Una voce oltre le vette

“Quando mi parli di montagna ti brillano gli occhi e ti si illumina il viso”. Non ha avuto esitazioni nel 2015 Palma Agati, responsabile di Radio Cernusco Stereo (93.900 mhz), quando con queste parole affidò ad Ambra Zaghetto un appuntamento mensile con le vette. Ambra, neolaureata in antropologia con una particolare passione per la montagna, accettò con entusiasmo. E pazienza se quel giorno si era presentata negli studi con un progetto di diversa natura. Oggi gli occhi ancora le brillano quando parla di montagna, peccato non poterseli godere sul canale della radio quando conduce il suo collaudato programma “Oltre le vette”. La sua creatura in stereofonia va in onda da questo popoloso borgo dell’hinterland milanese ogni ultimo mercoledì del mese dalle 19 alle 20.

“Montagna a 360°, quindi non solo alpinismo o scalate, ma anche clima, geologia, cultura alpina, film festival, editoria specializzata”, precisa Ambra che il 27 dicembre dialoga con Roberto Serafin prendendo spunto dall’annunciata nuova edizione del libro “Bonatti, l’uomo e il mito”. E che per il 2020 ha messo in cantiere una decina di altri appuntamenti: dalle escursioni con l’asino di Alessandra Giordano (il 29 gennaio), a un Cile tutto da scoprire (26 febbraio), dalla scuola realizzata da una Onlus italiana per le bambine del Nepal (il 25 marzo), alla scoperta turistica del Dolpo (il 29 aprile).

Una vita professionale intensa e piena di soddisfazioni quella di Ambra. Da una decina d’anni questa voce appassionata della montagna insegna matematica e scienze alle scuole medie dopo avere insegnato scienze alle superiori. “Un lavoro che amo”, mette subito in chiaro a proposito del suo ruolo di educatrice. “Ai miei ragazzi cerco sempre di comunicare l’importanza dello stare all’aria aperta e raccomando di guardarsi intorno. I miei studi? Prima di tutto sono naturalistici e posso dire che il mio contatto con la natura mai è venuto meno. Anzi, negli ultimi anni si è intensificato. Unico rammarico è che alla montagna, dal punto di vista alpinistico, mi sono avvicinata un po’ tardi…”.

E’ stato nel 2013 che Ambra si è iscritta al corso di alpinismo presso il Cai di Cassano. Da lì è nata la sua esperienza. “Cose anche impegnative”, spiega cercando di non darsi importanza ma con gli occhi che immancabilmente le luccicano. “Stare in mezzo alla neve e al ghiaccio è certamente la cosa che più amo. Di sicuro, il silenzio che trovo lassù, il sentirmi così piccola e parte di un ‘tutto’ che a parole non si può spiegare, dentro di me crea un’emozione indescrivibile”.

Negli studi di Radio Cernusco Stereo, Ambra Zaghetto è con Roberto Serafin autore di “Walter Bonatti. L’uomo, il mito” di prossima pubblicazione nella collana dei Licheni. Nella foto d’apertura, scattata nel 2012, è ritratta in un luogo a lei molto caro: la valle del Lys.

“Negli anni ho fatto anche altre cose”, racconta di se Ambra. “Tra queste gli studi di antropologia, complemento di quelli in scienze naturali. Proprio così, non sembri strano. Prima ho scoperto e studiato la natura; poi ho deciso di capire meglio la natura umana. Ci sarò riuscita? In ogni modo ho capito meglio me stessa e scoperto mondi nuovi. Imparando il linguaggio dei segni ho incominciato frequentare le comunità dei sordi ritrovandomi in una nuova realtà fatta di silenzio. Ma un silenzio diverso, carico di significato ed espressività. Quanto poi ho potuto approfondire durante gli studi di Antropologia oggi lo insegno all’Università di Pavia in un corso di Psicologia per gli studenti della Magistrale”. Va precisato che l’esperienza con i sordi risale al periodo tra il 2009 e il 2011, anni in cui Ambra ha anche prodotto opere artistiche associate a una personale ricerca sul senso dell’udito, del tatto e della vista per scoprire nuove modalità di percezione e comunicazione della musica.

“Perché in ogni cosa che ho fatto, e che faccio, un po’ di musica c’è sempre”, conclude Ambra cercando nelle teche una appropriata colonna sonora per una delle sue interviste radiofoniche. “Ho anche imparato a suonare il flauto e il pianoforte, ma adesso sono più interessata al codice, al linguaggio della musica. Dopotutto è anche questo un modo per incrociare esperienze diverse con la mia grande passione che rimane quella per la montagna”. (Ser)

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