Leggimontagna 2020. La Carnia si tinge di “noir”

La “scrittura di montagna” sta acquisendo modalità e dimensioni nuove. O forse irrobustisce e fa emergere narrazioni già esistenti, oscurate a lungo dall’epica della lotta con l’Alpe, dal lussureggiare del biografismo, dai cliché etico naturalistici. E’ questo il dato più significativo emerso dalla 18 ª edizione di Leggimontagna, il premio tolmezzino indetto dall’Asca, l’associazione  che  riunisce  Sezioni CAI di Carnia, Canal del Ferro e Val Canale. La tornata – per così dire – della maggiore età, dedicata quest’anno a Giulio Magrini, personaggio di spicco della Carnia e tra gli artefici primi della manifestazione, ha visto in lizza un centinaio di concorrenti (35 per la narrativa, 32 per la saggistica e 29 per gli inediti).

Come detto la giuria per la narrativa ha rilevato la miglior qualità delle opere che restituiscono tranche de vie aventi come ambiente o sfondo le Terre Alte, rispetto a un certo epigonismo ripetitivo e frusto, frutto della tendenza a privilegiare personaggi o vicende famose piuttosto che il valore del testo.


Luca Brunoni, vincitore nel settore “narrativa”

E’ risultato vincitore, in questa sezione, Silenzi del ticinese Luca Brunoni (Gabriele Capelli Editore, 2019). “Solido nell’impianto, nitido nella scrittura, intricato e intrigante nell’ambientazione e nello sviluppo, il racconto scopre l’inconfessata e universale fatica dei rapporti umani, restituita con toni tra il thriller e il noir”, e, come annota la motivazione, “fa luce anche su una pratica diffusa sino a qualche decennio fa nelle Alpi svizzere, quella dell’affido, intervento di tutela infantile che facilmente degenerava in piaga sociale”. 

Il secondo premio è andato a Fronte di scavo di Sara Loffredi (Einaudi, 2020) ambientato nello scenario, ben ricostruito, del traforo del Monte Bianco, dove “in un delicato chiaroscuro denso di simbolismi, il lettore viene accompagnato alla scoperta di una delle frontiere meno esplorate della narrativa di montagna”.

Al terzo posto si è classificato Lo Sciamano delle Alpi, di Michele Marziani (Bottega Errante Edizioni, 2020), originale bildungroman “che rispecchia i temi del contrasto città/montagna e della medicina alternativa, pronto a far riflettere sulle relazioni familiari, sulle scelte personali e sul valore della montagna per il suo valore catartico e rigenerativo”.

Due menzioni sono infine andate a Ancora dodici chilometri di Maurizio Pagliassotti (Bollati Boringhieri, 2020), sullo scavalcamento della Alpi da parte dei migranti, e a Intrecci del tempo presente di Pier Giorgio Gri (Forum Editrice Universitaria Udinese, 2019), restituzione del “secolo breve” nella minuscola e dimenticata Val d’Arzino.

Per la saggistica (dove la giuria si è compiaciuta per l’elevato livello dei libri presentati) si è classificato al primo postoL’Impero in quota. I Romani e le Alpi di Silvia Giorcelli Bersani (Einaudi, 2019), e al secondo Il monito della Ninfea. Vaia, la montagna, il limite di Diego Cason e Michele Nardelli (Lineagrafica Bertelli Editore, 2020). Un premio speciale è stato attribuito all’antropologo Annibale Salsa, presidente del Comitato scientifico di Accademia della montagna del Trentino, e già presidente del CAI per il suo I paesaggi delle Alpi. Un viaggio nelle terre alte tra filosofia, natura e storia (Donzelli Editore, 2019) mentre il premio Dolomiti Unesco è andato aVia dalla montagnaLo spopolamento montano in Italia (1932-1938) a cura di Alessio Fornasin e Claudio Lorenzini (Forum Editrice Universitaria Udinese, 2019).

Annibale Salsa ritira il premio speciale per I paesaggi delle Alpi. Un viaggio nelle terre alte tra filosofia, natura e storia (Donzelli ed., 2019) (ph. Federico Gallo). A latere della manifestazione, il premio dedicato all'”amico alpinista” è andato quest’anno allo scalatore carnico Roberto Simonetti per i suoi quarant’anni di attività.

La sezione dei racconti inediti ha visto affermarsi, nell’ordine, Sedici ore ancora, di Marco Pozzali, La mia normale, di Giulia Massini, e Il socio, di Andrea Riva. Segnalati Che nome vuoi?, di Cristina De Crignis e Il nido d’aquila, di Domenico Flavio Ronzoni.

A dicembre ci saranno poi la premiazione e gli eventi collaterali a “Cortomontagna”, la branca del concorso dedicata agli audiovisivi.

Luciano Santin

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