Petrini e la montagna che rinasce

Buone notizie dalla montagna. Stanno riaprendo attività artigiane come falegnamerie, lavorazioni della pietra, finanche studi di architettura specializzati nel recupero delle abitazioni tradizionali. Una vera e da molti inattesa rivoluzione. Questo è quanto sta avvenendo nelle valli della provincia di Cuneo e di tutto il Piemonte in base alla testimonianza di un piemontese doc, Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food, movimento che promuove il “cibo buono, pulito e giusto”. Petrini traccia questo confortante quadro sul quotidiano La Stampa di domenica 9 settembre 2018 sotto un titolo significativo: “La grande bellezza delle mie montagne tra fabbri e birrai”. A proposito di valli piemontesi, forse non è un caso che il 21 agosto il “Guardian”, uno dei più importanti quotidiani del mondo, abbia pubblicato un bellissimo resoconto di viaggio a piedi in Val Maira, nel profondo della provincia cuneese. Un reportage pieno di stupore di fronte alle bellezze di questa valle e della sua ospitalità, fatta di borgate restaurate e recuperate, rifugi animati e gestiti da giovani ritornati in montagna. Ma non è finita. La Regione Piemonte comunica che nel Cuneese l’andamento del turismo nell’estate 2018 è stato più che positivo. Importanti  i dati forniti dalla rete degli Uffici turistici in gestione all’Atl del Cuneese (presenti a Cuneo, Borgo San Dalmazzo, Entracque, Fossano, Frabosa Sottana, Limone Piemonte, Mondovì, Ormea, Vicoforte e Mondovì): nel mese di giugno hanno registrato il passaggio di quasi 4mila persone, mentre per il mese di luglio il numero è salito a oltre 7.700. In questo territorio è particolarmente significativa anche l’offerta di eventi culturali: tra questi vale la pena ricordare il tradizionale Concerto di Ferragosto, con oltre 12.000 persone che sono salite ai 2.000m di Pian Munè, nonché i numerosi festival che hanno caratterizzato l’estate, da Occit’Amo a Cuneo Illuminata.

Carlo Petrini. In alto la Val Maira, una sinfonia di verde e di silenzio (ph. T. Farina)

“Un ruolo importante”, osserva sulla Stampa il popolare Carlin, “lo sta giocando anche la politica. Una legge regionale approvata a fine 2016 e in vigore da novembre 2017 ha istituito, dando gambe a un’idea del professor Cavallero dell’Università di Torino, le associazioni fondiarie come strumento da promuovere per il recupero e la valorizzazione dei terreni agricoli e forestali. Nella sostanza, la legge favorisce la costituzione di associazioni in cui vengano riunite piccole proprietà fondiarie (includendo dunque ovviamente i proprietari) o terreni incolti di cui non si conosca più il proprietario al fine di stendere un piano di gestione che raggiunga la sostenibilità economica, consenta di rispondere alle esigenze di tutela ambientale e paesaggistica e prevenga il rischio idrogeologico”. In questo modo i proprietari (in molti casi disinteressati oppure in possesso di parcelle molto piccole) sono spinti a mettere a disposizione di un progetto economico il proprio terreno, che viene dunque anche manutenuto e acquista valore generando economia che rimane sul territorio, magari a beneficio di un giovane pastore, di un casaro, di un piccolo produttore di birra o di confetture…

Particolare importante. In un momento storico di incertezza e disorientamento in termini di politica economica nazionale e internazionale, l’idea che dal basso stia nascendo una nuova economia si accompagna di questi tempi in Piemonte al lancio di un Turismo Dolce che  in questa regione sta prendendo piede e che in estate ha avuto la sua consacrazione con un manifesto programmatico propiziato dall’associazione Dislivelli: una piattaforma di buone pratiche per frequentatori della montagna, operatori del turismo, amministratori e politici di ogni provenienza. “Per un riscatto delle aree interne del nostro paese, dove si annidano le forze più vive”, è stato il commento di Enrico Camanni che dell’associazione è vice presidente. Sempre più le montagne “non griffate” si rivelano forti di un’offerta turistica, ma anche culturale, in crescita: non è forse anche questa una buona notizia? (Ser)

 

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