La segnaletica della vergogna

A Colle Santa Lucia, nelle Dolomiti, risulta che le segnaletiche dei sentieri vadano a ruba fra i turisti cafoni che se ne appropriano  come ha recentemente riferito mountcity.it. Ma l’inciviltà si manifesta, per altri motivi, anche tra i boschi idilliaci del Carega, nel Vicentino. Qui è stata deturpata con insulti a Carola (verosimilmente la Rackete protagonista dello sbarco della Sea Watch) la segnaletica Cai sui percorsi fra il monte Terrazzo e il monte Zevola. Queste scritte, che corrispondono con un certo clima politico creatosi non solo nel Vicentino, fanno bella mostra (si fa per dire) sul crinale che divide le province di Verona e di Vicenza. Sotto le indicazioni per gli escursionisti sono stati scritti con un pennarello i citati insulti a Carola del genere sessista o macista che dir si voglia.

La segnalazione di queste poco eleganti prese di posizione, purtroppo da tanti condivise, arriva dal rifugio Bepi Bertagnoli, posto nel comune vicentino di Campodalbero ai piedi del Carega, nell’alta valle del Chiampo. “Scrivo questo post”, si legge nel sito Vicenza Today, “a nome del responsabile sentieri dal Cai di Arzignano. Assodato che ogni Individuo umano ha un proprio pensiero/opinione, semmai è da discutere il modo di esprimerlo. Individuo che hai imbrattato le tabelle segnaletiche del Cai, ti sembra sia il posto per esprimere il tuo pensiero? Vergogna!”. Il tutto corredato da un invito all’anonimo vandalo: “Se hai un minimo di dignità ti invito a prendere straccio e solvente e pulire il segno della tua inciviltà!”.

Va segnalata per completezza di cronaca la reazione di 40 residenti dell’alta Valle del Chiampo che in una lettera manifestano il loro sdegno. Ecco il contenuto della lettera riportato in Vicenza Today del 21 luglio. “I sottoscritti cittadini della Valle del Chiampo condannano il grave episodio della mano ignota che ha deturpato tre cartelli segnaletici in località La Piatta di Crespadoro. Questi individui con il loro gesto hanno voluto insultare il capitano Carola Rackete che ha portato in salvo dei migranti e che con il suo atto di disobbedienza ha permesso il salvataggio di tante vite. Questi anonimi vigliacchi hanno inoltre profanato un luogo, come la montagna, spazio di saluto, di rispetto e di tolleranza, riducendolo a luogo di odio e disprezzo per gli altri. Questo è il frutto di mesi e mesi di insulti, aggressioni e offese, in spregio dei valori della nostra Costituzione e di tutte le dichiarazioni sottoscritte anche dal nostro Paese, a cominciare dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo, dove si legge che ‘tutti gli uomini nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di Fratellanza (art.1)’. Noi auspichiamo che si ritrovi in Italia questo spirito e che certi atti e i loro mandanti, morali e materiali, vengano sempre più isolati dal contesto civile e democratico del nostro Paese”. C’è ancora qualcuno disposto a farci credere che la montagna unisce? (Ser)

Un aspetto idilliaco della Valle del Chiampo dove sono apparse le scritte contro Carola nella segnaletica del Cai e dove un gruppo di cittadini ha condannato l’episodio. In apertura la segnaletica del Cai con le inqualificabili “modifiche”.

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