Turismo cafone. Chiesetta assediata dai droni
L’immagine della chiesetta di Ranui, in val di Funes, con le Odle sullo sfondo, appare da tempo sulle cartoline e sui manifesti pubblicitari della bella vallata dolomitica. Ora però Facebook e Instagram l’hanno resa ancora più famosa. Migliaia sono i turisti che ogni giorno vogliono vederla da vicino e fotografarla. Ma c’è modo e modo di farlo. Quello che si sta sviluppando è un vero e proprio assalto che il proprietario vuole ragionevolmente limitare. Oltre a introdurre l’accesso a pagamento, installando un tornello costato molte migliaia di euro, ha anche collocato dei cartelli intorno alla sua proprietà che invitano a non utilizzare i droni. “Volano quasi ogni giorno per scattare le fotografie dall’alto”, spiega, “e danno fastidio”.
Accanto al tornello è stata sistemata una gettoniera elettronica: il prezzo per accedere al prato in cui si trova la splendida chiesetta è di 4 euro, a quanto informa il Corriere delle Alpi del 22 giugno 2019. Ma gli iscritti al gruppo “Amici della Val di Funes” protestano su Facebook: quei tornelli sono un obbrobrio. Ma il proprietario replica che un obbrobrio sono i turisti che entrano nella sua proprietà senza chiedere permesso, scavalcando le recinzioni, lasciando i rifiuti a terra, facendo ronzare droni dappertutto. Turismo cafone, purtroppo, che sta infestando le Dolomiti. Ne sentiremo parlare ancora nel corso dell’estate.
PS. La chiesetta di San Giovanni a Ranui fa parte del maso chiuso “Ranuihof”, agriturismo della famiglia Runngatscher affiliato al circuito Gallo Rosso. La chiesetta è sempre aperta al pubblico e può essere prenotata per piccole feste o cerimonie.