Un quaderno per insegnare la montagna
Come si deve leggere, capire e interpretare il paesaggio, come si sviluppa lo spirito di avventura nell’età evolutiva, come si “insegna” il clima, quali sono le tappe della virtuosa educazione alpina: sono alcuni dei temi affrontati in un quaderno in distribuzione gratuita agli insegnanti, realizzato dall’Associazione milanese “Quartieri tranquilli” con il contributo di Enel, che viene presentato nel corso di Milano Montagna Week, la settimana dedicata alla cultura di montagna e all’outdoor.
L’appuntamento è per mercoledì 16 ottobre 2019 al quartiere periferico Gratosoglio presso l’Oratorio Maria Madre della Chiesa in via Saponaro 28, dove il quaderno viene tenuto a battesimo tra le 17 e le 18 con la partecipazione di Laura Galìmberti, assessore all’Educazione e all’Istruzione del Comune di Milano.
Il tema della pubblicazione è di attualità, come spiegano gli autori Laura Guardini e Roberto Serafin, ma rappresenta anche un impegno di antica data per la classe insegnante visto che portare la montagna, maestra di vita, tra i banchi della scuola è un’idea che risale addirittura a due secoli fa. E nel nuovo quaderno si fa cenno a diverse storiche esperienze, come i famosi “Viaggi a zig zag” dell’educatore svizzero Topfer che risalgono alla prima metà dell’Ottocento, o le Carovane scolastiche del Club Alpino Italiano e le più recenti Classes de neige francesi che continuano a fare testo al di là delle Alpi. Sull’argomento gli autori hanno raccolto materiale da varie fonti, a cominciare dagli archivi della Biblioteca Nazionale del Club Alpino Italiano e della Società Escursionisti Milanesi di cui è noto l’impegno sociale che caratterizza molte iniziative. Come ben sappiamo, il futuro ha un cuore antico e oggi stanno crescendo i movimenti “green”, come ci insegnano Greta & C che nel mondo coinvolgono un milione di studenti.

“Anche le montagne”, scrive nel quaderno Luigi Casanova, guardiaboschi e presidente onorario di Mountain Wilderness, “attendono l’arrivo imperioso della fiducia creativa di questi giovani, la loro passione, la loro rabbia, per poter essere liberate dai troppi e diffusi errori che siamo riusciti a portare fino sulle vette, fin dentro il cuore dei parchi naturali”. Buone notizie, comunque, illuminano il quaderno. Alcuni insegnanti che hanno portato di propria iniziativa la montagna tra i banchi cominciano a raccogliere i frutti del loro lavoro appassionato. Coordinatore del Gruppo Alpinistico Scolastico di Biella, il professor Giuseppe Paschetto auspica addirittura un network internazionale che coinvolga tutti gli insegnanti per combattere il cambiamento climatico. E intanto l’”ora di clima” si fa strada in alcune scuole dove si studia “climate change” accanto alle materie classiche.
Con l’obiettivo di contribuire a formare i ragazzi delle scuole milanesi anche attraverso la conoscenza della montagna e dei suoi valori, il progetto “Quartieri in Quota” è portato avanti dall’Associazione Piccolo Principe e sostenuto da “Quartieri Tranquilli”, Enel, Cai, Collegio delle Guide di Lombardia, Municipio 5 e MountCity. Nato nel 2015 con il coordinamento dell’Associazione alM Attraverso la Montagna e con il patrocinio del Cai Milano da un’idea di Lina Sotis, presidente dell’associazione “Quartieri Tranquilli” (www. quartieritranquilli.it) il progetto ha già coinvolto finora circa 300 studenti del plesso scolastico Arcadia, che accoglie 1200 scolari e studenti del quartiere Gratosoglio.
Le prime capocordata con la loro Associazione Piccolo Principe sono le educatrici Marilena Giovanelli e Elena Biagini, ancora oggi in attività presso la scuola Arcadia dove il progetto è nato e cresciuto, sostenuto dal dirigente Gianpaolo Bovio e sempre più apprezzato anche da insegnanti e famiglie, tanto che al suo primo nome, “Quartieri in Quota”, oggi si è aggiunto anche “La montagna fa scuola”.
Il quaderno vuole portare la testimonianza dell’impegno profuso al Gratosoglio con la prospettiva di un ulteriore sviluppo in altri quartieri cittadini . “Un incontro quasi obbligato”, spiega Lina Sotis, “visto che a Quartieri Tranquilli parliamo di solidarietà, amicizia, sicurezza analogamente agli insegnamenti che la montagna ci elargisce di continuo”.

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