Il lungo cammino di “VieStoriche”

Da un quarto di secolo il sito www.viestoriche.net pubblica studi originali, diari e brani di letteratura di viaggio che hanno per tema la viabilità alpina nel passato. Di questa inesauribile fonte d’informazioni che viene continuamente alimentata con i contributi di firme illustri si occupa, con la moglie Rosalba, il milanese Dario Monti, ingegnere di professione. Com’è nato e si sviluppato questo ineguagliabile scrigno di cultura ce lo racconta cortesemente lo stesso Monti. Buon compleanno VieStoriche!

La Stragranda da Cimamulera a Macugnaga. Nella foto sopra il titolo Puente la Reina, dove si uniscono le quattro vie per Santiago de Compostela  (Archivio “VieStoriche”).

Venticinque anni di ricerche, articoli e recensioni

Quatuor viae sunt“. Così inizia la guida scritta nel 1139 da Aimery Picaud lungo le Vie della Francia e della Spagna che portavano i pellegrini a Santiago de Compostela. VieStoriche comincia la sua esperienza nei primi anni novanta seguendo, quasi per gioco, le indicazioni scritte novecento anni prima da un monaco francese: contro ogni previsione trovammo una corrispondenza completa nelle descrizioni dei luoghi e dei monumenti visitati come se il tempo si fosse cristallizzato.

Da quel momento cambiò completamente il nostro modo di viaggiare: da visite finalizzate alla conoscenza delle grandi città a passeggiate infinite lungo le strade che hanno dato valore ai centri attraversati con il transito di mercanti, di artisti, di regnanti, di papi e di pellegrini. Le strade romane, il cui reticolo ha reso grande Roma, per prime. Abbiamo scoperto che la nostra cultura, che ora viaggia sulle reti informatiche, è nata e progredita sui sentieri, le mulattiere, le carrabili ed infine sulle ferrovie che fino all’invenzione dei telefoni sono state la rete neurale della civiltà (e dell’inciviltà) umana.

Questa rete, come il solco di un vecchio vinile, conserva gelosamente il suono della storia, le voci di chi ha posato il suo fondo, ha costruito ponti, terrapieni, stazioni di posta, monumenti, templi, municipi, paesi e grandi città. Per questo va amata, studiata e conservata perché è un monumento essa stessa.

Purtroppo il nostro paese non ha un ente che si occupi della sua conservazione, non ha una università che proponga un corso di laurea sulle strade antiche. Forse anche per questo negli ultimi anni vari enti e associazioni, per motivi per lo più turistici, si sono inventati la loro via storica basandosi sul concetto di “fascio di strade” o sul proverbio “tutte le strade portano a Roma”.

Ci sono però tanti appassionati che hanno passato parte della loro vita a vivere ed a raccontare le strade fra cui Stoppani con i suoi studi sulla via Francigena, Ruiz e l’Appia, Rizzi ed i valichi alpini occidentali, Marcarini ed altri ancora che in varie occasioni abbiamo conosciuto e ricordato sul nostro sito. C’è il CAI che con le sue sezioni collabora alla manutenzione della parte più naturale degli itinerari storici attraverso le montagne.

VieStoriche ha pubblicato due libri sulle strade del Sempione e del Gottardo, vari articoli di recensione e ricerche su “I Walser a sud delle Alpi“, “Le strade di Leonardo“, “L’antica strada del Vergante“, “La Como-Novara”  e “Le strade fra Pavia e Piacenza in epoca medioevale“. Si è occupata di diari e letteratura di viaggio valorizzando il contributo femminile. Sono passati 25 anni: VieStoriche, in origine, si chiamava Vie di Pellegrini ed era limitato agli itinerari per Roma, Santiago e Gerusalemme. Solo dopo i primi articoli sulle Alpi ed i suoi passi, prese il nome attuale.

Dario Monti

Commenta la notizia.