Mezzalama, commovente impegno

Sole e freddo indiavolato. Questo prevede la meteo domenica 28 aprile sui ghiacciai valdostani. Niente di meglio per gli atleti, novecento in tutto, di 18 nazioni impegnati nel Trofeo Mezzalama. La XXII edizione della leggendaria “maratona bianca” era fissata per sabato 27. Il rinvio è dovuto al maltempo che ha imperversato a lungo. Uguale rimane il percorso da Breuil-Cervinia a Gressoney-la-Trinité, superando ben tre quattromila: Castore, Naso dei Lyskamm e questa volta anche Roccia della Scoperta sul Colle del Lys. Lo annuncia il direttore tecnico Adriano Favre, la guida alpina che dal 1997 regge le sorti della più ambita gara di scialpinismo, la più alta al mondo. “Con il miglioramento previsto da venerdì pomeriggio”, dice Favre, “il Mezzalama si può correre solo domenica 28. L’attesa pausa di sabato ci serve per rimettere in sicurezza il percorso in quota, soprattutto nei tratti più ripidi del Castore e del Naso dei Lyskamm. Per questi lavori è mobilitato uno staff di un centinaio di guide alpine e volontari. Gli stessi che domenica mattina sono schierati nei posti di controllo, in attesa delle cordate degli scialpinisti, quasi 300 di tre atleti ciascuna, da 18 nazioni»

Dietro le quinte c’è dunque l’enorme lavoro dello staff organizzativo, più di 150 persone tra guide, volontari del soccorso alpino, cronometristi eccetera per rendere possibile la gara. “Gli atleti sputano l’anima per farcela”, racconta il veterano Pietro Crivellaro, “perchè si fidano, perchè sanno di avere le spalle coperte dagli organizzatori che li assistono lungo il percorso. Possono fidarsi delle guide, dei militari, del personale schierato sul Monte Rosa per rendere possibile il Mezzalama, anche delle provvidenziali volontarie che al passaggio degli atleti al cancello fatidico del Colle del Breithorn (3850 m), nel gelo delle 7, 8 del mattino, porgono loro i bicchieri di thé caldo… Sono più di vent’anni che collaboro anch’io allo staff del Mezzalama e ogni volta provo grande ammirazione per la fatica disinteressata dei partecipanti alla durissima maratona dei ghiacciai. Quasi mi commuove il buon esempio che essi ci danno”. (Ser)

Il direttore tecnico Adriano Favre durante la presentazione. In apertura la Roccia della Scoperta emerge tra i ghiacci del Monte Rosa (arch. Trofeo Mezzalama)

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