Emergenza in montagna: tensione e “rastrellamenti”

“Serve serenità”, dice il sindaco di Courmayeur Stefano Miserocchi. Un appello accorato, ripreso domenica 15 marzo nelle pagine di Aosta del quotidiano La Stampa. Il cui titolo, “Alta tensione in valle”, non lascia dubbi. Sono giorni di tensione, in effetti, fra residenti e turisti e non soltanto nella Vallée. Di quanto sta avvenendo sulle nostre montagne per effetto dell’emergenza sanitaria è stato puntualmente riferito anche in MountCity e ora non sarebbe corretto lasciar cadere l’argomento. C’è tensione anche nella valle del Lys, come riferisce Alessandro Mano sul quotidiano citato. Fra le tante persone “invitate” a tornare a casa, una donna milanese a Gressoney denuncia sconsolata di avere ricevuto frasi scortesi. Sulla scorta di altri episodi analoghi, una petizione – di cui si è fatto promotore Matteo Fossati – ha raccolto un migliaio di sottoscrizioni su Change.org. La montagna e il suo valore terapeutico patrimonio di tutti? Si, ma per un paradosso ciò non vale durante l’emergenza sanitaria. Il quotidiano La Stampa registra anche l’intervento di Paolo Comune, direttore del Soccorso alpino valdostano e rifugista. “Il turismo in Valle”, dice Comune, “credo che sia una fonte primaria di reddito. Leggere post che incitano al disprezzo di chi non è local mi lascia basito. Amici, sappiate che se siete a Gressoney e rispettate le regole che ci sono imposte, sarete sempre bene accolti”.

Dal Gazzettino di Belluno, 16 marzo

Un fatto è certo. L’hastag “io resto a casa” è stato interpretato da molti come l’occasione di soggiornare stabilmente nella seconda casa, soprattutto in montagna, per una sorta di vacanza fuori stagione. A questo fenomeno si oppongono i residenti nei borghi di montagna. I sindaci emettono avvisi e richiami, dalle Dolomiti alla Val d’Aosta, dall’altopiano di Asiago ai monti del Trentino e dell’Alto Adige. A Cortina d’Ampezzo, come riferisce il Gazzettino di Belluno, il sindaco Gianpietro Ghedina rammenta le norme contenute nei decreti del Governo: “Sono norme che limitano gli spostamenti della popolazione a rigorose ragioni di lavoro, salute e necessità. Purtroppo, nonostante la vocazione turistica della nostra città, il soggiorno e le escursioni per turismo e svago non sono contemplati”. L’invito del sindaco di Cortina è perentorio: “Per quanti, non residenti, avessero intenzione di raggiungerci, si creerebbe un contrasto con le norme, configurandosi un illecito penale. Questa misura precauzionale mira a evitare situazioni di sofferenza nelle strutture sanitarie provinciali, dimensionate sulla base della popolazione residente”. Il sindaco di Sappada Manuel Piller Hofer, a sua volta, va oltre: non soltanto avvisa i turisti di non raggiungere il paese, ma invita ad andarsene anche gli ospiti che sono ancora in valle. “E’ fondamentale che i turisti, e in genere le persone non residenti, anche se proprietarie di seconda casa, ancora presenti sul territorio di Sappada, facciano ritorno alla loro abitazione di residenza nel più breve tempo possibile”.

Alta tensione anche in Alto Adige. Dopo l’ordinanza che intima ai non residenti di lasciare le proprie abitazioni, alcuni sindaci hanno spedito i vigili a controllare casa per casa. Una sorta di rastrellamento che ha mandato nel panico tanti turisti che si erano rifugiati tra i monti. “Un’esagerazione” è stata giudicata dal presidente della provincia Arno Kompatcher che tuttavia avvisa: “In un momento come questo bisogna evitare di mettere ulteriore pressione agli ospedali. Nessuno viene cacciato, ma chiediamo a tutti di rientrare”. Della stessa linea anche il governatore della Provincia di Trento Maurizio Fugatti: “Ci arrivano diverse segnalazioni dai sindaci: sono tanti i turisti in villeggiatura nelle località del territorio, persone arrivate dopo l’emanazione del primo decreto e che, quindi, si trovano qui in modo irregolare, illegale. Il Trentino non è costretto a sobbarcarsi esigenze sanitarie che non gli competono: queste persone rientrino nei loro territori”. (Ser)

Un pensiero riguardo “Emergenza in montagna: tensione e “rastrellamenti”

  • 16/03/2020 in 08:22
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    Strepitio e rastrellamenti ma… quanti casi di Covid accertati tra residenti e “turisti” ? Questi sindaci e Montanari sempre pronti alla questua per finanziamenti impiantistici oggi mostrano il volto peggiore di territori e culture completamente omologate al più bieco dei leghismi.

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