Italiani nel 1929 in Karakorum, una storia da riscrivere

Il recente ritrovamento presso l’Archivio civico del Comune di Milano di una documentazione inedita legata alla spedizione artica di Umberto Nobile (1928) e a quella in Karakorum di Aimone di Savoia-Aosta, Duca di Spoleto (1928-29) permette di approfondire con nuovi particolari la stagione delle esplorazioni italiane in quegli anni. Ne offre in anteprima l’annuncio Stefano Morosini che ha al suo attivo una notevole serie di studi sulle implicazioni economiche, sociali e politiche della pratica dell’alpinismo in Italia e in Europa. Ora a questo ritrovamento si ricollegano a Milano due iniziative alla cui organizzazione Morosini ha offerto il suo contributo: un convegno internazionale di studi il 29 e 30 novembre alla Sala Napoleonica di Palazzo Greppi (via S. Antonio 12) intitolato “Dall’Artico agli 8000: ricerca scientifica, alpinismo, geografia e imperialismo in una prospettiva internazionale (1880-1964)” e una mostra fotografica e documentaria aperta dal 30 novembre al 1 dicembre all’Università degli Studi (via festa del Perdono 7) che in 20 pannelli presenta immagini e documenti dalla spedizione di Aimone di Savoia-Aosta duca di Spoleto in Karakorum. Per i particolari vedere la locandina qui sotto.

Sullo sfondo della locandina e in apertura due immagini del film commissionato nel 1929 dal Duca di Spoleto al regista Massimo Terzano.

Particolare importante. Alla spedizione del 1929 sotto la guida di Aimone di Savoia-Aosta partecipò Ardito Desio che nel ’54 avrebbe condotto gli italiani alla conquista del K2. E’ noto che la spedizione aveva come obiettivo dichiarato l’esplorazione del ghiacciaio del Baltoro ma non escludeva la possibilità di un tentativo di salita al K2. Per la prima volta, grazie alle ricerche presso l’Archivio civico è ora possibile approfondire le esperienze alpinistiche e scientifiche di quegli anni confrontandole a livello internazionale alla luce dei più recenti apporti e incrociando approcci disciplinari differenti tra antropologia, geografia, storia, storia della scienza e studi ambientali. Partecipano al simposio relatori provenienti da diversi paesi (Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera, Svezia, Norvegia, Germania, Italia), noti per i loro studi e la loro competenza scientifica in questo ambito mentre sui ritrovamenti è in corso un progetto di inventariazione e digitalizzazione. Il Convegno è organizzato dal Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Milano in collaborazione con l’Environmental Humanities Laboratory del Royal Institute of Technology (Stoccolma), il Laboratorio di Storia delle Alpi dell’Università della Svizzera Italiana (Mendrisio), l’Associazione Internazionale per la Storia delle Alpi e la Sezione di Milano del Club Alpino Italiano. Oltre alle istituzioni coinvolte, il convegno è stato organizzato con il contributo economico di Fondazione AEM – gruppo a2a e di PFU – (EMEA) Ltd – a Fujitsu company. L’apertura dei lavori vede la presenza del Rettore Elio Franzini e dell’Assessore alla Trasformazione digitale e Servizi Civici del Comune di Milano Roberta Cocco. Il coordinamento scientifico e organizzativo è a cura di Marco Armiero, Marco Cuzzi, Stefano Morosini e Stefano Twardzik. Il convegno e la mostra sono stati realizzati con la collaborazione della Cittadella degli Archivi del Comune di Milano, con il patrocinio dell’Associazione Internazionale per la Storia delle Alpi, del Laboratorio di Storia delle Alpi (Università della Svizzera Italiana) e con il contributo della Fondazione AEM – Gruppo a2a e di PFU – (EMEA) Ltd – a Fujitsu company.

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