Catinaccio sfregiato

Uno sfregio alle Dolomiti, anzi al Catinaccio che nella leggenda ospitò la reggia di Re Laurino. Così è definita la torre progettata alla stazione a monte dell’impianto che sale al rifugio Fronza alle Coronelle (qui un rendering pubblicato dal Corriere del Veneto). Un vero pugno nell’occhio. Cai e Alpenverein in perfetta sintonia bocciano l’impianto da 20 milioni di euro con un comunicato congiunto. “Il Catinaccio-Rosengarten,” si legge, “non può essere degradato a palcoscenico di attrazioni, essendo esso stesso un’attrazione. Una torre in vetro di 18 metri e cinque piani davanti alle pareti del massiccio non può nemmeno essere presa in considerazione”. La struttura è progettata dall’architetto Werner Tscholl ed è stata approvata dal comune di Nova Levante. “Un paesaggio che è già per sua natura un valore, culturale, spirituale ed ecologico non ha certo bisogno di essere valorizzato a fini puramente speculativi ed economici”, è il parere di Georg Simeoni presidente di Avs.

Era il 26 giugno 2009 allorché l’Unesco riconobbe le Dolomiti come patrimonio dell’umanità per il loro valore estetico e paesaggistico e per la loro importanza scientifica a livello geologico e geomorfologico. La progettata torre del Catinaccio autorizza a pensare che valori estetici e paesaggistici rappresentino entità trascurabili in questo opinabile carosello dell’Umanità che sempre più stanno diventando le Dolomiti.(Ser)

Per saperne di più:

https://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/cronaca/19_febbraio_21/bolzano-torre-catinaccio-rivolta-ecologista-7cbb7ee8-360d-11e9-9dbd-04ffb9672ecf.shtml51

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