Nasim, libera (non sempre) di scalare

Molto atteso dagli appassionati di arrampicata, è annunciato l’arrivo in Italia dell’iraniana Nasim Eshqi, star di livello internazionale. E’ possibile incontrarla giovedì 13 giugno 2019 da DF Sport Specialist a Bevera di Sirtori, nel Lecchese. “Sport e femminilità”, si legge in un comunicato, “sono due aspetti che Nasim Eshqi sa mantenere ben abbinati anche al desiderio di libertà e di normalità, situazioni ancora non accettate nel suo paese in cui prevalgono barriere sociali, culturali e religiose”. Prima di appassionarsi all’arrampicata, Nasim è stata campionessa iraniana di kickboxing per dieci anni: nel 2005 ha appeso i guantoni al chiodo per dedicarsi alla montagna. In pochi anni ha collezionato oltre 70 nuove vie aperte con l’uso di spit e con tecnica trad. La sua passione per l’arrampicata la trasmette alle giovani generazioni del suo paese dove lavora come istruttrice. Predilige scalare su roccia ed esplorare pareti su cui tracciare nuovi itinerari, piuttosto che arrampicare nelle palestre indoor iraniane dove le donne possono accedere solo con il capo rigorosamente coperto dal chador e in giorni diversi rispetto agli uomini. “Non importa se sei iraniano, italiano o tedesco”, ha affermato Nasim Eshqi, “perché la forza di gravità ci attrae verso il basso tutti allo stesso modo”.

Tra la scalate di Nasim ci sono alcune tra le vie più impegnative in Iran, come “Mr Nobody” (8b+), “Pink Panter” (8b), “Iran-Swiss” (8°+). Durante la serata, presentata e tradotta da Luca Calvi, vengono proiettati spezzoni tratti dal documentario “Climbing Iran” diretto da Francesca Borghetti e dedicato a Nasim che a Teheran vive insegnando arrampicata e alpinismo. Chiaro che, attraverso la montagna, Nasim si batte contro le discriminazioni. Niente di nuovo sotto il sole. Non sempre, nemmeno tra noi mediterranei, l’alpinismo ha garantito spazi di libertà alle donne. Sono note le battaglie delle alpiniste per accedere al prestigioso Club alpino accademico, a lungo refrattario ad accoglierle. L’intrepida Ninì Pietrasanta doveva giustificare ai contemporanei degli anni Trenta i pesanti scarponi in contrasto con la sua immagine di eterea fanciulla. La coeva Paula Viesinger quando andava in roccia nascondeva la gonna dietro i cespugli per non farsi vedere, una volta tornata a valle, con gli attillati pantaloncini. Cose dell’altro secolo. Dell’altro mondo, si direbbe. Che purtroppo è anche il mondo di oggi. (Ser)

Un pensiero riguardo “Nasim, libera (non sempre) di scalare

  • 15/06/2019 in 12:47
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    Complimenti/congratulazioni Nasim ESHQI, perchè …………. la vita … è come un ascensione. Quando più ripido è tortuoso è il sentiero, tanto maggiore è la gioia in cima. Incontrandoci lassù, pur affrontandola da versanti opposti, un abbraccio intenso può renderla sublime, annullando mirabilmente la fatica accumulata. Quella fatica che, lungo il sentiero, è l’unica dispensatrice di vera conoscenza, perchè solo la conoscenza della MONTAGNA-VITA rende liberi, elevandoci alle NUVOLE-VIRTU’ oltre la vetta.
    La vetta … ci aspetta !!!

    Carpe diem (dalla guida ambientale/cacciatore fotografico della terra delle GraVine “CapitanNemo” cel. 3388396815)

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