Alpiteam, un baluardo al disagio

In montagna tra rischio, libertà e responsabilità. Così il gruppo lombardo di istruttori del Cai “Alpiteam” presenta i programmi del 2019 realizzati in collaborazione con la cooperativa L’Arca di Como che dal 1975 si occupa del disagio giovanile e dipendenze patologiche. E’ dal 1986 invece che la scuola di alpinismo Alpiteam collabora con le realtà del sociale, operanti nell’ambito del disagio, per le quali l’esperienza dell’alpinismo e dell’andare in montagna può rappresentare un momento educativo di crescita e di recupero psicosociale. Tra le varie attività, l’alpinismo occupa un posto privilegiato per la sua forte valenza educativa. Sapersi porre una meta impegnativa, allenarsi per affrontarla, reggere la fatica, misurare le proprie forze, non mollare, l’impegno, il gioco di squadra e l’aiuto reciproco sono elementi che qui s’imparano ma che valgono per tutta la vita. Per questa alta potenzialità di formazione umana, l’accostamento alla montagna viene considerato come un’opportunità significativa per la costruzione della personalità che costituisce il cuore dell’intervento di recupero.

Alpiteam rappresenta un’innovazione e un’anomalia nel panorama delle scuole di alpinismo: nasce spontaneamente ad opera di un gruppo di istruttori nel rispetto dei regolamenti delle scuole del Cai, ma fa della “territorialità” la sua caratteristica principale. Nascenquindi da un bisogno reale di richieste di corsi da parte di realtà che non hanno istruttori. Per fare ciò i suoi istruttori hanno dovuto imparare ad “allargare il respiro”, adottando linguaggi e schemi didattici consoni e innovativi, inventando anche nuove collaborazioni a prima vista insolite. I corsi organizzati sono  di vario genere: classici per sezioni del Cai, stages di formazione per addetti alla protezione civile, guide della Federazione Italiana Rafting, accompagnatori di escursionismo Cai, accompagnatori di alpinismo giovanile del Cai, addetti “ai lavori in altezza” e corsi di alpinismo rivolti ai ragazzi ospiti di comunità di recupero, soprattutto dell’Arca di Como.

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