Hervé conquista la Valtellina

Hervè Barmasse ha ricevuto in Valtellina la Pica de Crap 2019, il riconoscimento – giunto all’ottava edizione – con cui ogni anno la Fondazione Luigi Bombardieri, il Cai Valmalenco e il Cai valtellinese di Sondrio premiano un alpinista che si è particolarmente distinto non solo per le sue imprese. Da tempo infatti il valdostano Hervé non perde occasione per promuovere l’alpinismo contribuendo, si può supporre, a mettere a segno una stagione record della sua Valtournenche, con un flusso turistico aumentato secondo Il Sole 24 Ore del 6% e un tasso di occupazione netta pari al 37%, il più alto di tutta la Valle d’Aosta. Contestualmente è stato assegnato in Valtellina anche il Moschettone della solidarietà, giunto alla sesta edizione: quest’anno il premio è andato all’Operazione Mato Grosso. Entrambi i premi sono stati realizzati dallo scultore Renato Bergomi e assemblati su basamento in legno da Elio Parolini, l’ideatore dell’evento.

Notevole il successo dell’iniziativa, a quanto si apprende dai giornali locali. Alla cena di solidarietà nell’oratorio di Lanzada hanno partecipato – oltre agli ospiti d’onore – circa un centinaio di persone; e alla consegna dei premi, nella sala Maria Ausiliatrice, c’erano almeno 250 persone… “Barmasse rappresenta la quarta generazione di guide alpine della Valtournenche”, ha spiegato l’organizzatore Elio Parolini. “Abbiamo scelto di premiare lui perché lo riteniamo uno dei più grandi alpinisti italiani; ma non solo, è anche una persona molto affabile e con un’ottima dialettica: sa come tenere una platea”.
Il Moschettone della solidarietà, invece, è andato all’Operazione Mato Grosso il cui fondatore – padre Ugo De Censi – è mancato nella notte del 3 dicembre a Lima, in Perù. A ritirare il premio è stato il nipote di don De Censi, padre Lorenzo Salinetti. “Abbiamo scelto di premiare l’Operazione Mato Grosso perché opera in giro per il mondo, aiutando chi ha più bisogno”, ha detto ancora Parolini.

Un premio alla memoria è andato a Jerzy Kukuczka, l’alpinista polacco che ha perso la vita scalando l’inviolata parete sud del Lhotse, in Nepal, il 24 ottobre 1989. A ritirare il riconoscimento – un martello in pietra ollare con un chiodo e un cristallo in ricordo della sua visita in Valmalenco – è stata la moglie, Cecylia Kukuczka, che lo esporrà all“Izba Pamieci Jerzego Kukuczki”, il museo dedicato a suo marito che si trova a Istebna, in Polonia, il paese in cui la famiglia Kukuczka ha la casa di montagna. Una scaglia in pietra ollare, con inciso il Pizzo Scalino e una vecchia cinepresa che lo riprende è andata al cineasta svizzero Fulvio Mariani, l’autore di “Cumbre”, il capolavoro sulla prima ascensione in solitaria del Cerro Torre – in Argentina – realizzata il 26 novembre 1985 dall’alpinista svizzero scomparso Marco Pedrini. Infine, il Cai della Valmalenco ha voluto premiare i suoi tesserati più longevi, due milanesi che vivono nella valle del Mallero: Vincenza Maggi – prima socia del sodalizio malenco, dal 1948 – e Carlo Bersanti. Alla coppia è stata consegnata una scultura in legno con martello in pietra ollare e due chiodi, realizzata dallo stesso Elio Parolini.

Fonte: https://www.laprovinciadisondrio.it/stories/Editoriali/la-pica-de-crap-a-herve-barmasse-a-lanzada-lalpinismo-di-qualita_1317539_11/

Un pensiero riguardo “Hervé conquista la Valtellina

  • 06/08/2019 in 14:59
    Permalink

    credo valga la pena sottolineare,visto poi che di montagna si tratta,che l’Operazione Mato Grosso gestisce ,tramite volontari,alcuni rifugi delle Alpi ,partendo dal rifugio degli Angeli in Valtournenche ricostruito quasi interamente portando il materiale a spalla fino ai 2900 metri circa del rifugio,passando poi al Claudio e Bruno in Val Formazza oppure qui in Lombardia il rifugio Gherardi nelle orobie ecc.
    Tutto all’insegna di aiutare chi più a bisogno e nello stesso tempo creare uno stile di vita tra i giovani volontari impostato sulla sobrietà e la condivisione

    Risposta

Commenta la notizia.