Il sogno di Tondini diventa un film

La direttissima “Non abbiate paura di sognare” di 730 metri sulla parete SO della Cima Scotoni, considerata una delle più difficili vie di roccia delle Dolomiti, è diventata un film del regista Klaus dell’Orto, prodotto dalla VrclimbFilm di Sergio Rocca e Nicola Tondini e presentato al recente TrentoFilmfestival. L’idea della via è stata dello stesso Tondini, 45 anni, veronese, ingegnere, guida alpina. E’ stata aperta e ripetuta in rotpunk, cioè con il minimo ausilio di chiodi e attrezzature. Questa esperienza compiuta nel 2017 ha fatto di Tondini, candidato l’anno scorso al Premio Marcello Meroni, uno dei protagonisti dell’alpinismo italiano contemporaneo. Ma c’è di più. Nell’estate del 2018, sette anni dopo la prima perlustrazione sull’immensa parete, Tondini ha voluto alzare l’asticella chiudendo definitivamente i conti con la sua via. Dopo aver completato la libera di tutti i tiri singolarmente, l’unico tassello mancante era la libera one push. Cioè in una spinta unica dal basso, senza mai tornare a terra, salendo tutti i tiri in libera. Detto e fatto. Accompagnato dal collega della Guide XMountain di Verona Lorenzo d’Addario, Tondini è riuscito nella difficile rotpunkt, bivaccando in cengia e impiegando due giorni e 22 ore di scalata con una difficoltà massima di X (8b) e un obbligatorio di IX- (7b+).

Nel film, con le riprese video di Open Circle che mostrano anche D’Addario in parete con Tondini, si susseguono immagini mozzafiato della parete dolomitica con i voli degli scalatori quando non trovano l’appiglio giusto. Non mancano le testimonianze di Reinhold Messner e di Cristoph Hainz. “Il sogno è la base di ogni attività”, dice Messner nel film. E ‘Non abbiate paura di sognare’ è la prova che sognare si può, si deve. Per arrivare in cima. E per capire se stessi”.

Tondini impegnato sulla Scotoni e, in apertura, mentre presenta il suo film al TrentoFilmfestival

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