Più sicuri in montagna? Chiamate il numero verde

“Numero verde Montagna sicura” si chiama la nuova iniziativa realizzata da Suem 118 di Pieve di Cadore, Dolomiti Emergency, Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, Collegio veneto Guide Alpine, Cai Veneto e Usl 1 Dolomiti. L’obiettivo, a quanto si apprende, è saperne di più degli itinerari che si vanno a percorrere, premessa indispensabile secondo gli organizzatori per prevenire incidenti in montagna. E,  inoltre, offrire la possibilità di segnalare eventuali disservizi e problematiche.

I costi del numero verde – che risponde all’800.22.13.25 – sono a carico del destinatario: in questo caso sarà l’Usl 1 a saldare le bollette. Il funzionamento è semplice, talmente semplice che viene da domandarsi perché solo ora e solo nel Bellunese si sia messa in atto una simile strategia. Chissamai che qualcuno ce lo spieghi. Forse che il Soccorso alpino lesina sulle campagne legate alla sicurezza? Forse che questo non rientra tra i suoi scopi statutari? Tornando al “Numero verde Montagna sicura”, va precisato che alle chiamate rispondono gli operatori della centrale del Suem. A questi operatori tocca il compito di indirizzare le chiamate a chi di competenza. Tutto qui. Osservazione non marginale. Il meccanismo si è messo in moto almeno un anno dopo che, con la benedizione del Cai, è stata lanciata un’applicazione mobile gratuita denominata MountaiNow e un sito basati sul crowd sourcing, con la condivisione diretta di dati e osservazioni. “MountaiNow – così si è letto sul sito – è una nuova App creata per rispondere alle necessità fondamentali di informazione degli amanti della montagna: conoscere la più recente evoluzione dello stato dei ghiacciai, della copertura nevosa, della superficie della roccia, delle piste, per poter usufruire di una sicurezza ottimale”. Si scarica dagli store iOs e Android, è gratuito e, come si può evincere dal sito https://www.mountainow.net, è in quattro lingue, italiano, francese, inglese e tedesco. A quanto precisa il distributore, funziona dappertutto nel mondo e ha avuto l’endorsement ufficiale dei Club alpini svizzero, francese, britannico e italiano.

Ma ora, tranquilli, è nato (ma solo nel Bellunese, come se il problema non riguardasse l’intera Penisola piena di gente che cammina, arrampica e va in bici) il “Numero verde Montagna sicura” con una prerogativa senza precedenti: l’iniziativa vede insieme i principali soggetti che operano per la sicurezza in montagna. Si apprende, chissà come mai, che è la prima volta che questo succede. Dal 15 giugno 2018 comunque il numero verde è una realtà (non riguarda – e questo va  precisato – le emergenze per le quali valgono il 118 e il 112). Anche in questo caso come già nella app citata (nihil sub sole novi…) vengono soddisfatte le necessità fondamentali di informazione degli amanti della montagna. Anche il numero verde (segnatevelo!) consente di programmare un’uscita e chiedere informazioni sul grado di difficoltà o sull’apertura di un sentiero, ma anche di segnalare qualche problematica: una frana oppure una ferrata non sicura.”Più si va in montagna preparati e più si evita di farsi male”, ci tranquillizza un quotidiano locale. Se poi, facendo gli scongiuri, le cose si mettono male niente di meglio di una polizza assicurativa che copra i costi del soccorso. Al numero verde non si possono chiedere miracoli. (Ser)

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