Medicina d’emergenza, quinto Master al via
La quinta edizione del Master in Mountain Emergency Medicine è stata presentata lunedì 13 maggio 2019 all’Università degli Studi dell’Insubria di Varese (web: www.uninsubria.it, mail: laura.balduzzi@uninsubria.it) con interventi di Giulio Carcano, Luigi Festi, Gianfranco Parati e dell’alpinista Silvio Gnaro Mondinelli, sesto uomo al mondo a salire tutti gli 8000 senza ossigeno. Ideato nel 2012 dall’Insubria e promosso quest’anno in collaborazione con Milano Bicocca, il Master vanta 27 partner di prestigio e 150 docenti. Si insegna a medici e infermieri, come è spiegato nel report a cura di Laura Balduzzi che riceviamo e volentieri pubblichiamo, come intervenire sulle problematiche dell’alta quota, anche con l’elisoccorso, durante eventi catastrofici o legati a sport estremi; sono richieste buone condizioni fisiche e capacità di alpinismo e arrampicata.

150 docenti, 27 collaborazioni internazionali. Tutto pronto per la quinta edizione del Master in Mountain Emergency Medicine, indirizzato all’alta formazione di medici e infermieri (con laurea di secondo livello) attivi nel campo dell’emergenza in montagna e in territorio impervio. Si tratta di un corso accademico itinerante, unico in campo internazionale, di durata biennale, ideato nel 2012 dall’Università dell’Insubria e promosso quest’anno in stretta collaborazione con l’Università di Milano Bicocca, con cui rilascerà un diploma congiunto. Le lezioni si tengono in inglese e sono spesso ospitate negli atenei partner in tutto il mondo. Sono in tutto 27 le collaborazioni internazionali, tra le quali le Università del New Mexico, di Grenoble, di Innsbruck e di Torino, la prestigiosa Eurac di Bolzano che ha collaborato fin dall’inizio, l’importante Air Zermatt Training Center per la parte di elisoccorso, Denali Park in Alaska, Fondazione Montagna Sicura, Club Alpino Italiano e Svizzero, fondamentali nella formazione tecnica in arrampicata ed alpinismo, Bergwacht Bayern in Baviera, dove è presente l’unico simulatore al mondo in elisoccorso, I/Fremmont a Chamonix e l’Istituto di ricerca sulle Valanghe di Davos.
I DOCENTI sono circa 150, di cui più della metà stranieri. Sono esperti nelle patologie legate all’alta quota (come l’ipotermia) e delle situazioni di emergenza sanitaria, in particolare elisoccorso e soccorso in eventi catastrofici o durante la pratica di sport estremi. Ma in cattedra ci sono anche piloti, uomini di cultura e alpinisti di fama mondiale come Peter Habeler, che è stato il primo uomo a salire l’Everest senza ossigeno con Reinhold Messner 41 anni fa, Silvio Gnaro Mondinelli sesto uomo al mondo a salire tutti gli 8000 senza ossigeno, o Matteo Della Bordella varesino figlio d’arte presidente dei famosi Ragni di Lecco.
DIRETTORE del Master è Giulio Carcano, presidente della Scuola di Medicina dell’Università dell’Insubria, coordinatore è Luigi Festi, chirurgo dell’Ospedale di Circolo di Varese che lo ha ideato e seguito dal 2012. Referenti per l’Università Milano Bicocca sono il docente Gianfranco Parati, cardiologo di fama mondiale attivo nella ricerca in alta quota, e Simona Cionti per la parte amministrativa.
MONTAGNE SEMPRE PIU’ A RISCHIO. Spiega Festi: “La montagna diventa sempre più luogo di vacanza e svago. Ai frequentatori abituali dell’ambiente alpino, alpinisti, escursionisti, praticanti di sport estremi, si affianca ormai da alcuni anni un pubblico nuovo che cerca una vacanza attiva e sportiva in ambiente incontaminato. Purtroppo questa nuova frequentazione si presenta talvolta poco consapevole e spesso rischiosa. I cambiamenti climatici, poi, così evidenti in questi ultimi tempi, comportano pericoli e situazioni ambientali inusuali e difficilmente gestibili dal punto di vista del soccorso, per la difficoltà del terreno, delle condizioni metereologiche mutevoli e difficilmente prevedibili, e per il possibile grande numero di persone coinvolte. Le operazioni di soccorso in montagna, sia terrestri sia con l’ausilio dell’elicottero, sono diventate quindi più frequenti e di difficile attuazione. Necessitano figure sanitarie sempre più preparate professionalmente e se possibile dedicate, in grado di affrontare in sicurezza terreni impervi e difficili, garantendo un soccorso competente, professionale ed efficace”.
UN LIBRO IN PREPARAZIONE. Sinora si sono diplomati, con successo anche in campo lavorativo, circa 60 medici e paramedici di ogni parte del mondo (Usa, Cile, Argentina, Svizzera, Repubblica Ceca, Olanda, Francia, Italia), idonei ad affrontare situazione di pericolo e soccorso a diverse latitudini, con differenti interventi sanitari, logistici e metodologici. Molti di loro già erano attivi nel campo dell’emergenza territoriale in montagna, altri lo sono diventati. Alcuni hanno fondato a loro volta corsi in Mountain Medicine (in Repubblica Ceca e Cile). Uno degli allievi italiani è da pochi giorni responsabile medico del Soccorso Alpino e Speleologico Italiano che fa capo al Cai. È legato al Master anche un progetto editoriale, il “Mountain Emergency Medicine Book”, con cento autori tra cui i primi sono Festi, Hermann Brugger di Eurac e Ken Zafren di Anchorage. Sarà edito da Edra (ex Masson) a fine estate. Il Master in Mountain Emergency Medicine inizia a settembre; le iscrizioni, già attive sui siti dell’Insubria e della Bicocca, terminano il 1° luglio; è richiesta una buona forma fisica e una conoscenza base delle tecniche di arrampicata ed alpinismo.