Signori in carrozza, riparte il treno delle Dolomiti

Collegare con impianti i tre comprensori sciistici di Cortina, Civetta e Arabba, guardando anche oltre, al vicino Trentino Alto Adige, per creare un unico carosello con pochi eguali in Europa. Questa l’ipotesi allo studio della Regione Veneto. Prevede un investimento iniziale di 64 milioni di euro. Lo ha annunciato il 30 dicembre Il Sole 24 Ore. Pochi giorni dopo, all’inizio dell’anno, altra notizia-bomba sui giornali del Veneto e del Trentino: il treno delle Dolomiti si farà. Cavi sospesi nel cielo o binari che siano, collegare le aree (non solo) sciistiche appare dunque un imperativo categorico. Anche Austria e Francia si stanno muovendo in tal senso. Competitività e grandi eventi sono gli ingredienti della sfida a chi si accaparra più sciatori da qualsiasi parte del mondo provengano. Quanto al treno esistono ancora riserve sull’eventuale percorso, sull’impatto che creerà nel territorio e sui costi di gestione. Ma sta di fatto che un trenino le Dolomiti se lo meritano anche per decongestionare il traffico nei periodi di grande afflusso turistico, e perché non si può lasciare solo alle Retiche il privilegio di disporre di una linea ferroviaria turistica ad ampio raggio considerata, oltretutto, patrimonio dell’umanità.

Helmuth Moroder

Il percorso più attrattivo secondo Helmuth Moroder, l’ingegnere che l’ha ideato per conto della Sad, un “padre” della rinata linea della Val Venosta ormai diventata la spina dorsale del turismo in quella zona, parte da Bolzano per arrivare fino a Cortina d’Ampezzo, attraversando altopiano dello Sciliar, Val Gardena, Passo Gardena, parte alta della Val Badia, Passo Valparola e Passo Falzarego per circa 85 chilometri. Il progetto prevede una spesa di 1,6 miliardi di euro. “È l’unico collegamento”, sostiene oggi Moroder, “che ha la possibilità di sopravvivere economicamente. I passeggeri sarebbero 8 milioni l’anno, pari al 25 per cento di quelli che utilizzano il treno del Brennero, arrivando dal centro Europa o dal resto d’Italia”. E se lo dice Moroder c’è da credergli. (Ser)

Un pensiero riguardo “Signori in carrozza, riparte il treno delle Dolomiti

  • 15/01/2019 in 15:53
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    sono un sostenitrice del treno, ma qs progetto mi perplime: una pesante nuova infrastruttura che si affianca a quelle in asfalto e via cavo, nelle delicate piccole valli già pesantemente antropizzate…? Con mera funzione di sostegno ai circhi dello sci? Mah…

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