Sui sentieri di Corti, alpinista partigiano

Giovedì 30 maggio 2019, alle ore 21, la SEM di Milano dedica la serata a un grande personaggio nel presentare il libro di Raffaele Occhi, pubblicato da Bemo Editore, “Alfredo Corti. Dall’alpinismo alla lotta partigiana” (Beno, info www.benoeditore.it, 275 pagine, 25 euro). Spesso la passione per la montagna porta in vetta e poi riporta velocemente verso valle la fama di personaggi che ne hanno scritto la storia. Il valtellinese Corti (1880-1973) visse questa parabola. Fu notissimo ai suoi tempi, anche per la molteplicità dei suoi interessi: scienziato, docente universitario e presidente del gruppo occidentale del CAAI, oltre che eccellente fotografo. I suoi scatti sono ancora oggi un prezioso documento dell’alpinismo del Novecento. Corti scalò e studiò per oltre 60 anni le vette della provincia di Sondrio, aprendo numerose vie sulle Alpi Orobie e nei gruppi del Bernina e del Disgrazia. In più spaziò in lungo e in largo anche nelle Alpi Occidentali, dalle Marittime al Cervino, che traversò alla bella età di 70 anni. Tanta era la sua fama che, ancora in vita, gli vennero dedicati la punta Corti in val Fontana, il bivacco Corti nel gruppo del Coca, la cresta Corti alla punta di Scais e addirittura un insetto (Alfredia acrobata). Uomo di ferrea integrità morale, Corti partecipò alla Resistenza, combattendo fianco a fianco con personaggi del calibro di Sandro Pertini, Giulio Einaudi e i fratelli Federico e Renato Chabod, per liberare l’Italia e farla rinascere dalle ceneri della seconda guerra mondiale. Il libro di Raffaele Occhi è un viaggio nelle avvincenti pagine di vita di Corti. Il libro, frutto di un lungo e meticoloso lavoro di ricerca, documenta oltre mezzo secolo di alpinismo e di vita, testimoniando anche cambiamenti climatici, paesaggistici e sociali. Alla serata alla SEM, come sempre a ingresso libero, partecipa anche il nipote di Corti, Francesco Ajmone Marsan.       Gabriele Zerbi

 

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