Clima, il futuro è a Bolzano

E’ stata inaugurata a Bolzano “Terra X Cube”, un’infrastruttura di ricerca (vedi foto) che simula le condizioni climatiche più estreme allo scopo di valutare la loro influenza sull’uomo, sull’ambiente e sulla tecnologia. Ne riferisce in un approfondito report il dottor Gian Celso Agazzi, specializzato in medicina di montagna, che ancora una volta va ringraziato per l’attenzione che riserva a questo blog e ai suoi lettori.

Il simulatore Terra X Cube: cos’è, come è fatto. Si potrà vivere come sulla vetta dell’Everest e oltre (fino a 9000 metri) a Bolzano, nel simulatore inaugurato venerdì 5 aprile 2019. Le condizioni climatiche offerte sono uniche nel mondo. Oltre all’altitudine, si possono simulare temperature comprese tra -40°C e +60°C, irraggiamento artificiale anche quando fuori è buio, 60 millimetri di pioggia all’ora anche quando fuori c’è il sole, 5 centimetri di neve all’ora anche se fuori è estate. Il simulatore si trova a Bolzano nel NOI Techpark. Dal Sahara all’Everest, ecco Terra X Cube, la macchina delle meraviglie, come qualcuno l’ha definita senza esagerare. Vi possono essere effettuate ricerche in ambito medico, ecologico e industriale. La pressione e la concentrazione di ossigeno possono essere variate a seconda della quota che si vuol simulare, come su alcune delle cime più elevate del mondo. All’inaugurazione era presente il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano Arno Kompatscher che si è dimostrato entusiasta rispetto alla realizzazione del progetto al quale ha dedicato una particolare attenzione fin dai primi passi nel 2013. “Sono orgoglioso”, ha detto, “del fatto che questo simulatore unico nel suo genere sia stato creato completamente dal nulla da ricercatori e ingegneri di EURAC Research e che alla sua costruzione abbiano partecipato aziende locali. Abbiamo realizzato una infrastruttura che permette alle nostre aziende già forti in settori come le tecnologie alpine di competere con ottime chance a livello mondiale”.

Hermann Brugger

Le camere climatiche. Christian Steurer, direttore di Terra X Cube all’ EURAC Research, ha illustrato come funziona e come è strutturato il simulatore. Le camere climatiche si presentano come due grandi cubi. Il più grande, Large Cube, e il più piccolo, Small Cube, sono in grado di offrire qualsiasi scenario climatico del pianeta terra, anche spinto ai limiti estremi sia per quanto riguarda il caldo, sia il freddo. Le quattro camere di test dello Small Cube sono in grado di creare le condizioni atmosferiche che si trovano nelle Alpi, mentre il Large Cube simula quote più elevate come la vetta dell’Everest. Hermann Brugger, uno degli ideatori di Terra X Cube, spiega che si è realizzato un sogno. Una realtà unica al mondo, un progresso davvero eccezionale per la medicina di emergenza in montagna e non solo. Fino ad oggi i ricercatori hanno realizzato i loro esperimenti scientifici in alta quota solo in ambiente esterno, mentre ora lo si può fare nel simulatore. “Quello che ancora mancava nel campo della ricerca medica in alta quota era la riproducibilità dei test, ovvero la loro ripetizione nelle stesse condizioni”, ha precisato Brugger. All’interno del simulatore possono stare 12 soggetti e tre ricercatori per un periodo lungo fino a 45 giorni. Le condizioni vengono decise e ripetute più volte. All’interno si possono montare tende, si può arrampicare o fare attività fisica. La camera principale è collegata a una camera di compensazione che permette ai partecipanti agli esperimenti di utilizzare la stanza da bagno senza disturbare i vari test. La camera di compensazione può simulare un calo improvviso di pressione come può accadere durante un intervento di salvataggio in elicottero in alta montagna. E’ possibile monitorare i vari parametri vitali come l’attività cardiaca, la saturazione di ossigeno, la pressione arteriosa e la temperatura corporea dei soggetti che si trovano all’interno del simulatore. Importanti saranno i risultati degli esperimenti condotti in ipossia. Il biologo Georg Niedrist, partecipante alla prima spedizione austriaca all’Everest, ha affermato che il Terra X Cube sarà una infrastruttura in grado di aprire nuove prospettive anche nel campo della ricerca in ambito ambientale, in particolare agricolo. Si potranno studiare le funzioni vitali di piante, animali e microrganismi in vari condizioni di clima, analizzandone i vari processi di adattamento a climi o quote estremi. Potremo studiare l’impatto dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi in un ambiente realistico, trovando risposte a quesiti che, visto l’impatto del climate change, saranno sempre più importanti per il futuro”.

Le aziende interessate. Roland Psenner, presidente di EURAC Research, si è dimostrato soddisfatto di poter offrire non solo agli scienziati di tutto il mondo, ma anche agli imprenditori internazionali, nazionali e altoatesini la possibilità di realizzare i loro esperimenti e di testare i loro prodotti. Circa venti aziende hanno già espresso il loro interesse a questo riguardo. Technoalpin e Prinoth stanno già effettuando i loro test. Stephen Ortner, direttore di EURAC Research, ha affermato che fino ad oggi gli imprenditori dell’Alto Adige dovevano svolgere i loro test all’estero, con grandi costi.

Le nuove possibilità di ricerca. I maggiori esperti a livello mondiale di medicina di alta quota e di medicina di emergenza in montagna si sono riuniti il 5 aprile a Bolzano con l’intento di esplorare nuove possibilità di ricerca in ambienti estremi. Le situazioni di emergenza in montagna sono davvero difficili da riprodurre e da studiare. I risultati ottenuti con l’uso del simulatore potrebbero essere utili anche nel campo delle malattie croniche come il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa, le malattie neoplastiche o cardiovascolari. Spesso abbiamo a disposizione campioni molto ridotti e questo non ci permette di studiare in modo approfondito i processi che avvengono nell’organismo a basse temperature o in carenza di ossigeno. “È per questo che Terra X Cube, simulando tutte le condizioni climatiche della Terra, è così interessante per gli esperti che abbiamo invitato”, ha affermato Hermann Brugger. All’inagurazione era presente Damian Bailey, attualmente professore alla University of South Wales, il maggiore studioso a livello mondiale dei processi che avvengono nel corpo umano in carenza di ossigeno: è il caso di persone che soffrono di mal d’altitudine con conseguenze a volte letali. Bailey si occupa anche di storia della Terra e mette in relazione l’evoluzione della specie con la composizione dei gas e con il contenuto di ossigeno nell’atmosfera. Terra X Cube apre interessanti possibilità di ricerca per chi studia l’ipossia. Il cardiologo Gianfranco Parati, direttore della Scuola di Specializzazione in malattie cardiovascolari dell’Università di Milano-Bicocca, studia malattie come ipertensione, post-infarto, diabete mellito. In particolare, è interessato a come queste malattie possano essere studiate in relazione ai processi di acclimatazione e in carenza di ossigeno all’interno di Terra X Cube. Wolfgang Voelckel, anestesista e medico di terapia intensiva, è professore all’Università di Salisburgo e coordinatore medico del soccorso aereo ÖAMTC di Salisburgo. In particolare, è interessato alle nuove possibilità offerte da Terra X Cube per l’addestramento delle squadre di soccorso aereo. Matthias Jacob, medico di terapia intensiva specializzato in operazioni di soccorso a terra e nella formazione di squadre di soccorso è interessato a come migliorare le prestazioni delle in condizioni estreme, come basse temperature. Il freddo, infatti, può compromettere la destrezza del soccorritore, ad esempio, nell’intubare un paziente. I test in Terra X Cube possono aprire grandi possibilità in questo settore. Hanno partecipato all’inaugurazione di Terra X Cube i membri della Commissione Medica della Cisa-Ikar, presieduti dal medico inglese John Ellerton e provenienti da 12 nazioni.

Gian Celso Agazzi

La struttura in cifre

L’ avveniristica infrastruttura da 1.240 metri quadri, la cui progettazione è iniziata 7 anni fa, ma è

stata fisicamente costruita in

poco più di anno, è completamente a disposizione dei ricercatori e delle imprese. Un po’ di dati.

1,240 metri quadrati per test e ricerca

2 camere climatiche modulari walk-in

500 tonnellate di cemento

9,000 quota massima simulabile

-40° C capacità di raffreddamento

+60° C capacità di riscaldamento

30 metri al secondo: velocità del vento

Si può effettuare un tour virtuale delle infrastrutture all’indirizzo Internet https://terraxcube.eurac.edu.it/virtualtour/

Terra X Cube si trova a Bolzano in Via Ipazia,n° 2, telefono 0471.055550

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