Tutti freerider con la realtà virtuale
Si chiama Virtual Reality Diavolezza ed è definita la più elevata esperienza di realtà virtuale al mondo. Una novità assoluta per la stagione invernale 2018/19 a quanto assicura l’ufficio turistico dell’Engadina. La società d’impianti Diavolezza Lagalb AG, grazie agli occhiali Virtual Reality (VR), offre a tutti la possibilità di trasformarsi in sciatori provetti, alpinisti o freerider. La realtà virtuale in cui si viene catapultati, a 2978 metri di quota regala 6,5 minuti di straordinari scenari alpini, pura emozione e tanta adrenalina. Il tutto comodamente seduti su una poltrona girevole. A quanto si apprende, gli occhiali VR si prendono gratuitamente in prestito alla reception del rifugio Berghaus Diavolezza. Nuove prospettive in effetti si aprono con la realtà virtuale o aumentata per il turismo a tutte le quote. Come è stato già ipotizzato in MountCity, dovrebbe bastare inforcare un paio di occhiali sulle cui lenti sono proiettate le immagini dei ghiacciai nel loro massimo splendore per godersi alcune visioni ormai appartenenti a un passato che il cambiamento climatico ha cancellato: una macchina del tempo, insomma, sul tipo di quella ideata per visitare, grazie al progetto “Vedere l’invisibile”, la Villa Reale di Monza con gli occhi di chi si estasiò per i giardini arciducali alla fine del Settecento. Questi occhiali potrebbero essere facilmente reperibili nei rifugi e in altre strutture turistiche in quota e occorre prendere atto che l’Engadina si dimostra ancora una volta all’avanguardia.
Anche in altri campi nel frattempo, grazie alle nuove tecnologie, la realtà si arricchisce e diventa virtuale o aumentata. Nel primo caso, le tecnologie informatiche creano un ambiente simulato; nel secondo vengono sovrapposte informazioni multimediali a quanto si sta guardando su un qualsiasi display. Qualche esempio? Le aziende manifatturiere offrono queste soluzioni agli operai per fornire loro indicazioni in tempo reale utili a prevenire i rischi di infortunio. Mentre le case di moda hanno fatto evolvere i cataloghi, rendendoli sfogliabili tramite smartphone e tablet e consentendo all’utente di simulare come gli starebbe addosso un capo. I retailer consentono a loro volta di visualizzare un televisore su dispositivo mobile in 3D come se ci si trovasse davvero in negozio davanti all’oggetto reale, in modo da migliorare l’esperienza d’acquisto. (Ser)