Avvicinare le montagne? Interviene Italia Nostra
A sollevare il problema del progetto di collegamento funiviario del Devero con l’attigua area di Ciamporino erano stati in settembre tre albergatori del meraviglioso alpeggio con una lettera alla Presidenza della Regione Piemonte. I tre chiedevano e chiedono, come tanti che amano e frequentano questa meravigliosa area protetta delle Alpi Lepontine, che il collegamento non venga fatto. Venne giudicata una richiesta forte e coraggiosa, quella degli albergatori, dimostrando che si può vivere di turismo anche con l’attuale “modello Devero”. Poi sulla richiesta è calato il silenzio e in una pubblica riunione i sindaci delle valli hanno decretato in ottobre che le montagne del Devero e della Val Divedro si possono “avvicinare” con soddisfazione di tutti e con buone prospettive di reddito economico. Quale sia la posizione della Regione Piemonte non è dato per ora sapere, ma questa potrebbe essere una patata bollente per la Regione Lombardia se mai l’Ossola dovesse presto, come si dice, cambiare casacca e adottare l’insegna della rosa camuna. Nessun problema ambientale deriverebbe dall’avvicinamento, questo è stato assicurato con l’approvazione dei sindaci, anche se è inevitabile (ma su questo aspetto invece si è sorvolato) che le ruspe compiano sbancamenti per le nuove piste di sci e creino bacini per l’innevamento artificiale in aree contigue a quelle protette, in siti definiti d’interesse comunitario. E intanto l’Ente di gestione delle Aree protette dell’Ossola ribadisce il proprio ruolo “a presidio della conservazione degli habitat e delle specie che come patrimonio di biodiversità hanno portato al riconoscimento nell’ambito della Rete Natura 2000 dell’Unione Europea, nonché a garanzia del rispetto delle finalità delle aree naturali protette come stabilite dalla legislazione regionale e nazionale in materia”.

Ora, come si apprende dal sito della sezione provinciale VCO dell’Organizzazione Italia Nostra Onlus, il progetto Devero/ Ciamporino/ San Domenico ritorna in evidenza sulla ‘stampa’ locale del 16 novembre che “come un necrologio” mette a centro pagina la posizione della stessa Italia Nostra. “Schiacciati così”, è il commento del blog di Italia Nostra VCO, “rischiamo di essere triturati, non solo mediaticamente”. Si legge ancora nel blog, per chi ha voglia di leggere, che il progetto troverà, presto o tardi, “la sua piena legittimazione da parte di tutti i soggetti del governo locale cui, alla fine, spetta il quasi insindacabile giudizio”. “Quindi… quindi”, argomenta il blog, “se queste sono le premesse, se lo spirito critico diventa uno scarto della storia; se la capacità di governo si riduce alla capacità di accogliere acriticamente le proposte, o meglio le decisioni fatte da altri; se tutte le procedure diventano soltanto una formalità architettonica dove far scorrere le carte prima di una firma finale; se più si sale nella gerarchia dei governi dei territori e meno poteri reali si contano in nome dei principi teorizzati e difesi di essere padroni a casa propria; se tutto un sistema che ha impiegato 21 anni della nostra vita per manco essere capace di dotarsi di un Piano Territoriale Provinciale dove, magari, una decisione come quella di cui discutiamo avrebbe dovuto/potuto trovare una ponderata risposta; se tutto si traduce in risorse, investimenti, capitali, ritorni economici, occasioni, opportunità; se questo è il poco o nullo spazio che rimane alla discussione, all’esame approfondito di un progetto che avrà anche un qualche aspetto positivo, quel tutto o niente che trapela dalla pagina della stampa ha il sapore di un prendere o lasciare e non discutere. I nostri governanti sono maestri insuperabili di quest’arte, dove manco devono metterci la fatica di pensare, ma solo quella di metterci una firma; al resto pensano gli altri”. Prendere o lasciare e non discutere: è questo che vogliono gli amici ossolani ai quali vanno comunque rivolti i miglior auguri di prosperità? (Ser)
Fonte: https://piervalleit.blogspot.it/2017/11/devero-sdomenico-ciamporino.html?spref=fb
“Non si parli di valorizzazione del territorio, ma di business; non di interesse pubblico, ma di speculazione privata”, scrive a proposito del progetto di collegamento Devero – Sam Domenico – Teggiolo Erminio Ferrari giornalista, fotografo, alpinista e scrittore e soprattutto grande conoscitore delle montagne e della storia dell’Ossola. Il suo scritto è nel sito di Mountain Wilderness Italia (https://www.mountainwilderness.it/impianti-di-risalita/nuovi-impianti-devero-speculazione/) e non si può che raccomandarne la lettura a quanti amano queste valli.
• Va segnalato altresì che la Commissione Interregionale Tutela Ambente Montano Piemonte e Valle d’Aosta (CITAM PV) del Club Alpino Italiano nella riunione tenutasi a Torino sabato 11 Novembre 2017, ha espresso in un documento “la più profonda preoccupazione e disappunto” per i delineati contenuti dell’ipotesi progettuale “Approfondimenti tecnici per l’Accordo territoriale – fattibilità del collegamento dei comprensori di S. Domenico e Devero”, nella versione 01 settembre 2017 e le collegate tavole, presentata dalla Società San Domenico Ski a seguito della firma del Protocollo d’intesa con i Comuni di Baceno, Crodo, Varzo e Trasquera sottoscritto in data 24/3/2017 e pubblicamente illustrata a Crodo il 16 ottobre 2017.