Archivi ritrovati. Il Cai Milano, l’Ana e la Grande Guerra
E’ in distribuzione in questi giorni la ristampa anastatica di un volumetto pubblicato originariamente nel 1919 dalla Sezione di Milano del CAI, mentre stava nascendo – proprio nei locali del CAI Milano – l’Associazione Nazionale Alpini che oggi compie 100 anni. Giovedì 24 ottobre 2019 presso la Sezione dell’ANA di Milano (via Vincenzo Monti 36) nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario della Grande Guerra, il volume verrà presentato da Marco Dalla Torre, che ne ha curato la pubblicazione per il COE (Comitato Operativo Editoriale) del CAI Centrale.
Ma quale è stato il ruolo del Club Alpino Italiano e in particolare quello della Sezione di Milano durante il conflitto mondiale? Sull’argomento interviene giovedì 24 il professor Alessandro Pastore, ordinario di Storia contemporanea, autore di “Alpinismo e storia d’Italia” (il Mulino, 2003).

Il libro ritrovato negli archivi del Cai Milano venne creato per ricordare e onorare i 71 soci caduti nel corso della guerra. Alcune immagini riguardano i cimiteri in quota: qualche povera croce sommersa dalla neve al Monte Pasubio, il piccolo cimitero militare al Passo Pordoi, ora non più esistente, le croci delle sepolture in trincea sul Monte Grappa a cima Valderoa, la croce solitaria nella neve accompagnata dalla preghiera dell’amico visitatore, e la tomba dell’alpino Bianchi nei pressi del rifugio Garibaldi. Tutte sepolture “semplici”, osserva Fabio Giuggioli conservatore della Fototeca del CAI Milano, con esclusione dei grandi sacrari come quello di Redipuglia, permeati da un certo trionfalismo, un po’ lontano da una guerra di povera gente come furono quasi tutti i nostri (e anche i nemici).
Il volume “La Sezione di Milano e la guerra 1915-1918”, edito a distanza di un solo anno dalla conclusione del primo conflitto mondiale, rappresenta una tappa fondamentale del processo di fissazione della memoria dei soci del Cai caduti nel corso delle ostilità. Lo scopo della pubblicazione, dichiarato dal presidente della Sezione avvocato Eliseo Antonio Porro (al vertice generale del club dal 1922 al 1929) nella prefazione al testo, è “ricordare il contributo dato per la grande causa” patriottica dai 71 alpinisti del CAI di Milano morti in guerra: un numero pesante, se si pensa che gli iscritti attestati nel 1915 – compresi donne e studenti – superavano di poco le 1.500 unità. Riconoscendo il ruolo determinante della mobilitazione civile oltre che di quella militare ai fini della vittoria, nella sua premessa Porro rivendica l’apporto fornito dai tesserati del Cai e dalla cittadinanza di Milano all’assistenza materiale e morale delle truppe al fronte. Oltre ad aderire a una sottoscrizione lanciata dal Comune, la Sezione divenne una sorta di comitato aperto alla partecipazione attiva delle donne, che si impegnarono nel confezionamento di calze, guantoni, passamontagna, sciarpe e altri indumenti di lana destinati ai soldati dislocati in alta montagna.
ANA – Sezione di Milano
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