Rifugisti di città

“Laurea, stipendio e vita in città. Lasciamo tutto per un rifugio” titola il Corriere della Sera di giovedì 23 maggio 2019. Si riferisce alla “svolta” di Martina e Andrea, una coppia di trentenni bolzanini usciti “fuori dal tunnel del posto fisso” per prendere in gestione un rifugio estivo sulla Mendola. “Non vediamo l’ora di iniziare, siamo elettrizzati”, dice Martina Bordignon. “Un po’ ci spaventa il pensiero di non essere all’altezza. Però quando senti che è la tua strada, come fa ad andarti male?”. Ha bisogno di stare all’aria aperta Martina, non le piaceva restare seduta, chiusa in un’aula. A un certo punto si è imbattuta in Andrea Minotti, 30 anni, una laurea in scienze della comunicazione conseguita a Verona e Bologna, assunto a tempo indeterminato all’azienda di soggiorno di Bolzano. Dopo una prima esperienza di rifugisti, il Cai ha affidato a Martina e Andrea il Rifugio Oltradige al Roen, a cavallo tra Trentino e Alto Adige. Lo spettacolo è mozzafiato, la natura incontaminata, e non si stenta a credere che alle stelle sia l’entusiasmo dei due. Una bella storia, ma oggi una storia come tante. Le Alpi sono piene di rifugisti con la laurea, animati da spirito imprenditoriale e da amore per la natura. E i giornalisti non hanno che l’imbarazzo della scelta. “Si tratta sempre più spesso di cittadini”, spiega Maurizio Dematteis direttore di “Dislivelli” e autore del best seller “Via dalla città”, “che scelgono di vivere in montagna rivendicando a gran voce servizi e comodità. Persone che, per paradosso, nel momento in cui lasciano i centri urbani di pianura per trasferirsi in montagna, riaffermano il diritto alla città, anche nel cuore delle Alpi, vale a dire legami sociali, servizi e istituzioni capaci di offrire ai cittadini, dovunque risiedano, i vantaggi di una vita, per l’appunto, civile”. Comunque in bocca al lupo, carissimi Martina e Andrea (Ser)

In apertura Ferruccio e Natalia del rifugio Fontana di Thures, alta val di Susa, in un’immagine scattata da Maurizio Dematteis. Qui Martina Bordignon e Andrea Minotti di Bolzano, gestori di un rifugio al Roen, fra Trentino e Alto Adige (la foto è tratta dal Corriere della Sera)

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