Eliski, un altro insostenibile inverno
Eliski inconciliabile con i valori del Club alpino. Così si espresse due anni fa il Cai valtellinese affermando la linea dura contro questa pratica sempre più diffusa. Sulla durezza di questa linea occorre però fare, con tutto il rispetto, qualche riserva. Da un’altra sezione del Cai, la Società Escursionisti Milanesi, arriva la segnalazione che nella valtellinese Val Masino per colpa dell’eliski la sostenibilità quest’inverno si annuncia come una chimera. Lassù il via vai di elicotteri viene infatti denunciato come un disturbo ormai intollerabile. A riepilogare la situazione in questa vallata votata all’alpinismo e all’escursionismo più rispettoso è Graziano Gilardi, custode del bellissimo rifugio Omio di proprietà della citata Sem. “Negli ultimi anni, specialmente in quelli con consistenti precipitazioni nevose”, scrive Gilardi in una comunicazione che gentilmente il presidente della Sem Roberto Crespi ha voluto renderci nota, “viene effettuata la pratica dell’eliski in Val Merdarola, una valle gioiello nei pressi del rifugio Omio, tra la Punta Fiorelli e la cima di Lobbia”.
SU E GIU’ COME UNO SKILIFT. “Non si tratta di un normale servizio di eliski”, precisa Gilardi. “I fruitori (normalmente turisti stranieri appoggiati da un tour operator straniero) vengono imbarcati all’eliporto di Talamona accompagnati da una guida alpina locale e sbarcati in loco. Effettuano quindi una breve discesa di 7/8 minuti per poi essere recuperati dall’elicottero che li riporta in alto, quasi fosse un impianto di risalita ad hoc. Tutto questo per parecchie ore, sfruttando una lacuna legislativa che permette questa tipologia di servizio in una piccola nicchia territoriale circondata da zone Protezioni Speciali e SIC, con evidente disturbo della fauna locale”. Gilardi ha segnalato per iscritto il grave inconveniente all’Amministrazione Comunale di Valmasino, alle Guide Alpine della Val di Mello, alla Provincia di Sondrio “cercando di sensibilizzare chi di dovere perché si eviti questa pratica in luoghi delicati e meravigliosi”. Ben sapendo, Gilardi, che la Val Masino costituisce un ghiotto boccone per le agenzie di eliski perché la neve alle alte quote è sempre ottima e abbondante, l’ambiente è entusiasmante ma raggiungerlo dal fondovalle a piedi e con gli sci in spalla richiede avvicinamenti lunghi e complessi.
IL COMPORTAMENTO DEI SINDACI. “Grazie alla vicina Val Masino”, si legge nella pubblicità di un’agenzia specializzata che opera normalmente in Val Malenco, “il potenziale per l’eliski può essere aumentato”. I sindaci sono disposti a dare una mano a queste mire espansionistiche autorizzando libere rotazioni a go go? E gli abitanti delle valli da loro amministrate che cosa ne dicono? La preoccupazione di Gilardi è condivisa da Michele Comi, illustre guida alpina malenca appartenente a una illustre famiglia di rifugisti. “Graziano è un amico e abbiamo trascorso tante belle giornate assieme su diverse cime delle Retiche”, confida Comi. “Con passione ha intrapreso questa nuova avventura come gestore del rifugio Omio. Ammirevoli sono la sua passione, la sua sensibilità e anche il coraggio di prendere, in qualità di ‘capanatt’, una posizione chiara contro la disturbante pratica dell’eliski negli spazi ristretti del Masino e dintorni. Tutti ne sono a conoscenza, amministratori, club alpino, guide. Tanti in privato esprimono perplessità e dubbi. Pochi raccontano l’assurdità dell’eliski”.
MONTAGNE PREZIOSE, INALTERATE NEI SECOLI. Nel suo sito Stilealpino, Michele Comi così si esprime sull’eliski: “Non credo sia più ammissibile salire su un elicottero per finalità alpinistiche o sportive. Le strade e le strutture impiantistiche esistenti lungo le Alpi sono già uno splendido aiuto per facilitare gli avvicinamenti; oltre esse, la sola energia da impiegare è quella dei nostri muscoli. Le montagne della Valmalenco e del Masino sono così belle e preziose perché agli occhi dei moderni frequentatori dei luoghi alti appaiono uguali a come le videro, 150 anni orsono, i viaggiatori inglesi inventori dell’alpinismo. Naturalmente sarò sempre grato al mezzo volante ogni qual volta dovrò monitorare una frana, approvvigionare un rifugio o svolgere qualsiasi attività a supporto della collettività e a tutela delle persone…”. (Ser)
Stretta sull’eliski: il Comune di Val Masino è pronto a vietarlo nella Val Merdarola. Ne dà l’annuncio il 23 novembre in prima pagina la Provincia di Sondrio prendendo spunto da quanto pubblicato in mountcity sulla base delle informazioni ricevute dalla Società Escursionisti Milanesi. “A breve emaneremo un’apposita ordinanza”, ha detto il sindaco Simone Songini rispondendo alle domande dei giornalisti della Provincia. Dalle parole del sindaco si apprende che, a differenza di altre aree comprese nel Comune rientranti nella zona a protezione speciale o in riserve coordinate da enti sovracomunali dove è vietata la pratica dell’eliski, la Val Merdarola è sotto tale profilo priva di ogni tutela. Per questo viene annunciato dal sindaco un provvedimento che impedisca l’eliski in questa zona.