Monte Rosa. Rivive lo storico “nido delle aquile”
Lunedì 27 luglio 2020 è una data importante per Macugnaga, “perla” dell’Ossola. Si aprono i lavori di ristrutturazione dello storico Rifugio “Eugenio Sella” ubicato ai 3150 metri del Nuovo Weissthor dirimpettaio dell’imponente parete Est del Monte Rosa. La Sezione Cai Macugnaga, oggi proprietaria del rifugio, ha dato infatti l’avvio al recupero dello storico “Nido delle aquile”, definizione data da Teresio Valsesia, il noto alpinista, giornalista e scrittore di montagna che in gioventù è stato custode del Sella.
Il progetto del recupero della struttura alpina che diventerà bivacco e non più rifugio custodito, è stato curato dallo Studio Pastore di Borgomanero mentre i lavori sono stati affidati alla ditta Aldo De Gaudenzi di Vanzone.
Antica la storia del rifugio. Venne costruito dalla sezione ossolana del Cai in compartecipazione con la consorella sezione di Varallo Sesia, su proposta dell’alpinista Angelo Rizzetti, dirigente della stessa sezione valsesiana.

Il rifugio venne inaugurato il 29 agosto 1891 e intitolato al biellese Eugenio Sella, distinto gentiluomo amante della montagna. Qui il primo gestore Saverio Zurbriggen. In apertura un’immagine recente della struttura di proprietà del Cai di Macugnaga (ph. Walter Ferrari)
Fu inaugurato il 29 agosto 1891 e intitolato al biellese Eugenio Sella, distinto gentiluomo amante della montagna. Alla spesa di 6.000 lire di allora contribuì per la metà Paolina Fara vedova Sella. Ingrandita nel 1910 e rifatta nel 1925, nel 1950 la struttura venne ceduta alla Società Escursionisti Ossolani.
Distrutto da valanga nel 1955 e 1964, il rifugio venne sempre ricostruito.
Nel 1971 venne ceduto in uso per nove anni alla sezione Cai Macugnaga che insieme con la Seo-Cai di Domo ha provveduto a un ulteriore restauro dotandolo di nuovi arredi, ponte radio e ricavando all’interno due dormitori e una saletta da pranzo in grado di ospitare 30 persone, trasformandolo così per anni in un alberghetto d’alta quota con custode.
Nel 2008 la gestione è passata nuovamente alla Cai-Seo di Domodossola ma non essendo più funzionante, il rifugio fungeva solo da ricovero per le emergenze. Nel 2018 la storica struttura è stata acquistata dalla Sezione Cai Macugnaga che ora le ridà nuova vita.
Angelo Rlzzetti, alpinista valsesiano e dirigente della Sezione Cai di Varallo Sesia, scrisse sulla “Rivista Mensile” del 1887 un lungo articolo intitolato “Considerazioni e proposte circa il Passo del Nuovo Weissthor”. Fra l’altro annotò: “Verso gli ultimi giorni del passato agosto ebbi l’occasione di passare il Nuovo Weissthor partendo da Macugnaga. Scrivo queste righe unicamente per incoraggiare i mezzo-alpinisti, i neofiti e le signore e… signorine a scegliere questa gita alpina tra le più interessanti e incomparabilmente maestose per fare i loro passi nell’alpinismo brillante. Essa non offre né difficoltà né pericoli, e per la qualche fatica che richiede, porge un compenso di bellezze inestimabili. Ebbi la fortuna di un tempo magnifico. Al mattino per tempo con le tre brave guide Lochmatter, Imseng e Corsi, si fece la salita al Nuovo Weissthor in circa 7 ore. Resi gli onori alla imponente Cima Jazzi e percorso il lunghissimo quanto incantevole ghiacciaio del Gorner, si arrivò all’Hotel del Riffel sopra Zermatt, in altre quattro ore all’incirca. Dire degnamente delle bellezze di quest’escursione è superiore alla mia pratica nei superlativi…”.
Walter Bettoni