Incontri a Milano Montagna. Nicoletta, venditrice di sogni

Agitate dal foen che spirava su Milano in quel torrido 24 ottobre 2018, le foglie dei boschi della Val Veddasca avevano molto da raccontare ai ragazzi milanesi del quartiere Gratosoglio. Sul banchetto improvvisato nei prati che circondano la scuola statale Arcadia, Nicoletta Ruscio aveva sapientemente esposto non solo le foglie ancora in versione estiva, ma anche fiorellini rinsecchiti, ricci di castagne, mazzetti di erbe profumate da cui affioravano le corna abbandonate da un cervo sui prati nei pressi del suo agriturismo. Ce n’era abbastanza insomma per affascinare…stregare i ragazzi della scuola in quell’erbario strappato ai boschi della selvaggia Veddasca dove Nicoletta vive mandando avanti dal 1985 il suo agriturismo a Piero di Curiglia, un paesino di 13 anime da cui con un balzo in funivia si sale al pittoresco borgo di Monteviasco. Va precisato però che Nicoletta giocava in casa. Il primo incontro con i ragazzi del Gratosoglio era avvenuto in precedenza in Veddasca in occasione di una delle frequenti gite del progetto “Quartieri in quota” che dal 2015 accompagna i ragazzi alla scoperta del mondo delle Terre Alte aiutandoli anche a consolidare la fiducia in sé, a stare in gruppo: virtù rare in una città dove si vive sempre di corsa, iperconnessi.

In Val Veddasca, nei pressi del lago Maggiore, Nicoletta Ruscio accoglie le scolaresche nel suo agriturismo. Nella foto in alto svela i segreti del bosco ai ragazzi del quartiere Gratosoglio (ph. Serafin/MountCity)

Nell’intenso programma del 24 ottobre alla Scuola Arcadia (organizzato dall’Associazione Piccolo Principe onlus e da Quartieri Tranquilli), in questo bellissimo evento legato all’extra festival di Milano Montagna, le terre alte si sono presentate ai ragazzi anche con altri interessanti aspetti: lo scrosciare delle acque evocato in un laboratorio dell’Enel, l’entusiasmo contagioso dei giovani Ragni di Lecco sempre in vena di proselitismo, l’invito alla prudenza del Soccorso alpino che ha simulato con l’aiuto dei ragazzi un salvataggio in quota con tanto di barella, i racconti delle Guide alpine, l’incontro con un rifugista della Val Codera. E poi c’era lei, Nicoletta, venditrice di sogni, arrivata nella giungla d’asfalto dal suo paesello “fuori da mondo” con il fogliame, le corna del cervo e il resto. “E’ dal 1985 che abito in quel posto, l’agriturismo era una vecchia stalla”, spiega nel suo sito. “Dopo gli studi magistrali e di lingue mi sono finalmente dedicata alla mia passione, la montagna, e all’allevamento di capre che condivido con i miei figli Alan e Kedo. Ben contenti anche loro di vivere in mezzo alla boscaglia e di aiutarmi nei laboratori con le scolaresche in diretto contatto con capre, conigli, mucche, maiali, imparando a fare il formaggio o a impastare il pane e scoprendo fragranze che voi in città nemmeno le immaginate”. (Ser)

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