settantina i mercatini di Natale sparsi per la Penisola. Sul web erano da tempo annunciate le date e le modalità di svolgimento. Alcuni hanno una lunga tradizione alle spalle. Nella Milano in zona rossa non c’è ormai più speranza che intorno al ponte di Sant’Ambrogio, Patrono del capoluogo lombardo, si tenga l’immancabile Fiera degli Obei dove un tempo calavano dal Cuneese i venditori di castagne e i bambini smaniavano per i palloncini e le statuine del presepio. (Ser)