Parchi a rischio, sentieri vietati

“Profondo sconcerto” esprimono in Lombardia i presidenti del Parco del Curone e del Parco del Monte Barro rivolgendosi il 4 maggio con una lettera a Regione, Provincia e Prefettura di Lecco per chiedere chiarimenti in merito all’indicazione del Governo di autorizzare lo spostamento con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere attività motoria, col rischio di creare traffico e generare assembramenti, vanificando gli sforzi fatti finora. “Sì alla possibilità di camminare e di godere della natura ma inopportuna è l’indicazione del Governo”, spiegano Marco Molgora e Paola Golfari nella loro lettera del 4 maggio chiedendo di intervenire perché nella Fase 2 ci sia una “libertà di movimento sensata, anche per non gravare in maniera pesante su chi deve occuparsi del controllo del territorio”.

I due presidenti chiedono risposte certe così che le stesse Guardie Ecologiche Volontarie possano poi diramarle ai fruitori delle aree verdi, circa la possibilità per chi possiede un cavallo di passeggiare sui sentieri e se le stesse possono essere considerate alla stregua dell’attività motoria compiuta a piedi o in bicicletta. Un altro quesito riguarda le disposizioni in materia di falesie, arrampicata e soccorso alpino. “Si ritiene”, spiegano i due presidenti, “che si determini di fatto un altissimo rischio di generare ulteriore traffico e di creare assembramenti all’interno delle aree dei Parchi e sul territorio dei Comuni circostanti, vanificando tutti gli sforzi fatti finora”. A Lecco intanto divampa la polemica. Riaprono i parchi, i cimiteri e le casette dell’acqua, ma non i sentieri che salgono alle pendici del Magnodeno, del Resegone e del San Martino. Sono vietati i percorsi montani escursionistici e anche la semplice passeggiata nei boschi fino al Campo dei Buoi o al Passo del Lupo. Regione Lombardia ha ribadito che anche all’aperto bisogna usare sempre la mascherina e rispettare la distanza minima di 1 metro tra le persone (2 metri in caso di attività fisica). L’attività fisica deve essere individuale salvo che per accompagnare minori o disabili, come disposto dal DPCM del 26 aprile 2020 e dall’Ordinanza della Regione Lombardia n. 537 del 30 aprile 2020.

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