Letture. Viaggi a piedi con coccole
Goloso, colto e sostenibile. Il viaggio slow all’insegna della lentezza è stato promosso ben prima che la parola pandemia riempisse le cronache. Basti pensare che il 2019, una vita fa, venne battezzato dal ministro Dario Franceschini come “Anno del Turismo Lento” per “rilanciare i territori italiani meno conosciuti, in chiave sostenibile” e quale “modello di sviluppo da perseguire”. Poi la politica ha preso un altro corso e un certo virus ha cambiato le prospettive. Ma non tanto da non farci apprezzare una volta di più il piacere di camminare. Lo dimostra un libretto in formato tascabile appena uscito per Ediciclo con 20 viaggi a piedi per tutti nelle regioni italiane. Intitolato “Cammina Italia”, curato per la Compagnia dei Cammini da Luca Gianotti, prezzo di copertina 14 euro, nelle sue 143 pagine il volume dipana a più voci la filosofia dell’andare a piedi o meglio del “ripartire a piedi” lungo i migliori cammini d’Italia scelti da altrettanti specialisti. Un’opera corale, insomma, per scoprire l’Italia a piedi, il che è ben diverso dallo scoprirla con biciclette dotate di motorini anti fatica.
Perché l’Italia più vera va scoperta passo dopo passo, con una certa rigenerante fatica indispensabile per mantenersi in salute. Ed è proprio la stessa Italia già intravista grazie alle traversate pedestri di pionieri come Riccardo e Cristina Carnovalini o di Teresio Valsesia che per primo gettò il seme, per conto del Cai, del Camminaitalia oggi replicato con nuove suggestioni. Tutto ciò avveniva, chi se ne ricorda più? a partire dagli anni 80, quando perfino Renzo Arbore si gettò nella mischia dotandosi di bermuda e scarpe da trekking e lanciando lo slogan “Camminate gente”. Poi all’inizio del millennio si promossero le greenways, le vie verdi, quindi si puntò sui cammini storici tipo la via Francigena.
Risultato: i viaggi a piedi oggi sono più che mai trendy e vengono proposti nel libro di Ediciclo a partire dalla Valle d’Aosta dove si è guidati da Claudio Ansaloni: 60 chilometri in sei tappe con non poche salite per mettere alla prova le coronarie. Per percorrere tutti i viaggi ci vorrebbero, secondo il curatore Gianotti, almeno venti settimane. Ma se non si hanno particolari vocazioni al nomadismo basta scegliere fior da fiore. Si può anche cominciare l’esperienza partendo dalla Sardegna dove Cristina Mori invita a percorrere con lei il Cammino minerario di Santa Barbara, 93 chilometri in 6 tappe.
Ogni viaggio è corredato da un’esauriente cartina. Si spiega come arrivare alla partenza e come rientrare, si indicano i libri da mettere nello zaino e si racconta, dulcis in fundo, la “coccola del viaggio”. Sempre per restare in Sardegna si descrivono nella fattispecie i culurgiones, i famosi ravioli tipici dell’isola. Regione per regione esistono poi, oltre a quelli descritti, altri itinerari consigliati con relativo chilometraggio. Tra gli autori, tutti di provata esperienza e cultura del territorio, va segnalato Franco Michieli geografo, esploratore, scrittore e garante internazionale di Mountain Wildernerss. Un nome che è una garanzia. (Ser)
