Vallone delle Cime Bianche, lanciata una petizione

Una serata al Cai Milano per toccare con mano il 31 gennaio l’intensità dell’amore per il Vallone delle Cime Bianche, la grande preoccupazione per il suo futuro, l’esigenza di difenderlo a ogni costo. E’ comprensibile la soddisfazione di Annamaria Gremmo, Luca Soggetto e Francesco Sisti che vi hanno partecipato, autori del progetto fotografico di conservazione  “L’Ultimo Vallone Selvaggio. In difesa delle Cime Bianche” diventato l’8 febbraio 2020 una petizione online votata alla salvaguardia del Vallone della Valle d’Aosta. A smuovere le acque è stata di sicuro l’iniziativa della Commissione culturale del Cai Milano che ha organizzato la serata in sede, con la partecipazione del presidente del Cai Lombardia Renato Aggio.

La serata, coordinata da Paola Dotti responsabile della Commissione, ha visto la partecipazione di un pubblico significativamente folto e partecipe: persone attente e appassionate, preoccupate per il futuro del Vallone minacciato sin dal 2015 da un progetto funiviario. Riassumendo, il 21 gennaio 2020 la Seconda Commissione del Consiglio Valle ha approvato la prima bozza del “Documento di economia e finanza regionale per il triennio 2020-2022”, che a pagina 100 prevede la realizzazione del collegamento funiviario come (…) “risposta attiva ai cambiamenti climatici”. La versione definitiva del DEFR, modificata e approvata in data 30 gennaio 2020, prevede invece di (…) “dar corso, da parte dei concessionari coinvolti, agli studi propedeutici per giungere alla decisione basata sulle analisi di realizzabilità in termini di sostenibilità finanziaria, ambientale e urbanistica”, al fine di (…) “valutare la realizzabilità del collegamento tra i comprensori di Cervinia e Monterosa”. Siamo insomma a un passo decisivo nell’iter di realizzazione dell’impianto.

A sua volta, nell’Ordine del Giorno del 3 febbraio (che qui è possibile scaricare) il Consiglio direttivo del Cai Valle d’Aosta ha chiesto, in un memorandum al Comitato Direttivo Centrale, il lancio di una petizione nazionale apposita che raccolga il più ampio sostegno delle Associazioni impegnate per uno sviluppo sostenibile della montagna, la messa in campo di un team legale di supporto, l’invito alle diverse strutture territoriali di coordinarsi con il Cai Valle d’Aosta nell’organizzare iniziative informative per la difesa del Vallone delle Cime Bianche.

Comprensibilmente soddisfatta per i risultati di questa serata divulgativa di notevole impatto è anche la Commissione culturale del Cai Milano. “Abbiamo mostrato la bellezza del vallone”, spiega Paola Dotti, “e il nefasto progetto di collegamento. Il pubblico ha chiesto sia ai tre fotografi sia al Cai di attivarsi a riguardo. Dopo la petizione lanciata dal web risulta che anche il Cai desideri farne una a livello nazionale. L’obiettivo raggiunto è quello di dare maggiore visibilità al progetto di tutela, ora si tratta di passare ai passi successivi in modo più coordinato”.

Il successo della serata al Cai Milano va visto probabilmente anche come il segno di una discesa in campo, nel suo insieme, del corpo sociale, l’indizio positivo di una maggiore attenzione e interazione con l’ambiente. Questo perlomeno è quanto ha auspicato Renato Aggio nell’ultimo numero del periodico “Salire” delle Sezioni lombarde del Club alpino, intervenendo con un forte richiamo alla necessità di una maggiore attenzione verso le emergenze ambientali da parte degli iscritti.

“Il Club alpino Italiano è un’associazione di protezione ambientale”, osserva Aggio, “e le pubblicazioni sociali trattano approfonditamente gli aspetti di tutela e le criticità che sempre più emergono. Ma i nostri Soci ne sono consapevoli? I nostri dirigenti sezionali sono attenti alle problematiche ambientali e all’effetto che le nostre attività hanno sull’ambiente montano e non solo? Occorre una crescita culturale del nostro corpo sociale che porti a un maggior rispetto e interazione con l’ambiente e a una miglior strutturazione per essere più attivi nella sua tutela”.

Va ricordato che il Vallone delle Cime Bianche con il suo prezioso patrimonio di natura e storia è rimasto fino a oggi, unico tra i valloni dell’alta Val d’Ayas, indenne dalle devastazioni degli impianti sciistici. A minacciarne l’integrità, come si è visto, è la possibile realizzazione del progetto di collegamento con il comprensorio di Cervinia. Prima che questo tipo di “valorizzazione” venga compiuta, è stato dato alle stampe il bellissimo libro “L’Ultimo Vallone Selvaggio. In difesa delle Cime Bianche” da cui è tratta l’immagine qui pubblicata. Per una presentazione del volume a titolo gratuito Annamaria Gremmo è contattabile al numero di cellulare 3357049018 sempre attivo (mail annamaria.gremmo@hotmail.it). Marco Soggetto risponde invece al numero 3389815092, mail: marco.soggetto@gmail.com

I dettagli della petizione per le Cime Bianche sono a questo link: http://chng.it/L4YqDb4t

Qui è possibile scaricare l’Ordine del Giorno del 3 febbraio 2020 del Cai Valle d’Aosta

 

Un pensiero riguardo “Vallone delle Cime Bianche, lanciata una petizione

  • 14/02/2020 in 18:42
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    Mi fa piacere che ho conosciuto una persona, certamente un amico, che mi conforta su una mia espressione che vado ripetendo da anni, ma mai presa in considerazione: Il Club alpino Italiano è un’associazione di protezione ambientale, (evidenzia il presidente del Cai Lombardia Renato Aggio). Perbacco, ha il TAM – IL BIDECALOGO – LA COMMISSIONE SCIENTIFICA SULL’AMBIENTE, E 320MILA SOCI! Se ogni socio giornalmente nel quartiere o comune dove abita, reclamasse per la pipì e popò dei cani, i rifiuti, il verde, le cicche… e tutto ciò che si deve fare, cacchio, saremmo un esercito di persone che fanno giornalmente la loro parte, per difendere l’ambiente. Invece, sono stato sempre un SOLITARIO perdente! Anzi minacciato in montagna ed anche querelato. Il messaggio è stato comunicato al presidente TORTI, AL PRESIDENTE DEL TAM, AI PRESIDENTI REGIONALI, AI PRESIDENTI SEZIONALI E QUINDI A TUTTI I SOCI? Sono per natura pessimista, ma voglio sperarci!

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