Ferrate più sicure. Tecnici al lavoro nelle Dolomiti

Più sicuri si andrà in ferrata grazie a una serie d’iniziative che prevede anche un tipo particolare di ‘longe’. Lo studio è stato portato avanti nell’ambito di un progetto Interreg guidato da Dolomiticert con il coinvolgimento del Soccorso Alpino della Val Pusteria. Ne dà l’annuncio il Corriere delle Alpi del 27 gennaio 2019. L’iniziativa, denominata Ffr (fall factor reduction), riguarda la riduzione del fattore di caduta, un numero che viene definito come il rapporto tra la quota che l’arrampicatore perde durante la caduta e la lunghezza della corda tra l’arrampicatore cadente e il punto di assicurazione. La ricerca, a quanto si apprende, ha coinvolto anche l’ente di ricerca austriaco Micado nella regione Osttiirol all’interno dell’area Dolomiti Live. “Dopo aver mappato le ferrate”, ha spiegato al quotidiano citato Lean Viel, responsabile europrogettazione Dolomiticert, “ora l’obiettivo è quello di renderle più sicure. Abbiamo quindi studiato i percorsi attrezzati nelle tre aree di riferimento (Osttirol, Pusteria e Alto Bellunese) individuando i passaggi più difficili. Il nuovo tipo di ‘longe’ creata da Micado e testata da Dolomiticert risulta a sua volta più sicura e maneggevole rispetto a quelle usate in precedenza, grazie a un cordino regolabile che si può adattare al moschettone e assorbe il colpo in caduta”. Questo è quanto si apprende, salvo errori e omissioni, dalla stampa locale in attesa di comunicazioni ufficiali più approfondite. Che non dovrebbero tardare considerata l’importanza dell’argomento.

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