Montagna e società. Chi si è messo in luce nel 2018

Da 47 anni a Pinzolo (TN) viene assegnata in settembre la Targa d’argento della Solidarietà Alpina. Un record di perseveranza e lungimiranza che giustifica il Premio Marcello Meroni assegnato nel 2018 dalla Società Escursionisti Milanesi. Fu nel 1972 che Angiolino Binelli, a capo della stazione di Soccorso alpino di Pinzolo, decise che era necessario premiare chi mette a repentaglio la propria vita per gli altri. Prese vita così il Premio internazionale di solidarietà alpina che si ispira alla semplicità e alla schiettezza della gente di montagna e ai principi dell’autentica solidarietà umana. Va ribadito a questo punto che il termine solidarietà ha fatto capolino nel 2018 in diverse iniziative legate alle montagna. Mountcity prova qui a illustrarne sommariamente qualcuna di cui è a conoscenza e chiede venia per le tante iniziative di cui, viceversa, non è (forse colpevolmente) a conoscenza. Qualcuno tra i gentili lettori ha positive segnalazioni da offrire?

• ORTO SOLIDALE. A Bolzano è stato creato l’Orto solidale Salewa. Ne è anima Stephanie Völser, 26 anni, executive assistant di Heiner Oberrauch, presidente del gruppo Salewa, la celebre azienda di abbigliamento per la montagna che opera nel capoluogo altoatesino con 650 dipendenti. Nell’orto zucchine, peperoni, pomodori, insalata, melanzane, carciofi sono coltivati da una quindicina di richiedenti asilo – originari di Bangladesh, Togo, Nigeria, Burkina Faso – ospiti dei centri allestiti presso l’ex Alimarket, l’ex Lemayr e all’ex caserma Gorio ai Piani.

• ECO HIMAL. Con gioia Tona Sironi, presidente onorario della benemerita associazione, annuncia che la ricostruzione dopo il terremoto del 2015 procede alacremente, sia nelle città sia nei villaggi. Eco Himal ha fatto del suo meglio per alleviare tante sofferenze.
 Due nuovi progetti sono stati avviati nel 2018. Il primo nella scuola di Thimi, vicino a Baktapur, anch’essa distrutta dal terremoto e ospitata in un edificio provvisorio. Il secondo in una scuola di Nagarkot da dove era giunta la richiesta di un corso di formazione informatica. E’ stato perciò inviato un insegnante che ha preparato in sei mesi i maestri, ora già operativi con gli studenti. 
Molte altre iniziative sono in corso, altre sono andate a buon fine. 
Notizie aggiornate sul sito alla pagina delle news https://www.ecohimal.it/news/  o sulla pagina Facebook  EcoHimal Italia Onlus
 
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• PROGETTO SWAT. In Pakistan, organizzato da Mountain Wilderness International (Asian Desk), un corso di alpinismo eco compatibile è destinato a giovani abitanti della regione montuosa dello Swat. L’iniziativa (che è statapresentata sabato 15 dicembre 2018 a Roma presso l’Istituto Nazionale sul Mediterraneo e l’Oriente) rappresenta la prima fase di un percorso chiamato “The Swat Project” il cui scopo finale dovrebbe includere la possibilità di istituire un Parco Nazionale in difesa e valorizzazione di quelle bellissime vallate. Una notevole risorsa, quest’ultima, che tuttavia rappresenta non pochi inconvenienti. La relativa vicinanza dello Swat con le grandi città della pianura pakistana, come Peshawar, Rawalpindi, Islamabad, Lahore, unita ai recenti progetti di nuove e veloci strade di penetrazione, se da un lato aprirà presto la zona a una maggiore frequentazione turistica con evidenti vantaggi sul versante dell’economia locale, dall’altro può nascondere il pericolo di una antropizzazione disordinata e aggressiva che finirebbe per degradare irreversibilmente quegli straordinari ambienti alpestri, da molti definiti come “La Svizzera del sub-continente indiano”.

• CARTA ETICA. Verso una carta etica della montagna? Se ne è parlato il 28 settembre a Torino nel convegno “Una montagna accogliente”, definito un momento di sensibilizzazione e di organizzazione di un percorso per costruire una strategia condivisa relativa alla montagna che cura. Sono oltre 40, a quanto si è appreso, i gruppi di cura in Piemonte nell’area della disabilità intellettiva, e 15 negli ambiti della salute mentale, delle dipendenze e problematiche sociali, a operare nel campo della “montagnaterapia”. Il censimento è stato fatto dal Coordinamento dei gruppi, diretto dal Club Alpino Italiano e dalla Regione. Al convegno che ha messo a fuoco le prospettive per la rete territoriale piemontese della montagnaterapia, hanno preso parte gli assessori regionali all’Ambiente Alberto Valmaggia, e alle Politiche sociali Augusto Ferrari. Sono stati passati in rassegna i vari progetti vincenti sul territorio, dal gruppo di escursionisti montani affetti da diabete, alle gite nei rifugi del Monviso con ragazzi troppo lontani dalla natura e troppo assorbiti dal web. “Il convegno”, ha spiegato l’assessore Ferrari, “ha rappresentato un ulteriore passaggio, direi di maturazione, che il movimento di montagnaterapia compie. È l’occasione per incontrarsi tra realtà diverse, in particolare tra servizi turistici e servizi socio-sanitari, per scrivere insieme un documento per un turismo accogliente per tutti e rivolto a tutte le fragilità in regione”.

• CONTRO LO SPOPOLAMENTO. Per evitare il continuo spopolamento il sindaco di Locana, paesino di montagna incastonato nel Parco del Gran Paradiso, ha annunciato in settembre di regalare 3mila euro l’anno alle famiglie che trasferiscono lassù la residenza. Negli ultimi 30 anni la popolazione si è quasi dimezzata e così il Comune cerca di correre ai ripari. Il bando prevede un reddito minimo per accedere al bonus nonché la residenza per almeno cinque anni consecutivi sul territorio nazionale. “Ci rivolgiamo a chi ha già un lavoro e una situazione economicamente abbastanza stabile, perché non possiamo garantire aiuti a nessuno”, spiega il sindaco Giovanni Mattiet.

Volontari a Belluno impegnati nell’alluvione di fine novembre (Corriere delle Alpi). In apertura una scolaresca nepalese dopo il terremoto del 2015 (arch. Eco Himal).

• ANGELI DEL FANGO. L’immagine dei quattrocento volontari pubblicata il 5 novembre dal Corriere delle Alpi e ripresa qui sopra è di quelle che offrono un soffio di sollievo rispetto alle tante cattive notizie che ogni giorno si sono abbattute sui giornali e sui media in genere. Persone di ogni età armati di pale e picconi, si sono messe subito a spalare fango nelle valli disastrate del Bellunese. Anche grazie a queste mobilitazioni l’Italia è sempre riuscita a risollevarsi da terremoti e alluvioni. In questo caso un ruolo determinante è stato svolto dal Club Alpino Italiano che ha avviato anche una sottoscrizione per aiutare le località più disastrate.

• QUARTIERI IN QUOTA. Un nuovo modo di vivere la scuola “attraverso la montagna” è stato presentato con il concorso di insegnanti, studenti, guide alpine, rifugisti e alpinisti mercoledì 24 ottobre 2018 in occasione della rassegna Milano Montagna. L’evento spiccava nella costellazione di eventi del Fuori festival che hanno animato Milano dal 22 al 28 ottobre. In questo caso a fare da sfondo è stato il quartiere Gratosoglio dove da tre anni, tra una campanella e l’altra, si sviluppa presso la scuola Arcadia – Gratosoglio in via dell’Arcadia 24 il progetto “Quartieri in quota”. L’iniziativa, realizzata dalle associazioni Piccolo Principe e Quartieri Tranquilli, in partnership con MountCity, Collegio Guide Alpine Lombarde, Cai Milano e la partecipazione di Enel, era intitolata “Pro-muoversi attraverso la montagna”. L’intenzione è di riproporre il progetto in altre scuole delle periferie urbane in questa Milano definita capitale del welfare, da tempo immemorabile legata alle “sue” montagne.  (Ser)

 

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