Ambiente, la svolta che non c’è
Un ringraziamento va a Gian Antonio Stella che nel suo articolo intitolato “Ambiente. La svolta che non c’è” sul Corriere della sera del 14 febbraio 2018 segnala che il problema ambiente esiste ed è particolarmente serio in Italia ma che nessuno ne parla. Mentre in Cina sta cambiando tutto: nei discorsi del leader cinese ambiente batte economia e perfino il cielo sopra Pechino è di nuovo blu. “In Italia no”, scrive Stella, “anzi, in questa campagna elettorale così rissosa la parola stessa ambiente, a dispetto dei ripetuti appelli di papa Francesco, è assente… Resta per quasi tutti un tema secondario”. L’unico è stato Gentiloni cha ha dedicato considerevole spazio ai temi della Green Economy, mentre la destra va promettendo condoni a tutto spiano. In Germania, dove venti città sfonderanno i limiti di biossido di azoto e polveri sottili prescritti dalle leggi europee nei prossimi due anni, il Governo ha fatto sapere che potrebbe aiutare i Comuni ad abolire il biglietto per autobus, tram e metro e introdurre zone vietate alle auto in determinate aree urbane. In via sperimentale i “mezzi pubblici gratis” dovrebbero essere testati entro la fine dell’anno in cinque città: Essen, Bonn, Mannheim, Herrenberg e Reutlingen. L’Italia invece continuerà ad essere maglia nera in Europa con 90 mila morti l’anno. Ma è meglio non parlarne. Perché in campagna elettorale di ambiente se ne deve parlare il meno possibile, fa perdere voti. Eppure l’economia verde va bene e “gli occupati che applicano competenze verdi sono saliti a 2 milioni e 972 mila. Il 13,1% dell’occupazione italiana”, precisa Stella. Ma la gente non lo sa perché i media non fanno informazione in proposito e di ambiente si occupano solo quando avvengono disastri ambientali. Che sia perché il nostro Paese è talmente bello che noi italiani veri non vediamo l’ora di distruggerlo?
Marina Nelli

Sulla politica disinteressata all’ambiente si esprime il WWF con un comunicato del 16 febbraio 2018 in cui si annuncia l’avvio di una campagna apartitica “in stile WWF” su tutti i canali digitali. “Abbiamo deciso di affidare al lupo, alle energie pulite, all’acqua, al paesaggio, al mare il compito di risvegliare una politica assopita, di richiamare la centralità del tema ambientale, fondamentale per la vita, la sicurezza, la salute ed il benessere equo e sostenibile dei cittadini”, spiega la presidente del WWF Donatella Bianchi. “L’ambiente è l’argomento fantasma di questa campagna elettorale. L’arretratezza del dibattito politico nel nostro Paese, purtroppo, si misura anche da questo: dal confronto sulle politiche ambientali si valuta la capacità del nostro Paese di affrontare le sfide dell’efficienza e dell’innovazione nei campi della ricerca, della produzione, dell’amministrazione pubblica. Risparmiare l’energia, rendere più efficienti i nostri sistemi produttivi, diminuire i nostri rifiuti e gli sprechi alimentari, riutilizzare i materiali, utilizzare energie pulite, abbattere i gas climalteranti, conservare il nostro patrimonio naturale, vuol dire non solo vivere più a lungo e in buona salute ma progettare il futuro dei nostri figli e il benessere dell’Italia, uno dei Paesi del G7, che dovrebbe essere all’avanguardia nel mondo”.
“Come accaduto in passato con le grandi battaglie vinte per i parchi, le specie protette e la difesa del suolo anche questa volta saranno i cittadini che condivideranno la campagna del WWF a mandare un forte messaggio a chi si appresta a rappresentarli nelle istituzioni”, conclude Donatella Bianchi annunciando iniziative per stimolare il dibattito pubblico.
E’ possibile seguire la campagna su wwf.it