Poco dotati per le dotazioni invernali?
Ci sono pur sempre i gitanti che smarriscono la strada e le piccole e grandi valanghe che di questi tempi sono all’ordine del giorno. Ma adesso occorre considerare un’altra categoria di utenti invernali del soccorso alpino e stradale: quella degli automobilisti incapaci di montare la catene da neve sotto la nevicata che a un certo punto si mettono di traverso con l’auto bloccando la strada e creando ingorghi apocalittici nell’infuriare della tormenta. Che esistessero le catene da neve in effetti noi automobilisti ce n’eravamo dimenticati prima che la montagna ci mostrasse un aspetto curioso e per molti insospettabile: cioè che in inverno la sua “normalità” comporta anche tonnellate di neve scaricate dal cielo. A Sestriere che è il comune più alto d’Italia sono caduti due metri di neve in 48 ore e ci si è stupiti che i cornicioni dei tetti potessero crollare, compresi quelli del villaggio olimpico che era stato in origine progettato per le Olimpiadi di Atene. Di solito, in concomitanza con le “normali” nevicate, si mobilitano potenti turbine, mezzi spargisale e spandisabbia e la strada torna subito percorribile per quanto tappezzata di bianco rendendo apparentemente superflue le nostre “dotazioni invernali”.

Da qualche parte si è letto, nei giorni dell’emergenza neve alle quote elevate, che preoccupa l’impreparazione della gente, l’incapacità crescente di gestire una cosa normale come una robusta nevicata. Un’emergenza non meteorologica, si è specificato, quanto piuttosto umana. E’ vero, la tragedia di Rigopiano non è stata nel 2017 una catastrofe naturale, ma una somma d’incompetenze, furbizie, rapacità. Ma per le catene delle auto il discorso è diverso. Perché da anni ci siamo illusi che il semplice sostituire al momento opportuno all’inizio dell’inverno il normale treno di gomme con quelle definite “da neve” che costano un occhio della testa ci mettesse al riparo da ogni imprevisto. Vero è, invece, che se si sprofonda nella neve cadente e saponosa e se è severa la pendenza da superare, le ruote “invernali” slittano inesorabilmente e restiamo inchiodati. In discesa poi succede di peggio: le gomme, benché appunto “invernali”, non tengono e scatta quel meccanismo computerizzato che per impedirci di slittare ci impedisce anche di frenare. Avete mai fatto caso? E’ una sensazione terrificante sentire il pedale del freno che si ribella al nostro istinto di pigiare forte. E questo può capitare sui tornanti del Maloja, dove in casi estremi i poliziotti svizzeri impongono le catene a tutti tranne agli avveduti possessori di auto con trazione integrale.
Vero è, per concludere, che le catene dovremmo imparare a montarle “a secco” prima di metterci in strada. Che però basta cercare in “Google” per vedere come si fa. Ma è anche vero che non ci sono più i ragazzini montanari che per una modesta mancia le catene ce le montavano a colpo sicuro lungo la strada dove la domenica, quando nevicava, ci aspettavano a frotte segnalandoci con un gesto rotatorio delle mani le loro intenzioni. Si, purtroppo non ci sono più i ragazzi montacatene di una volta. (Ser)
