Giorno per giorno le montagne nel lockdown
Come dimenticarlo quando tutto sarà finito? Vennero proibite le fughe in montagna (io resto a casa…) e chiuse a doppia mandata le sedi delle sezioni del Cai. Saltò la stagione delle scalate himalaiane, in Nepal e Tibet. Niente salite sul K2 e le altre montagne del Karakorum. Proibito scalare anche in Alaska, in Yosemite, oppure sui Pirenei e sulle Alpi. Incerta la stagione delle vacanze nelle località alpine. Eppure la montagna ha continuato a fare notizia anche durante la pandemia e non è vero che fin dall’inizio non se ne sia parlato, come si leggeva con tono di rimprovero nel sito degli amici torinesi dell’associazione Dislivelli che, dal canto suo, ha abbassato le saracinesche all’inizio del lockdown e le ha riaperte soltanto il 1° maggio con un dossier sull’argomento. Fra i più attivi in questi indimenticabili 55 e più giorni che ci lasciamo alle spalle risultano, a una prima sommaria analisi, Planetmountain con la proposta di protocollo per la ripresa dell’alpinismo e dell’arrampicata nella fase 2. Fatti di Montagna destò stupore annunciando alla fine di febbraio con sorpresa di tutti, l’annullamento di tutte le competizioni in quota sulle Alpi. Chi lo avrebbe mai detto? Sempre Fatti di Montagna si sbilanciò incautamente dando per sicura la Grande adunata degli Alpini in maggio a Rimini, visto che le penne nere insistevano nell’annunciare che loro erano pronti e che non si sarebbero certo arresi davanti al virus. Il destino ha voluto che poi gli Alpini si siano più utilmente dedicati ad allestire strutture ospedaliere “da campo” nell’imperversare del coronavirus.
E poi tanto di cappello per i collaudati Montagna TV e Sherpa-Gate che ruota, quest’ultimo, attorno a Gogna Blog dove il 16 aprile si è disquisito animatamente su alcune ardite proposte per “ripartire” in stile alpino e chissà quando si finirà di discuterne. Un bel voto in pagella lo merita, tanto per cambiare, Franco Michieli che ha raccontato e commentato l’attesa che tutto finisse con approfondimenti filosofici e letterari in una serie di lettere settimanali sul sito dei Cammini.
Va segnalata nelle primissime fasi del lockdown l’iniziativa del Cai in soccorso delle sezioni penalizzate dal virus e il ragionevole invito agli iscritti perché rimanessero in casa. Invito che alcuni irragionevoli iscritti contestarono. Il 18 aprile il Cai ha poi detto la sua on line e in cartaceo sulle prospettive del turismo alpino nel perdurare dell’emergenza sanitaria. Lo ha fatto in un articolo sul quotidiano La Repubblica ipotizzando che escursionisti e alpinisti dovessero fare di necessità virtù programmando gite di un giorno, oppure “organizzandosi con tende, sacchi a pelo e cibo negli zaini”. E’scoppiato il solito pandemonio informatico con favorevoli e contrari alle tende. L’operosa Mountain Wilderness ha approfittato a sua volta della quarantena per fissare le linee guida per la gestione degli impianti di teleriscaldamento a biomasse. Il 20 aprile sul sito è apparso un editoriale sul dopo Covid 19 del presidente onorario Luigi Casanova (intervistato un mese prima, in marzo, da mountcity sull’argomento che tanto ci ha afflitto e ci affligge). Dall’editoriale di Casanova si apprende che “è necessaria una riconversione culturale e ambientale dell’intera umanità”. C’è poco da aggiungere.
D’obbligo un cenno alla bella intervista di Gian Luca Gasca a Mauro Corona il 20 aprile in montagna.tv. Corona si è detto convinto e noi con lui: prima della pandemia “eravamo troppo pasciuti di tutto, troppo frenetici”. Ora invece… Un filo rosso ha unito numerose iniziative sul web per colmare vuoti che nel frattempo diventavano voragini: con lezioni, incontri culturali, proiezioni di film alcuni dei quali rari e inediti. Ne citiamo qualcuna di queste iniziative. Il progetto “Alpes@Home” ha preso il via all’inizio del lockdown per dare modo all’officina culturale di Alpes di proporre classrooms virtuali. Ogni tre giorni è stato proposto un film gratuitamente sul sito di CinemAmbiente, mentre il portale Sherpa Gate ha tenuto a battesimo il 27 aprile sul web il bellissimo film “Carie” sulle stravaganti arrampicate nelle cave di marmo di Carrara. Diversi film della cineteca sono stati messi in rete dal Club Alpino Italiano. I segreti della mummia Ötzi sono tuttora a disposizione gratuitamente nel data base del Museo archeologico dell’Alto Adige. Un ciclo di lezioni battezzato “Tele Vette Cavalletti”, storia dell’uomo e della montagna attraverso i quadri, è stato curato sul web dalla brava Flavia Cellerino. E si potrebbe continuare.
A proposito di grandi città, sembra che della Milano in quarantena resti il ricordo di “un’aquila sopra il cielo sgombero di aerei”, come ha raccontato Erri De Luca al già citato Gasca il 26 aprile in Montagna Tv. Strano. Si sapeva solo di falchi pellegrini che hanno nidificato sul Pirellone ben prima che scoppiasse la pandemia. Il Premio Strega Paolo Cognetti sul quotidiano La Repubblica del 25 aprile ha occupato invece un’intera pagina per raccontare della sua Milano ritrovata in piena pandemia e del suo cane Lucky: un quattro zampe usato in modo poco originale come lasciapassare nel lockdown, alla ricerca di teneri praticelli cittadini per fargli fare plin plin. Ma a un Premio Strega si concede questo e altro.
Un grido d’allarme dai rifugi è stato lanciato da Dislivelli nel fascicolo n. 104/ aprile-maggio 2020 intitolato “La montagna italiana al tempo del coronavirus” non senza ricordarci che “si celebra sui giornali il rilancio dei borghi come alternativa alla città”: argomento in precedenza trattato in mountcity il 23 aprile con la pubblicazione della lettera integrale del presidente dell’Uncem Marco Bussone rivolta all’architetto e urbanista Stefano Boeri. Insomma, secondo Dislivelli ci troveremmo a fare i conti con un sistema metro-montano tutto da costruire e re-immaginare. Di grande attualità per concludere le disposizioni regionali “emergenziali” in tema di attività motoria pubblicate il 4 maggio nel portale del Club Alpino Italiano soggette però a modificarsi di giorno in giorno in base all’andamento dei contagi. La rivista ufficiale del Cai “Montagne 360” è stata distribuita in maggio agli iscritti con un ampio dossier sul “mondo della montagna che reagisce all’emergenza”. Spicca un dettagliato resoconto delle giornate di lockdown di Anna Torretta, guida alpina e mamma, nell’intimità della sua casa.
E MountCity?, qualcuno si chiederà. Nel suo piccolo, dall’inizio della quarantena e fino a questo momento – sempre per cortese concessione dell’Onnipotente e sempre grazie all’amichevole partecipazione di alcune “firme” autorevoli del web montanaro – il sito che gode della partnership di Fatti di Montagna e Sherpa-Gate, ha cercato di tenere uno standing alto d’informazione assicurando ai fedelissimi anche la newsletter settimanale gratuita. Con spirito di servizio viene colta qui l’occasione per segnalare, andando a ritroso nel tempo, quanto finora pubblicato su montagne e coronavirus durante primi due mesi di emergenza sanitaria nelle terre alte: un mini dossier con 59 articoli su montagne e covid 19 che forse potrà costituire un riferimento per quanti vorranno in seguito tornare sull’argomento con altri mezzi. E con contributi sicuramente più autorevoli e approfonditi. (Ser)
Le tappe dell’emergenza nelle “pagine” di MountCity
Guide alpine. Il “Non manifesto” di Michele Comi (6 maggio) Le “Guide Sotto(sopra”) sostengono nel documento elaborato da Comi, Guida alpina della Valmalenco, l’auto-responsabilità e auto-protezione come miglior strumento per muoversi entro luoghi selvaggi come l’alta montagna e le rupi. E rifuggono “vacue linee guida e procedure che tentano di inquadrare ciò che non può essere normato (la natura)”.
Week end con la mamma. E Montecrestese riparte (5 maggio) Ristoratori e volontari si uniscono a Montecrestese, nell’Ossola, in nome delle mamme venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 maggio, giorno in cui si celebra la festa della mamma. La prima iniziativa della “ripartenza” promossa dalla Pro Loco e dal Comune s’intitola infatti “Week end con la mamma”. Volontari s’impegnano a consegnare gratuitamente i piatti pronti che sarà possibile scegliere tra i vari menù proposti dagli chef e dai pizzaioli.
Parchi a rischio, sentieri vietati (4 maggio) “Profondo sconcerto” esprimono in Lombardia i presidenti del Parco del Curone e del Parco del Monte Barro rivolgendosi il 4 maggio con una lettera a Regione, Provincia e Prefettura di Lecco per chiedere chiarimenti in merito all’indicazione del Governo di autorizzare lo spostamento con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere attività motoria. Il rischio sarebbe di creare traffico e generare assembramenti, vanificando gli sforzi fatti finora…
Un cuore batte di notte sul Monte Bré (4 maggio) Di notte da Lugano lo sguardo è attratto dalle pendici del monte Bré, 925 metri, dove splende un grande cuore luminoso che pulsa. L’iniziativa è delle Aziende industriali di Lugano (Ail) e rappresenta un messaggio di gratitudine rivolto al personale sanitario che tanto ha lottato e lotta contro il virus.
Nuovi sentieri e ruolo dell’istruttore (2 maggio). Educare nel tempo delle problematicità non significa aumentare il senso di sicurezza, bensì far emergere a livello cosciente le resistenze che si oppongono al cambiare direzione nei confronti della montagna e di come viverla alla luce della sostenibilità e della sua salvaguardia; a decidere se veramente si vuole affrontare il difficile compito di incamminarci su sentieri nuovi che l’esperienza dell’emergenza sanitaria ci sta obbligando a percorrere.
Letture. Sulla parete misteriosa, indecisi a tutto (1° maggio). In questo racconto inedito, scritto d’impulso e in tono ghignante in questi giorni di pandemia, non c’è voluto molto per l’autore Giuseppe “Popi” Miotti, fertile scrittore di cose di montagna, metaforizzare l’agitazione che ci pervade in vista della fase 2 raccontando le vicissitudini di un’eterogenea cordata alle prese con una scalata davvero problematica…
Montagne da ritrovare. Il futuro è dietro le spalle (30 aprile) . “Oltre che sudarsela a piedi, la montagna bisognerà anche prenotarla”, osserva Paolo Paci, giornalista e scrittore, “come si fa con i buoni ristoranti e i musei più famosi. Non è male in fondo l’idea che l’ambiente alpino torni a essere prezioso, magari poco meno fruibile ma anche meno consumistico e consumato”.
Rifugi, modello unico di socialità. Niente scelte affrettate (29 aprile) “Tra le strutture di accoglienza”, osserva l’architetto Luca Gibello, presidente dell’associazione culturale Cantieri d’alta quota,”il rifugio è uno straordinario unicum come modello di socialità, per la condivisione di spazi e funzioni che educano alla convivenza, all’adattamento. Tuttavia, ora, i concetti di “condivisione” e “promiscuità” appaiono quanto di più lontano ed esecrabile rispetto all’idea di separazione e allontanamento implicata dai protocolli dell’emergenza sanitaria…”.
Guide alpine e medici di montagna, linee guida per l’accompagnamento (28 aprile). Un documento che per evidenti ragioni non ha precedenti nella storia dell’alpinismo riguarda le direttive su accompagnamento in tempi di pandemia che il Collegio Nazionale Guide Alpine Italiane ha elaborato in tempi brevissimi in collaborazione con un panel di esperti della Società Italiana Medicina di Montagna. Lo pubblichiamo nella sua integrità.
Benedetta corsetta (27 aprile). Tutto cominciò, negli anni settanta, con la Stramilano organizzata dai soci del gruppo Fior di Roccia: onnipresenti ai rifornimenti e implacabili nel formare un muro umano per disciplinare la partenza da piazza del Duomo. Per un giorno, una volta l’anno, i milanesi iscritti alla “non competitiva” si sentirono atleti… Ma prepariamoci: a emergenza finita tornerà a esplodere la voglia di correre.
Rifugi alpini. Riapertura o tende, parliamone con Miotti (26 aprile) “Realisticamente credo impossibile pensare a un adeguato servizio ricettivo”, dice Giuseppe “Popi” Miotti, gestore del sito rifugi-bivacchi.com, “soprattutto in quelle capanne che non godono di facili accessi: sanificare i locali ogni giorno, distanziare gli utenti come da consigli degli esperti, sarebbe un compito enorme che si aggiunge al già non facile lavoro del gestore”.
Letture. La montagna senza uomini (24 aprile) Paolo Paci, giornalista e scrittore milanese, fertile autore di manuali, volumi fotografici e libri di viaggio, appassionato di alpinismo e giardinaggio, ha offerto ai lettori di MountCity questo suo racconto inedito, nato da un sogno dell’autore durante la reclusione in casa in quest’interminabile quarantena.
Nuova vita nei vecchi borghi (23 aprile) A Stefano Boeri, architetto, professore ordinario di Urbanistica al Politecnico di Milano, che in un’intervista al quotidiano La Repubblica di martedì 21 aprile 2020 (“Via dalle città. Nei vecchi borghi c’è il nostro futuro”) auspicava un grande progetto nazionale per l’adozione da parte di 14 aree metropolitane di 5800 centri sotto i 5mila abitanti e dei 2300 in stato di abbandono, risponde in una lettera qui pubblicata integralmente Marco Bussone Presidente nazionale dell’Uncem (Unione nazionale Comuni, Comunità ed Enti montani).
Rifugi. Quali linee guida per l’estate (21 aprile) La Società Alpinisti Tridentini annuncia linee guida e azioni concrete per rendere l’ospitalità nei rifugi coerente con le disposizioni sanitarie. Bocciata l’ipotesi delle tende all’esterno delle strutture. Un comunicato dell’Associazione Rifugi della Lombardia.
“Il Rosa” e la valle che si è fermata. Cronache di un piccolo giornale alpino (19 aprile). L’intensa vita sociale di una valle di montagna che si è fermata tornando al calore del focolare emerge nelle pagine dello storico “Il Rosa – Giornale di Macugnaga e della Valle Anzasca”. Il primo numero del 2020 uscito in concomitanza con le vacanze pasquali è disponibile on line in versione pdf
Verso la fase 2 spunta l’”Orco” di Paolo Paci (17 aprile). Oberland bernese: è qui che comincia il nuovo viaggio di Paolo Paci tra cime, valli, villaggi e personaggi della Belle Époque alpina. Nel nuovo libro fresco di stampa (“L’Orco, il Monaco e la Vergine”, Corbaccio, 288 pagine, 19,90 euro) scorrono cent’anni di sviluppo economico e sociale in Svizzera, dalla metà del XIX alla metà del XX secolo.
Alpine distancing. Per quanto ancora? (17 aprile). Anche la vita di Beppe Guzzeloni, operatore sociale e istruttore di alpinismo, in breve tempo si è trovata catapultata all’interno di uno spazio vuoto a causa delle misure di contenimento e di distanziamento sociale. “Sono entrato in un deserto”, scrive, “e devo attraversarlo”.
Il vino? Ottimo per igienizzare (16 aprile). Non viene considerato un genere di prima necessità il vino in questi giorni di pandemia, tale comunque da giustificare un’uscita da casa per recarsi al supermarket. Tanto vale allora trasformarlo in igienizzante da fornire a ospedali e privati cittadini…
Chiudetevi in casa: il Cai sollecita gli iscritti (14 aprile) Nessuno ha cercato di indirizzare le nostre amministrazioni pubbliche ricordando che la salute si coltiva con adeguato movimento quotidiano e non con la reclusione in case poco arieggiate…
Contro il virus con i cannoni (12 aprile) Sorprende il sistema di disinfezione creato da un’azienda di Vipiteno (BZ) montato su camion. E’ composto da un generatore di neve programmata collegato a una pompa in grado di assicurare la pressione ottimale dell’acqua e a un serbatoio contenente disinfettanti biodegradabili al 100%. Dalle piste alle piazze, non è una bella idea?
Online in 1200 voci i segreti di Ötzi (9 aprile). Nei giorni di chiusura obbligata dall’emergenza sanitaria, il Museo archeologico dell’Alto Adige rende accessibile a tutti l’Iceman Database, ossia l’enciclopedia virtuale sulla Mummia di Similaun.
Contagi. Il ruolo delle nuove razze bovine (8 aprile). Per il proliferare di super-batteri, sia nel mondo umano sia tra gli animali da allevamento, è ormai accertata a detta dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità la relazione con il consumo eccessivo e inappropriato di antibiotici da collegare con l’aumento globale di consumo di carne. Ne parliamo con il dottor Fausto Gusmeroli, uno dei maggiori esperti in campo agri-alimentare.
Dal Cadore un abbraccio ai “fratelli bergamaschi” (7 aprile). Vacanze gratis a Sappada per medici e personale sanitario iscritto alla Sezione di Bergamo del Club Alpino Italiano. Quindici appartamenti sono messi a disposizione dai soci della sezione cadorina.
All’asta le scale a pioli del Cervino (6 aprile). Vengono buone le vecchie scale Jordan per salire in vetta dismesse gli anni scorsi. Sono state infatti poste in vendita per beneficenza a quanto annuncia la Società delle Guide del Cervino: il ricavato sarà consegnato alle varie associazioni della Valle d’Aosta per far fronte all’emergenza coronavirus.
Montagne, viaggi: le lezioni virtuali di Flavia Cellerino (6 aprile). Manca certo a tutti una bella passeggiata. Ma il meglio della montagna, la sua intrinseca poesia, lo si può godere anche ascoltando sul web le lezioni di Flavia Cellerino sull’arte e la montagna. In “remoto” purtroppo, ma non per questo meno appassionanti…
Biglietto “sospeso” al Museomontagna (5 aprile) Il Museo Nazionale della Montagna, la cui gestione è affidata alla storica Sezione di Torino del Cai, ha aderito all’iniziativa “Biglietto sospeso” promossa da CulturaItaliae e meetCULTURA. E’ possibile fare una donazione accedendo al seguente link: http://www.meetcultura.it/biglietto-sospeso
Scalate a Cima Coppi. Rigorosamente in terrazza (5 aprile) Effetti delle misure anti contagio: c’è chi sul balcone di casa percorre di corsa chilometri e chilometri. E chi, in terrazza, sogna si sfidare in bici i severi tornanti dello Stelvio…
Messner: “Più rinunce per sopravvivere” (4 aprile) “Il consumo conduce all’autodistruzione. E’ ora di rinunciare”. Sono parole di Reinhold Messner intervistato il 3 aprile sul Corriere dell’Alto Adige.
Bard lancia #ancheiosonoforte (3 aprile). Il Forte di Bard all’ingresso della Valle d’Aosta porta l’arte a casa attraverso i suoi canali di comunicazione online veicolando, attraverso i propri profili social, i contenuti delle mostre allestite nelle sue sale.
Mascherine per tutti. Le donne dell’Ossola al lavoro (3 aprile). Sono più di un centinaio le donne dell’Ossola che si dedicano volontariamente alla confezione di mascherine. Hanno superato – come informa Cinzia Attinà venerdì 3 aprile sul quotidiano La Stampa – quota 11 mila pezzi, circa un migliaio al giorno…
Ritorno alla natura. Un messaggio dalla Francia (3 aprile). Un ritorno alla calma e alla quiete che la montagna può offrire viene auspicato dal gruppo francese di Mountain Wilderness nella sua newsletter mensile.
CinemAmbiente. Film sulla natura in streaming (2 aprile) Da venerdì 3 aprile una rassegna di film green in streaming viene offerta gratuitamente sul sito di CinemAmbiente (http://www.cinemambiente.it/acasatua/).
Il Cervino e i messaggi di speranza (3 aprile) Gli amici svizzeri fanno bene in questo periodo di emergenza a tenere alta l’attenzione del mondo su questa meraviglia che noi italiani abbiamo la fortuna di poter condividere con loro…
I canederli diventati solidali (30 marzo). Il proprietario di un ristorante di Rovereto, purtroppo inoperoso in questi tempi di coronavirus, ha deciso di far diventare “solidali” i canederli lanciando la campagna di solidarietà denominata “il canederlo del sorriso” che si accompagna a una raccolta fondi destinati all’Azienda sanitaria.
Due nostri amici ci scrivono (30 marzo). Nessuno si salva da solo. Lo ha detto papa Francesco in quella piazza livida di pioggia. Se c’è la speranza di salvarci, è anche grazie ai nostri medici e infermieri. Abbiamo un debito con loro come viene ribadito nelle lettere di due amici di MountCity.
C’è bufera e bufera: forse è meglio schiarirci le idee (28 marzo). In una lettera ai soci, la presidenza del Cai si è spinta a un ardito paragone che rimette in luce uno degli aspetti più foschi e nefandi della storia del nostro Paese, risvegliando nelle nostre teste e nei nostri cuori nuove e sgomente perplessità…
Montagne salubri, città ammalate e cattivi pensieri (26 marzo). “Può darsi”, si legge nel periodico Piemonte Parchi, “che difendere una scuola periferica, conservare un ufficio postale, mantenere una caserma del Corpo Forestale, favorire un negozio multi-servizi, portare la banda larga in una vallata montana (quanto si parla di smart-working, in questi giorni, e quanto velocissimamente si è realizzato!) possa aiutarci per la prossima pandemia e anche per una vita normale migliore”.
Matterhorn l’invincibile (25 marzo). Il Cervino, anzi il Matterhorn, viene llluminato dagli svizzeri tutte le sere fino al 19 aprile come “segno di speranza” nella lotta al Covid-19. L’iniziativa è promossa dal Comune di Zermatt che annuncia: “La società deve essere forte come il Matterhorn”. Nel complesso il Cervino/Matterhorn fa da calamita per circa 3 milioni di turisti all’anno…
Bais e abraç aüra es fòl (25 marzo). “Baci e abbracci adesso no”: lo raccomanda in lingua occitana Roberto Plumini nella sua bellissima poesia “Lo coronavirus”. Il testo è tratto da Nòvas de Occitània, sezione di Chambra d’Òc (www.chambradoc.it), il portale che si occupa della salvaguardia, valorizzazione, promozione della lingua occitana e del territorio di questa minoranza delle Alpi piemontesi.
All’ombra del Rosa San Giuseppe fa miracoli (24 marzo). Come informa il periodico “Il Rosa” diretto da Paolo Crosa Lenz, in questa situazione di grave emergenza sanitaria il paese di Anzino nell’Ossola si affida fiducioso ai suoi santi protettori, Sant’Antonio e San Giuseppe, ai quali si attribuiscono provvidenziali interventi in occasione di due passate epidemie.
Neve malata. Il colpevole slalom di Ischgl (23 marzo). La località austriaca di Ischgl ha tenuto nascosto lo scatenarsi del virus fra gli sciatori, e ciò per evitare contraccolpi sull’economia turistica della valle. Nel frattempo il contagio è dilagato.
Ritorno in cortile (23 marzo). Sul cortile si aprivano i retrobottega dei negozi che, disposti tutto intorno, costituivano un comodissimo mercato a chilometro zero. Così noi bambini venivamo inviati dalle mamme a fare la spesa, passando appunto dai retro. Il racconto di Lorenzo Dotti.
Ora il gipeto può volare tranquillo (22 marzo). E’ stata istituita una zona di protezione in Valnontey in cui è proibito l’accesso all’area e il disturbo dei siti di nidificazione, comprese le attività di osservazione ravvicinata per foto e riprese, l’uso dei droni. Oltre, s’intende, al divieto di arrampicata su alcune cascate di ghiaccio assolutamente superfluo in tempi di coronavirus.
Nuova vita in quota? 12 domande a Casanova (19 marzo). A Luigi Casanova, presidente onorario di Mountain Wilderness Italia, MountCity ha sottoposto venerdì 21 marzo dodici domande sulla nuova vita che anche in quota si sta vivendo e forse ci aspetta. Cortesemente, Casanova ha risposto di getto affrontando diversi dei problemi che emergono in questi giorni di emergenza e sofferenza.
Il brand alpinistico che produce mascherine (19 marzo) A scendere in trincea sul fronte del coronavirus è Oberalp – Salewa. Il patron del gruppo, a cui fa capo il famoso marchio di abbigliamento da montagna, ha deciso di convertire due stabilimenti veneti, che fino a qualche giorno fa producevano vestiti e giacche a vento per vari brand, in centri di produzione di migliaia di mascherine e tute destinate agli ospedali altoatesini e alla Protezione Civile.
Librerie chiuse, libri (di montagna) aperti (17 marzo). Nell’emergenza restano aperte le tintorie e le profumerie ma non le librerie. Dev’essersi trattato di un errore, peraltro comprensibile nella gravità del momento. Anche perché non esiste miglior medicina per l’anima di un buon libro, meglio ancora se è di montagna…
Dietro la grande fuga dalle città (16 marzo). “L’ospitalità della nostra montagna è calibrata per il turismo non certo per un’emergenza sanitaria: una cosa è accogliere e rifocillare turisti, altro è accogliere e curare malati”. Questo scrive il dottor Enzo Bozza, medico di base di Borca di Cadore (Bl), in una lettera pubblicata lunedì 16 marzo dal Gazzettino di Belluno…
Emergenza in montagna: tensione e “rastrellamenti” (15 marzo). Sono giorni di tensione fra residenti e turisti che occupano le seconde case in montagna violando le norme del decreto per l’emergenza sanitaria. “Leggere post che incitano al disprezzo di chi non è local mi lascia basito”, si dispiace il direttore del Soccorso alpino valdostano. Ma intanto in Alto Adige i sindaci ordinano un “rastrellamento” casa per casa alla ricerca degli irregolari.
Seconde case, l’ira dei sindaci (14 marzo). Su tutti i giornali è esplosa il 14 marzo 2020 la spiacevole faccenda delle seconde case in montagna con l’invito dei sindaci, arrabbiatissimi, a evitare pendolarismi e starsene a casa: nella casa di città ovviamente. Ciò per non aggravare la situazione sanitaria nelle valli minacciate dal virus…
Quest’adunata non s’ha da fare (13 marzo). “Ogni decisione sarà presa nel rispetto delle disposizioni vigenti e delle direttive della regione Emilia-Romagna e del comune di Rimini, a cui ci atterremo senza voler prevaricare con decisioni autonome ruoli e competenze”, precisa il generale Sebastiano Favero, presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, a proposito della 93a Adunata Nazionale in programma dal 7 al 10 maggio sulla riviera romagnola.
Gli Alpini non si fermano (11 marzo). Ancora una volta la fiducia delle “penne nere” nei destini della patria è degna del migliore encomio. Ma forse è anche un poi’ ingenua. Nessun ripensamento, per ora, sulla 93a Adunata Nazionale in programma dal 7 al 10 maggio a Rimini: in piena emergenza sanitaria la macchina organizzativa “prosegue regolarmente nei suoi obiettivi”.
Tutti a scuola, tutti a sciare? (10 marzo). Le settimane bianche, un’irrinunciabile tradizione delle scuole svizzere oggi messa in crisi dalla pandemia, nacquero settant’anni fa nella Confederazione che nel 2014 lanciò un’iniziativa a favore degli sport invernali: la piattaforma GoSnow per permettere alle scuole di trovare le offerte più vantaggiose di alloggi e impianti di risalita allo scopo di organizzare “campi per gli sport della neve”. Ecco come le settimane vengono organizzate e sostenute dal governo federale.
Sci in pista, chiusa la stagione (9 marzo). Il Governo impone regole ancora più ferree per vincere l’epidemia. E inevitabilmente è arrivata la chiusura di tutti gli impianti per lo sci esistenti non solo nelle zone rosse. L’invito del Soccorso alpino e speleologico: rinunciate a scalare, rimanete in casa…
Inviti a reagire? Ecco cosa c’è dietro (8 marzo). Un giornale del Trentino raccomanda adeguati interventi di prevenzione contro l’alcolismo e al tempo stesso promuove con enfasi iniziative enogastronomiche. E intanto un produttore valtellinese di vini invita a passeggiare tra i suoi vigneti per alleviare la tensione di questi giorni…
Aule all’aperto, è il momento di approfittarne (6 marzo). E’ il caso di ricordare insieme con John Muir, profeta americano della vita in mezzo alla natura, che “un giorno in montagna è meglio di una carrettata di libri”. L’argomento è di strettissima attualità come conferma Michele Comi, geologo, educatore e guida alpina valtellinese. “Con il perdurare della chiusura delle scuole”, spiega Comi, “vorrei trasportare l’aula all’aperto, con piccoli gruppi in cammino, coinvolgendo i miei ragazzi e alcuni compagni secondo le disposizioni sanitarie vigenti”. E’ possibile contattarlo per saperne di più.
Donne e montagna. Il virus cancella l’incontro dell’8 marzo (4 marzo). A Morbegno (SO) non sarà possibile celebrare, l’8 marzo, la festa della donna con l’annunciato convegno internazionale che è stato annullato per il corona virus. Doveva essere un’occasione per rilanciare la “Carta di Alpbach” di cui avrebbe riferito la Segretaria Generale della Convenzione delle Alpi, l’ex ministra slovena Alenka Smerkolj.
Civil Week rinviata. Sospesa l’escursione al Monte Stella (3 marzo). Come è possibile immaginare, le iniziative della Civil Week, prima settimana italiana della cittadinanza attiva, sono sospese a Milano. Di conseguenza l’escursione CAI-MI e SEM sul Monte Stella prevista per sabato 7 marzo 2020 è rinviata a data da destinarsi.
Quel numero chiuso in funivia e in chiesa (2 marzo). Il governo francese chiude il museo del Louvre. La paura del coronavirus induce anche a chiudere “per precauzione” le piscine del Santuario Mariano di Lourdes… Intanto il premier Giuseppe Conte il 1° marzo ha firmato il decreto per il contenimento e la gestione dell’emergenza coronavirus. Non sarà sfuggito un provvedimento senza precedenti nelle nostre montagne: nella zona gialla in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto è previsto il numero chiuso in funivia, così come in chiesa.
Niente panico, la cordata continua (24 febbraio). Tramite internet la gloriosa Società Escursionisti Milanesi mantiene al corrente gli iscritti sull’evoluzione del coronavirus. Un modo per dimostrare come in una città in delirio che dà l’assalto ai supermercati, la montagna sia un confortevole approdo per tanti appassionati pronti a darsi una mano…
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