Artesulcammino. Il racconto della montagna nella pittura
In Italia abbiamo un patrimonio artistico culturale unico al mondo e dovremmo investire di più in cultura. Questo è sicuramente il momento di cambiare. Una proposta esemplare viene offerta dal progetto “Artesulcammino” che dal 6 all’8 dicembre propone una trasferta a Conegliano Veneto, Este e Arquà Petrarca in occasione della mostra aperta fino all’8 dicembre a Palazzo Sarcinelli di Conegliano e intitolata “Il racconto della montagna nella pittura tra l’800 e il ‘900” con opere di pittori e artisti-esploratori che si sono dedicati a dipingere le Dolomiti venete e friulane.
Suggestioni nel percorso espositivo vengono fornite a Conegliano da una ricca selezione di manifesti, mappe, taccuini inediti, volumi che contestualizzano l’ambito culturale e sociale in cui è nato l’amor di montagna in parallelo alla costituzione dell’Unità nazionale.
Ad accogliere la comitiva guidata da Flavia Cellerino saranno il primo giorno i morbidi rilievi dei Colli Euganei, a sud ovest di Padova, regalando un suggestivo paesaggio e un ambiente interessante dal punto di vista naturalistico, a cominciare dal Monte Cinto. In questa cornice sono incastonate le città storiche di Este. Ricchi i riferimenti culturali e letterari: oltre a Petrarca, anche Foscolo e Fogazzaro descrissero alcuni tra i luoghi che saranno visitati, e ad essi si aggiunsero Bayron e Shelley.

Giovanni Napoleone Pellis Ciconicco, Fagagna 1888 – Valbruna 1962. Il viatico in montagna (accompagnamento del viatico), 1921-22. Olio su tela, cm 178 x 336. Casa Cavazzini, Udine.
Nel centro di Conegliano Veneto è possibile visitare la citata mostra per appassionati di montagna, alpinismo e arti visive. Nella cittadina che diede i natali al maestro Cima, i pittori che hanno celebrato l’immensità delle vette, il bianco della neve, il silenzio dei pascoli in alta quota dialogano con le testimonianze degli alpinisti che cercarono la fama violando per primi le vette. A quanto segnala Flavia Cellerino, diversi sono nella mostra a Palazzo Sarcinelli i modi di rappresentare, guardare e “sentire” la montagna: dal realismo e naturalismo di Edward Theodore Compton (1849-1921), Guglielmo Ciardi(1842-1917), Giovanni Salviati (1881-1951), al simbolismo e intimismo di Francesco Sartorelli (1856-1939), Traiano Chitarin (1864-1935), Teodoro Wolf Ferrari (1878-1945), Carlo Costantino Tagliabue (1880-1960), Millo Bortoluzzi (1905-1995), Marco Davanzo (1872-1955), Giovanni Napoleone Pellis (1888-1962), che sperimentarono l’effetto luminoso e cangiante delle cime innevate tra il Veneto e il Friuli.
Un elemento di novità si registra con le opere raffiguranti il Carso: scenografiche grotte, fiumi sotterranei, stalattiti, profonde acque increspate sono il soggetto di una serie incredibile e poco nota di Ugo Flumiani (1876-1938). Un effetto di silenziosa sospensione trapela, invece, dalle tele del bosnìaco-erzegòvino Gabril Jurkić (1886-1974), che attribuisce nuovi valori simbolici e mistici al paesaggio alpino oltre il confine italiano.
Per saperne di più occorre consultare il sito www.artesulcammino.it e possibilmente iscriversi alla newletter, seguire la pagina facebook e chiedere di far parte del gruppo di Artesulcammino. La programmazione viene rivista e rilanciata trimestralmente.
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