Via ferrata, metafora della vita

Siamo tutti legati allo stesso cavo: per questo motivo la via ferrata è una metafora della vita. Il concetto è stato espresso dal generale comandante delle truppe alpine generale Claudio Berto all’inaugurazione, il 18 ottobre 2018 sul Sasso di Stria al passo Valparola, della ferrata dedicata al sottotenente Mario Fusetti, aperta dagli alpini in memoria del militare ucciso durante la prima guerra mondiale. Un percorso facile, adatto a tutti, che si snoda in uno scenario incomparabile anche dal punto di vista paesaggistico. “Percorrendo la ferrata”, ha detto il generale, “cercavo di capire cosa potesse pensare il sottotenente Fusetti salendo quella via. Immagino la tensione del gesto alpinistico e del militare: egli sapeva che, una volta in vetta, avrebbe potuto trovare qualcuno pronto a ucciderlo; e infatti così è stato. Un esempio per tutti noi. La ferrata rappresenta oggi una metafora della vita: siamo tutti attaccati allo stesso cavo, per salire in vetta, tutti fratelli. Non vogliamo più guerre su queste montagne, ma solo gesti sportivi”.

Il punto di attacco della ferrata si raggiunge dal parcheggio del forte Tre Sassi, al passo Valparola. Da qui si prende il sentiero verso il Sasso di Stria fino alla galleria Goiginger. Si passa lungo la galleria, e quindi si attraversa la postazione Goiginger, sulla selletta, l’opera militare della prima guerra mondiale che rese imprendibile la posizione sul Sasso di Stria. Il sentiero non presenta particolari difficoltà ed è sostanzialmente adatto a tutti. L’attacco della ferrata si trova a 810 m dalla postazione. La salita, facile e molto ben attrezzata, richiede circa 45 minuti. Scendendo lungo le trincee posizionate sul costone del Sasso di Stria, si ritorna al Forte Tre Sassi. Dislivello totale in salita: 204 m. Dislivello in ferrata: 110 metri.

 

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