Se il cane si mette nei guai
Il Gazzettino ha raccolto l’appello del Soccorso alpino Veneto rivolto ai possessori di cani che sempre più spesso, nel corso di escursioni in montagna, chiedono l’aiuto delle squadre operative per il recupero dell’amico a quattro zampe. “Capita spesso”, hanno spiegato il 20 maggio 2018 sulle colonne del giornale veneto i tecnici del Soccorso, “che siamo chiamati ad aiutare i padroni nel recupero dei loro animali, scesi in un canale, incrodati su una parete o spariti nei boschi. Non tenere al guinzaglio il proprio cane quando ci si muove in montagna può mettere a rischio la sua incolumità, specie dove la presenza di animali selvatici è maggiore o in luoghi esposti. Soprattutto se giovani o appartenenti a razze dal forte istinto predatorio, i cani tendono a rincorrere odori e animali, per finire nei guai. Spesso con il lieto fine, altre volte no”. Finora i cani era considerati “samaritani con la coda” per la loro innata vocazione a ricercare dispersi, e su questo aspetto in un libro pubblicato da Priuli&Verlucca sono state raccolte, a cura di Laura Guardini e Roberto Serafin, storie vere di cani di montagna. Il dubbio è che ora non ci siano più i cani di una volta. Appare possibile che, con il loro comportamento fin troppo “umano”, siano gli amici dell’uomo a mobilitare sempre più spesso soccorritori. Ma non sarà per colpa dei loro padroni che si dimostrano impreparati a educarli all’ubbidienza? (Ser)
