Sentiero per disabili, opportunità o minaccia per l’ambiente?

Ha senso rimuovere gli ostacoli naturali che rendono problematica un’escursione da compiere con diversamente abili? Su questo tema si sta sviluppando in Lombardia un acceso dibattito. Etica e naturalità si scontrano come mai era prima successo ponendo problemi di coscienza difficili da risolvere. Perché nella pittoresca e frequentatissima Val di Mello, in Lombardia, l’Ente regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste (Ersaf) intende tracciare un sentiero dedicato a non vedenti e disabili. Già previsti i soldi a bilancio, 300 mila euro quest’anno e 100 mila nel 2020. Contro il progetto si pronunciano l’alpinista Giuseppe Popi Miotti e le guide alpine Luca Biagini, Andrea Panighetti e Jacopo Merizzi. “Se la montagna ci ha insegnato qualcosa”, dicono, “questa è l’accettazione dei limiti nostri e di chi viene con noi”. Decisamente articolato è l’intervento sfavorevole di Serafino Ripamonti dei Ragni di Lecco che invita a firmare una petizione per fermare il progetto. “Sono contrario”, spiega Ripamonti, “perché ritengo che il sentiero della sponda sinistra orografica della Valle, nelle condizioni in cui è, costituisca un patrimonio esperienziale che sarebbe sbagliato dissipare attraverso un intervento di ‘messa in ordine’ o ‘messa in sicurezza’”.

“La natura è disordine, imprevisto, caos, insicurezza”, spiega ancora Serafino Ripamonti, “la magia della valle sta proprio nel fatto che qui puoi toccare l’inumano senza essere spazzato via. La valle è uno di quei rari luoghi dove, a poche centinaia di metri dall’’urbanità, si può sperimentare la preziosa e ormai rarissima opportunità di essere fuori controllo (dolcemente fuori controllo) e di non essere scontatamente abili”.

Un sentiero per non vedenti in Val Masino. Ph. Serafin/MountCity

A prescindere dal fatto che già esiste in Val Masino, nella faggeta dei Bagni, un percorso per non vedenti, le Guide Alpine Val di Mello invitano chi ama questa valle a far sentire la sua voce contro questi progetti assurdi, “inconcepibili dal buon senso di chi dovrebbe gestire e proteggere un patrimonio naturale di questo livello”. A sua volta il Comitato per la tutela della Val di Mello in un comunicato spiega che non possono essere i 400.000 euro di soldi pubblici un buon motivo per svilire la Val di Mello e scardinarne la sua mitica naturalità. Il progetto Ersaf viene definito aberrante, fuori luogo, incomprensibile. La Val di Mello è un gioiello ecologico, un’area vincolata a livello paesaggistico fin dal 1973 che nel 2009 è diventata una Riserva Naturale Regionale. Togliete questa semplice magia, e a un bambino, a un disabile o a un anziano sembrerà di essere nel giardino di casa, dove si muove sicuro, senza sorpresa e senza alcuna emozione! Ecco allora le proposte di attrezzare piuttosto il parcheggio di fondovalle, dotare il Comune di pulmini attrezzati, aiutare la locanda il Gatto Rosso ad avere servizi attrezzati per disabili o sistemare il campeggio. E’ opinione generalizzata tuttavia che sarà difficile convincere Ersaf a una retromarcia, visto che la Regione Lombardia vuole fare di questo progetto un modello da presentare come esempio proprio per inaugurare la presidenza lombarda della Macroregione Alpina.
Per firmare la petizione: https://www.change.org/p/regione-lombardia-fermiamo-un-deva…

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