L’estate che non rimpiangeremo
Frane, scempi, ghiacciai in agonia. L’estate anche in montagna sta finendo. E meno male, dirà qualcuno. In Val d’Aosta si scopre (fonte: La Stampa) che nevica plastica, in buona parte polietilene dei sacchetti. Lo comunica l’European Research Institute. In corso ricerche in collaborazione con l’Università di Milano. Il passo del Lavazé nel Trentino registra una delle peggiori oscenità viste in montagna: una lingua d’asfalto nera lunga 3 chilometri. Risulta la pista di skiroll più alta d’Italia. E’ inserita nel cuore di pascoli stupendi.
Si tinge di rosa il ghiacciaio del Presena per le alghe rosse “Chlamydomonas nivalis”. Non risulta una buona notizia. In forte regressione il ghiacciaio dei Forni: diminuisce di 5 metri l’anno. Ridotto dell’80% il ghiacciaio della Marmolada. Sparizione probabile, anzi certa entro pochi anni.
Le ruspe sfigurano le Tofane. Scopo: aprire nuove piste di sci per i Mondiali del 2021 a Cortina. Altri sbancamenti pro impianti si annunciano nel Comelico: collegamento sciistico in vista con la Pusteria.
Le montagne continuano a non stare ferme. Per una frana cento turisti bloccati in Val di Genova. Sul Cervino frana la cresta del Leone: i bloccati sono dieci. Frana anche la nord del Monviso: otto scalatori in trappola. Un blocco di ghiaccio grande come il Duomo di Milano minaccia Planpincieux (AO). Miracolo: non crolla.
Il Soccorso alpino fa quello che può: incidenti aumentati del 35% rispetto all’estate 2019. Precipita da una scogliera in Sardegna e muore il noto alpinista e filantropo Giuliano Stenghel. Cori affranti di nooooo in FB alla ferale notizia. Folla a Rovereto ai funerali. Mauro Corona annuncia l’addio a Carta bianca e confessa: “Ho pensato d’impiccarmi”.
Vandalizzato in Val Masino il rifugio Allievi Bonacossa del Cai Milano. Al rifugio Carestiato nelle Dolomiti scassinate le gettoniere delle docce e rubate le monete. Multe salate, fino a 500 euro, agli aspiranti Indiana Jones che risalgono la vietatissima gola dei Serrai di Sottoguda, l’area delle Dolomiti più devastata dalla tempesta Vaia. Sospetto: che la pandemia dia alla testa?
Il turismo cafone imperversa. La bellezza del lago di Sorapis diventa la sua condanna: folle spiaggiate sulle rive, sistematicamente violato il divieto di balneazione, rifiuti “nascosti” tra i mughi. Il gestore del vicino rifugio Vandelli chiede l’intervento dell’esercito. Soffoca il Primiero nel Trentino: code agli impianti e parcheggi che scoppiano. Nei rifugi della Granda (Cuneo) dimezzati invece i pernottamenti e spariti gli stranieri.
A Castelmagno (Cuneo) cinque giovani vite spezzate nel suv che precipita nel baratro nel cuore della notte e fine dei sogni di Elia, Nicolò, Samuele, Camilla e Marco. Precipita in tenuta da spiaggia in un crepaccio del Monte Rosa una cittadina russa. Sopravvive due giorni e due notti. Il Soccorso alpino la tira fuori: salva! Dimenticavamo. L’orso M49 detto “Papillon” torna a fuggire e si libera del collare elettronico per la localizzazione. Una buona notizia? Però non dimentichiamolo: la montagna unisce. E meno male che il TrentoFilmfestival anche quest’anno c’è. (Ser)