Spacconate di bassa quota

Gli alpinisti si dividono in tre categorie: sinceri, bugiardi e poco credibili. Alle quali si deve aggiungere quella degli alpinisti spacconi. Ecco, Mauro Corona nel chiedere scusa in rete per le dissennate asserzioni su Rai3 circa l’opportunità di trangugiare psicofarmaci con il vino per accrescerne gli effetti si è giustificato dicendo che si è trattato di una spacconata. “L’alcol”, si è sentito in dovere di spiegare a Tv spente, “se assunto con psicofarmaci o altro tipo di medicine, è molto pericoloso. L’alcol in eccesso fa male sempre”. Lo ha fatto, ha detto, per non porgere il fianco a qualcuno che cerca notorietà “affibbiando crismi seriosi a una battuta”. Crismi seriosi? Ci sono argomenti sui quali le battute sono sempre fuori luogo e l’alcol con i suoi nefasti effetti è uno di questi. “Diciamoci la verità, voi a chi credereste: alla letteratura scientifica o a un alpinista che va in televisione con lo smanicato e la bandana in testa?”, chiede e si chiede Selvaggia Lucarelli sul “Fatto quotidiano” del 23 novembre. E a proposito di spacconate, spaccone e bugiardo era di sicuro Tartarino nel famoso romanzo di Alphonse Daudet. Ma le spacconate di “Tartarino sulle Alpi” hanno perlomeno il merito di farci sorridere. Perché come tutti i grandi personaggi della letteratura, Tartarino è una maschera eterna. Insomma, ha ragione Selvaggia Lucarelli. Meglio non dare troppo credito agli alpinisti, specie se vanno in televisione con lo smanicato e la bandana in testa. (Ser)

 

 

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