Il logo col Duomo? Buzzati ci aveva già pensato
Non ci voleva molto a immaginarlo. Un Duomo di Milano stilizzato con la facciata che si trasforma in montagna è raffigurato nel logo delle ormai quasi certe Olimpiadi invernali del 2026. Dal punto più alto della guglia centrale parte una pista di slalom a sua volta tricolore. Niente di nuovo e di particolarmente originale, anche se il logo lo si deve intendere provvisorio. Mezzo secolo fa Dino Buzzati lo aveva immaginato così il Duomo, con la preveggenza che è propria dei grandi artisti, in un suo celebre quadro (qui sopra): come se magicamente facesse parte delle Dolomiti, con quei pinnacoli che si protendono verso il cielo e il sagrato con i covoni di fieno.
La cerimonia inaugurale e di chiusura delle Olimpiadi equamente divise tra Milano e Cortina dovrebbero avvenire, secondo le anticipazioni, allo stadio Meazza, le premiazioni alla Medal Plaza eretta in piazza Duomo. A Milano, che si conferma una mountcity di prima grandezza e vanta 21 milioni di visitatori per l’Expo del 2015, gli impianti del ghiaccio dovrebbero essere quattro: due palazzetti per l’hockey, l’anello per il pattinaggio velocità e la pista per short track e pattinaggio di figura. Giustamente qualcuno obietta che però a Milano non c’è nemmeno una piscina olimpionica, da 50 metri per intendersi, degna di questo nome. Prima di pensare alle Olimpiadi invernali non si dovrebbe colmare questa lacuna? (Ser)
Bonjour tristesse
Va bene per Milano ma il riferimento a Cortina è solo la pista di slalom?