Rampegàr sulle antiche mura, che bel gioco

Qui e nella foto sopra il titolo un’immagine dell’annuale Sondrio Street Climbing organizzato dal Cai Valtellinese.

Scalare la cinta muraria a Padova? Un bel gioco, ma non tutti sono d’accordo. Sulla pagina Facebook “La vecchia Padova” l’assessore alla Cultura Andrea Colasio trova inopportuno il comportamento di due ragazzi che hanno scelto di arrampicare le mura di cinta storiche delle città, nello specifico a Pontecorvo, utilizzando l’omonimo bastione. “Credo che il problema fondamentale”, spiega l’assessore, “sia che i giovani oggi non percepiscono le mura come patrimonio culturale carico di storia ma come un semplice muro”. Non è la prima volta in realtà che città d’arte ospitano meeting di climber impegnati a scalare monumenti cittadini, sia pure con le dovute precauzioni. Perché allora meravigliarsi e stigmatizzare il comportamento dei due ragazzi padovani? Particolare significativo. A pochi chilometri da Padova, nella cittadina industriale di Marghera, la grande chiesa dedicata al Cristo lavoratore vanta una felice singolarità: grazie al forte ecumenismo sociale del parroco, l’alpinismo ha sempre trovato tra le navate fraterna ospitalità. Qui il CAI Mestre e gli “Sgrafamasegni” (un gruppo parrocchiale di alpinisti autonomi) anni fa hanno attrezzato i “versanti sud” esterni della chiesa a palestra d’arrampicata. Rampegar, che bel gioco… meglio ancora se sotto la protezione di chi sta nel Regno dei Cieli. (Ser)

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